Category Archives: Notizie

𝘚𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪𝘮𝘰𝘳𝘢: 𝘳𝘢𝘧𝘧𝘰𝘳𝘻𝘢𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘴𝘦𝘳𝘷𝘪𝘻𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘨𝘭𝘪𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘊𝘢𝘳𝘪𝘵𝘢𝘴 𝘥𝘪𝘰𝘤𝘦𝘴𝘢𝘯𝘢 𝘨𝘳𝘢𝘻𝘪𝘦 𝘢 𝘉𝘢𝘯𝘤𝘰 𝘉𝘱𝘮

Nuovi arredi per le camere, materassi, buoni spesa per alimenti, casalinghi, biancheria e vestiario. Sono questi i materiali, acquistati grazie a un contributo di Banco Bpm, destinati alle Case di accoglienza della Caritas diocesana che si impegnano a servizio delle persone più fragili e svantaggiate.

Il servizio Casa San Vincenzo nasce nell’anno giubilare 2000 come opera segno di accoglienza per i più poveri. In 22 anni di attività sono state accolte migliaia di donne e uomini, italiani e stranieri, e grazie ad una equipe professionale sono stati garantiti diversi servizi di prossimità e di riabilitazione alla vita. Dal 2020, con l’inizio della pandemia, la Caritas diocesana ha deciso di dedicare alcune parti dello stabile di via Fonte Veneziana all’accoglienza specifica di persone senza dimora, con un’ospitalità completa e con progetti personalizzati socioeducativi.

Il progetto “Casa San Vincenzo e la dimora per i senza dimora” ha dunque favorito un’accoglienza di qualità, per un gruppo di persone che, attraverso regole di convivenza comunitaria, hanno accettato di intraprendere percorsi di riabilitazione e di cura per poter rivivere appieno la propria inclusione sociale. Due le modalità di accoglienza attivate: la prima è stata pensata soprattutto per far fronte al freddo invernale e per coloro che, liberamente, non manifestano il desiderio di essere aiutati nel lungo periodo; la seconda attività riguarda invece un’accoglienza duratura nel tempo e non limitata alla stagione invernale che favorisce percorsi di recupero e di inserimento nella vita comunitaria di Casa San Vincenzo.

“Il contributo che abbiamo ricevuto ha permesso di sostenere alcune azioni di un progetto più ampio rivolto alle persone che vivono ai margini – dice il vescovo Andrea Migliavacca -. Un fenomeno non relegato ai grandi centri metropolitani, ma in crescita anche nel nostro territorio e che spesso nasconde storie di grande sofferenza. Fenomeni che devono interrogarci profondamente e spingerci a farci prossimi all’altro”.

“L’impegno di Banco Bpm a fianco delle tante Caritas locali che operano qui in Toscana continua a crescere, soprattutto negli ultimi anni in cui si è visto un drammatico aumento dei numeri legati all’emergenza sociale. – spiega Adelmo Lelli, responsabile Direzione Tirrenica di Banco Bpm – Stiamo infatti sostenendo differenti progetti – tutti utili e valevoli come questo – in diverse diocesi perché crediamo che il supporto al territorio e alla comunità passi anche dalla solidarietà”.

Omelia Ordinazione presbiterale don Raffaele Vannini

La solennità dei Santi Pietro e Paolo è festa di Chiesa, festa di comunità, ricorrenza che celebra e annuncia la fedeltà di Dio nell’avere cura della famiglia ecclesiale, del suo amore per il popolo santo di Dio.

In Pietro e Paolo vediamo le figure del Primo Apostolo segno dell’unità e della comunione di tutta la Chiesa e dell’altro Apostolo annunciatore della bella notizia del vangelo a tutti i popoli. Pietro e Paolo sono Pastori secondo il cuore di Gesù a cui egli ha affidato la cura della sua Chiesa, rivelando la provvidenza e l’amore di sempre del Signore per la sua comunità.

Una fedeltà che oggi si rinnova nel ministero del vescovo di Roma, il papa, successore di Pietro e in ogni annunciatore del vangelo con la parola e con la vita, come Paolo Apostolo delle genti.

