LETTERA DEI VESCOVI DELLA TOSCANA
Cari studenti e cari genitori della Toscana,
nel trasmettervi il Messaggio con cui anche quest’anno la Presidenza della CEI vi invita ad avvalervi dell’Insegnamento della Religione Cattolica, in considerazione dell’alto numero di famiglie e di giovani che nella nostra Regione optano in senso contrario, vogliamo dedicare loro una nostra riflessione.
Non pretendiamo di entrare nelle motivazioni della vostra decisione, solo ci permettiamo di chiedere a tutti – a partire dalle scuole – che non sia una “non-scelta”. L’alternativa all’insegnamento della religione cattolica, infatti, non dovrebbe essere il “nulla” – entrare dopo, uscire prima o stare fuori dalla scuola – oppure il “poco” – un po’ di studio in più; dovrebbe essere una proposta differente, ma di pari livello, che riguardi temi etici, spirituali o culturali. In altre parole, quella “materia alternativa” che in moltissime scuole non viene, di fatto, offerta alle famiglie e agli studenti. Crediamo che questa situazione non renda giustizia alla funzione della scuola, alla responsabilità educativa dei genitori e al percorso di crescita degli studenti. Si rinuncia all’insegnamento della religione cattolica, opportunità formativa seria e aperta a tutti, ma per avere in cambio che cosa?
Ci auguriamo pertanto che da parte di tutti i soggetti interessati la possibilità di scegliere sia esercitata con piena consapevolezza; l’educazione e la scuola sono troppo importanti.
I vostri Vescovi
MESSAGGIO DELLA PRESIDENZA DELLA CEI
Cari studenti e cari genitori,
nei prossimi giorni, procedendo all’iscrizione al primo anno dei diversi ordini e gradi di scuola, sarete chiamati a scegliere se avvalervi dell’Insegnamento della religione cattolica (IRC).
Si tratta di una scelta importante, che vi permette di partecipare alla costruzione del percorso educativo offerto dalla scuola. È infatti uno spazio di libertà e di responsabilità quello che avete davanti, un modo per sentire ancora più vostro il cammino di crescita umana e culturale che state compiendo o accompagnando.
Questo è vero in particolare per i giovanissimi che iniziano la scuola secondaria di secondo grado, ma vale anche per gli altri studenti e per i genitori, tutti protagonisti nel dare forma a quella “alleanza educativa” che è l’IRC in Italia. Alla presenza e alla qualificazione di tale insegnamento, infatti, partecipano lo Stato, nei suoi organismi centrali e territoriali, la Chiesa, le singole scuole, con gli insegnanti e i dirigenti, le famiglie e gli alunni stessi, mediante scelte consapevoli da cui emerge il loro essere “cittadini” nella e della scuola. Anche per questa ragione l’IRC costituisce un’esperienza di grande rilievo nel panorama formativo, in quanto espressione di un “patto condiviso” fra enti e persone diverse, un patto stretto per il bene dei ragazzi e dei giovani e, di conseguenza, della società intera. Un patto che non li vede solo destinatari ma coinvolti in prima persona.
Scegliere è un verbo che esprime maturità e interesse. È un verbo essenziale per progredire nel cammino della vita. Lo ha ricordato papa Francesco parlando agli studenti di una scuola, durante il suo viaggio apostolico nel Bahrein: “Non esiste una vita senza sfide da affrontare. E sempre, di fronte a una sfida, come davanti a un bivio, bisogna scegliere, mettersi in gioco, rischiare, decidere. Ma questo richiede una buona strategia: non si può improvvisare, vivendo solo di istinto o solo all’istante!”. Per imparare a scegliere – ha aggiunto il Papa – occorre “affinare lo sguardo interiore, imparare a giudicare le situazioni, a cogliere l’essenziale” e “lavorare sul cuore”, così da non restare indifferenti o mostrarsi insofferenti agli altri, ma reagendo “con un nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale che non si limiti alle parole”.
Siamo certi che avvalersi delle opportunità offerte dall’Insegnamento della religione cattolica a scuola aiuti a camminare nelle direzioni indicate da papa Francesco, anche grazie alla presenza di quei professionisti qualificati e autentici educatori che sono gli insegnanti di IRC, a cui vogliamo esprimere sincera gratitudine. Con questi pensieri e sentimenti, dunque, vi rinnoviamo l’invito ad avvalervi dell’Insegnamento della religione cattolica, per una scuola che guarda alla crescita integrale della persona e per una cultura generatrice di dialogo e di pace.
La Presidenza
della Conferenza Episcopale Italiana
Messaggio della Presidenza CEI per la scelta dell’IRC – 2025/2026