In questa solennità che celebra la custodia e la cura del Signore per la sua Chiesa oggi noi celebriamo l’ordinazione presbiterale di un giovane della nostra diocesi che presenta al Signore la sua vocazione e che riceve nella grazia sovrabbondante dello Spirito santo il dono di diventare pastore nella comunità, prete secondo il cuore di Gesù.

A Raffaele, alla sua famiglia, alla comunità parrocchiale di S. Giovanni da cui proviene, alle parrocchie che lo hanno accolto nel suo cammino, al seminario, agli amici e a tutti i presbiteri della diocesi il mio augurio e la mia gratitudine.

La Parola di Dio che è stata proclamata illumina la celebrazione odierna e l’ordinazione presbiterale e mette in luce la fonte della vocazione al servizio ministeriale nella Chiesa e alcune dinamiche necessarie per essere preti nel nostro tempo.

La pagina degli Atti degli Apostoli descrive una dinamica della Chiesa delle origini che Pietro vive in un passaggio particolare del suo ministero, quando viene messo in catene, ma che si ripete poi nel cammino della comunità primitiva ed è dinamica di sempre.

Nel momento in cui il vangelo comincia a diffondersi, a partire da Gerusalemme, l’esperienza missionaria della Chiesa e dei primi apostoli, come Pietro, incontra resistenze, battute d’arresto, persecuzione, chiusura… Ma la risposta dello Spirito alle catene imposte al diffondersi del vangelo e ai passi degli apostoli è un rinnovato vigore della Parola e una ripresa decisa della sua diffusione come parola di vita e di gioia.

Così Pietro proprio quando è in carcere, quando è in catene, quando è privato della libertà dell’annuncio, sperimenta il Signore come colui che libera, che riapre gli orizzonti della testimonianza e il diffondersi della Parola che salva.

Le parole dell’angelo a Pietro, in carcere, sono parole che parlano di Risurrezione, di vita, di uscita ad una nuova esperienza missionaria: “Alzati, in fretta… Mettiti la cintura e legati i sandali… Metti il mantello e seguimi”. Parole di risurrezione e di sequela. E Pietro si ritrova nel bel mezzo della città: “Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l’angelo si allontanò da lui”.

L’esperienza di Pietro, dell’Apostolo è quella di essere portatore di una Parola che gli è affidata e che è stata liberata da resistenze e catene. Riprende la forza dell’annuncio, la Parola corre e salva.

E’ una prima dinamica che sta all’origine della vocazione come sorgente e come missione e oggi è nuovamente indicata a te Raffaele.

Si tratta di liberare la Parola. Diventando prete sei chiamato a liberare la Parola, cioè a vivere la tua vita come servizio alla Parola, come annunciatore convinto e coerente. Tu, Raffaele, vivi, come Pietro, l’esperienza della Parola di Dio che si fa dono nella gratuità, che sarai chiamato a testimoniare e ad annunciare come eredità a te affidata, da custodire e da portare ad altri. Oggi sei messo alla porta, oltre le catene del carcere, nella città… portatore della Parola che dà vita e che salva, che alimenta la speranza e che chiede di amare.

E’ una bellissima immagine ed esperienza dell’essere prete: liberare la Parola, far correre oggi nel nostro mondo la Parola di Dio, servirla con la fedeltà della vita.

Ti sarà di grande aiuto lo studio della Sacra Scrittura che hai iniziato e che proseguirai a Gerusalemme. Non sarà decisiva la conoscenza semplicemente tecnica della Parola, ma la grazia dello studio, dell’approfondimento della Parola di Dio che te la fa scoprire come buon nutrimento per te e per le persone a cui sei inviato.

Come prete, e come cristiano, dovrai partire dal far correre la Parola in te, nella tua vita. E sarà una Parola che potrà darti luce, riempire di bene il tuo celibato, rinnovare la chiamata di Dio per te, sostenerti nella sequela del Signore.

Paolo, nella seconda lettera a Timoteo, presenta la sua vita, ne offre una sintesi, guardandola dalla fine. E arriva a dire: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede”. Paolo vede che la sua avventura di vita è stata l’esperienza di una vita spesa per gli altri, una vita donata, una vita che ha vissuto l’amore. In queste immagini che Paolo usa è trasmessa tutta la passione dell’amare (la buona battaglia, la corsa…). L’Apostolo ci svela in queste parole cosa ha animato il suo cuore di annunciatore lungo la sua vita, fino alla fine.

Caro Raffaele, che passione c’è nel tuo cuore?

E continua Paolo rivelando dove ha origine questa passione: l’incontro con il Signore e la sua continua presenza. “Il Signore mi è stato vicino e mi ha dato forza”; “il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli”, afferma.

Paolo ha scoperto che è stato scelto dal Signore, cercato da Lui perché amato. E da questo essere amato nasce la passione dell’Apostolo.

Caro Raffaele oggi con il dono della ordinazione ti è data la medesima grazia: la scoperta, la convinzione, l’esperienza che sei amato dal Signore, sei scelto da Lui perché amato. Custodisci, soprattutto nella preghiera, questo essere amato da Lui e la consapevolezza di esserlo. Amato, sarai un buon presbitero, capace di far dono della tua vita per gli altri e soprattutto per i più poveri.

La pagina di vangelo infine ci presenta il dialogo tra Gesù e gli Apostoli e Pietro riguardo a Lui. Cosa dice la gente di Lui, chi dice la gente che Lui sia… e poi soprattutto: “Ma voi, chi dite che io sia”.

Gesù accompagna i suoi amici a dire di Lui, a riconoscere la sua missione, a riconoscerlo amico. La domanda di Gesù è una offerta di amicizia. E nel rapporto intimo con il Signore, nella vera amicizia, vissuta, gli Apostoli potranno portare avanti la missione della chiesa. Perché amici di Gesù e solo come amici di Gesù.

E’ un ultimo invito caro Raffaele per te. Oggi a te il Signore chiede: “Caro Raffaele, ma tu chi dici che io sia? Chi sono io per te?”. Ed è un invito a vivere l’amicizia con Lui, con Gesù.

Il prete è un amico di Gesù … e mi sembra una delle definizioni più belle della vita del prete.

A me, a te Raffaele, a tutti i presbiteri oggi il vangelo dice: coltiva l’amicizia con Gesù, quella vera, quella fatta di dialogo con lui, quando ci si fa accompagnare da lui, cercando sempre la sua vicinanza. E pure volendogli bene, proprio a Gesù, da amici.

Ecco il prete: uno che fa correre la Parola, che spesso è Parola liberata e che libera; un uomo che ha scoperto di essere amato da Dio e per questo vive il dono di amare; un vero amico di Gesù. Così potrai vivere da prete.

E unultima cosa. Nella pagina degli Atti, con Pietro in carcere, si dice: “dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui”.

E’ una bellissima immagine della Chiesa e del compito della Chiesa: pregare per i suoi pastori. Oggi Raffaele sentiti accompagnato così: c’è una Chiesa intera che prega per te, che incessantemente fa salire a Dio una preghiera per te. E ci auguriamo che non sia solo la preghiera di oggi, ma una preghiera che ti accompagna.

E pregate anche per me perché sia pastore fedele al vangelo e insieme preghiamo per il nostro papa e per il dono anche di nuove vocazioni al sacerdozio.

Custodisca questa nostra preghiera, per te Raffaele e per tutti noi, Maria regina degli Apostoli e Madre della Chiesa e porti al cuore di Dio la nostra supplica.

 

Premio internazionale “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per un’economia di fraternità”

Il Premio internazionale “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per un’economia di fraternità” è stato istituito dall’Arcivescovo di Assisi il 10 ottobre 2020, giorno della Beatificazione di Carlo Acutis. Mira a incoraggiare progetti economici fraterni “dal basso”, a cominciare dalle difficili condizioni in cui versano i nostri fratelli e sorelle più piccoli e sofferenti. Il Premio mira a ispirare in modo generativo le persone con scarse possibilità economiche, in particolare i giovani al di sotto dei 35 anni e nelle regioni più povere del mondo, a riunirsi (“Fratelli tutti” – Fratelli tutti) e presentare, come cambiamento- makers, un progetto specifico e valido, sottoposto all’attento esame e giudizio di una Commissione di Valutazione, per beneficiare e soddisfare i bisogni concreti dei più disagiati e bisognosi in mezzo a loro.

Il Premio internazionale “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per un’economia di fraternità” è stato istituito dall’Arcivescovo di Assisi il 10 ottobre 2020, giorno della Beatificazione di Carlo Acutis. Mira a incoraggiare progetti economici fraterni “dal basso”, a cominciare dalle difficili condizioni in cui versano i nostri fratelli e sorelle più piccoli e sofferenti. Il Premio mira a ispirare in modo generativo le persone con scarse possibilità economiche, in particolare i giovani al di sotto dei 35 anni e nelle regioni più povere del mondo, a riunirsi (“Fratelli tutti” – Fratelli tutti) e presentare, come cambiamento- makers, un progetto specifico e valido, sottoposto all’attento esame e giudizio di una Commissione di Valutazione, per beneficiare e soddisfare i bisogni concreti dei più disagiati e bisognosi in mezzo a loro.

 

Francesco Assisi Carlo Acutis Award – International Award

Cantiamo al Signore un Canto nuovo

Sabato 8 luglio, alle ore 21.00, presso la Chiesa di San Domenico a Cortona, Mons. Marco Frisina dirigerà il Coro della Diocesi di Roma Orchestra Fideles et Amati. Evento con il patrocinio della Diocesi.

 

Per il programma del Festival clicca qui.

 

𝐂𝐚𝐧𝐭𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐚𝐭𝐞𝐜𝐡𝐞𝐬𝐢

L’invito del Vescovo Andrea

 

Sabato 24 giugno, alle 15:15, presso l’oratorio Don Bosco di San Leo 

𝐶𝑎𝑟𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎, 𝑐𝑎𝑟𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜

𝑙𝑜 𝑠𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜 𝑎𝑢𝑡𝑢𝑛𝑛𝑜 𝑐𝑖 𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑒 𝑍𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑎𝑠𝑡𝑜𝑟𝑎𝑙𝑖 𝑝𝑒𝑟 “𝐼 𝑐𝑎𝑛𝑡𝑖𝑒𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑖 𝑐𝑎𝑡𝑒𝑐ℎ𝑖𝑠𝑡𝑖”, 𝑏𝑟𝑒𝑣𝑖 𝑚𝑎 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑖𝑣𝑖 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑎𝑠𝑐𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑠𝑖𝑛𝑜𝑑𝑎𝑙𝑒, 𝑐ℎ𝑒  ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑐𝑐ℎ𝑖𝑡𝑜 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑛𝑜𝑖.
𝐼𝑙 27 𝑛𝑜𝑣𝑒𝑚𝑏𝑟𝑒 𝑠𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜, 𝑖𝑙 𝑣𝑒𝑠𝑐𝑜𝑣𝑜 𝐴𝑛𝑑𝑟𝑒𝑎 ℎ𝑎 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑚𝑖𝑛𝑖𝑠𝑡𝑒𝑟𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝐶ℎ𝑖𝑒𝑠𝑎. 𝐷𝑢𝑟𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑚𝑒𝑠𝑖, 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑛𝑜𝑖 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑎𝑣𝑢𝑡𝑜 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑟𝑙𝑜 𝑒 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑒𝑟𝑙𝑜. 𝑂𝑟𝑎 𝑙𝑢𝑖 𝑑𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑛𝑜𝑖 𝑐𝑎𝑡𝑒𝑐ℎ𝑖𝑠𝑡𝑒 𝑒 𝑐𝑎𝑡𝑒𝑐ℎ𝑖𝑠𝑡𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑠𝑐𝑜𝑙𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑒 𝑒𝑠𝑝𝑒𝑟𝑖𝑒𝑛𝑧𝑒 𝑒 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎𝑔𝑔𝑖𝑎𝑟𝑐𝑖 𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖𝑛𝑢𝑎𝑟𝑒 𝑎 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑎𝑟𝑒 “𝑛𝑒𝑙 𝑐𝑎𝑛𝑡𝑖𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑎𝑡𝑒𝑐ℎ𝑒𝑠𝑖”.
𝐶𝑖 𝑟𝑖𝑡𝑟𝑜𝑣𝑖𝑎𝑚𝑜, 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑖𝑜̀, 𝑠𝑎𝑏𝑎𝑡𝑜 24 𝑔𝑖𝑢𝑔𝑛𝑜, 𝑎𝑙𝑙𝑒 15:15, 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑙’𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜 𝐷𝑜𝑛 𝐵𝑜𝑠𝑐𝑜 𝑑𝑖 𝑆𝑎𝑛 𝐿𝑒𝑜 (𝑣𝑖𝑎 𝑁. 𝑃𝑎𝑔𝑎𝑛𝑖𝑛𝑖, 5 , 𝐴𝑟𝑒𝑧𝑧𝑜). 𝑉𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑒𝑔𝑜 𝑙𝑎 𝑙𝑜𝑐𝑎𝑛𝑑𝑖𝑛𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑟𝑎𝑚𝑚𝑎, 𝑝𝑟𝑒𝑔𝑎𝑛𝑑𝑜𝑣𝑖 𝑑𝑖 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑜𝑛𝑑𝑒𝑟𝑙𝑎 𝑎 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑖 𝑐𝑎𝑡𝑒𝑐ℎ𝑖𝑠𝑡𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑒𝑡𝑒.
𝑉𝑖𝑣𝑟𝑒𝑚𝑜 𝑢𝑛 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑔ℎ𝑖𝑒𝑟𝑎, 𝑑𝑖 𝑛𝑎𝑟𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑑𝑖 𝑎𝑠𝑐𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑣𝑒𝑠𝑐𝑜𝑣𝑜 𝐴𝑛𝑑𝑟𝑒𝑎, 𝑖𝑙 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑖𝑒𝑑𝑒𝑟𝑎̀ 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝐶𝑒𝑙𝑒𝑏𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒𝑢𝑐𝑎𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑒 17:00.
𝐸̀ 𝑢𝑛 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑛𝑜𝑖 𝑐𝑎𝑡𝑒𝑐ℎ𝑖𝑠𝑡𝑖, 𝑙’𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑑𝑖𝑎𝑙𝑜𝑔𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑃𝑎𝑠𝑡𝑜𝑟𝑒: 𝑣𝑖 𝑖𝑛𝑣𝑖𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑖𝑜̀ 𝑎𝑑 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑐𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑜 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖, 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑐ℎ𝑒 “𝑎𝑐𝑟𝑜𝑏𝑎𝑧𝑖𝑎” 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑣𝑜𝑠𝑡𝑟𝑒 𝑎𝑔𝑒𝑛𝑑𝑒!
𝐼𝑛 𝑎𝑡𝑡𝑒𝑠𝑎 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑟𝑐𝑖, 𝑣𝑖 𝑠𝑎𝑙𝑢𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑎𝑚𝑖𝑐𝑖𝑧𝑖𝑎.

Silvia Mancini
e la Consulta del Centro Pastorale
per l’Evangelizzazione e la Catechesi


𝘋𝘪𝘰𝘤𝘦𝘴𝘪 𝘦 𝘊𝘰𝘮𝘶𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘈𝘳𝘦𝘻𝘻𝘰 𝘪𝘯𝘴𝘪𝘦𝘮𝘦 𝘪𝘯 𝘧𝘢𝘷𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘨𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘪 𝘦 𝘕𝘌𝘌𝘛

Lo sportello “Policoro” presso il servizio Informagiovani

Promuovere interventi rivolti ai giovani attraverso la riattivazione, presso il Servizio Informagiovani, dello sportello di orientamento del progetto “Policoro”. Questo in sintesi il contenuto del protocollo siglato oggi dalla diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e Comune di Arezzo. Il protocollo formalizza il desiderio da parte della Diocesi e del Comune di collaborare insieme per intercettare quanti più giovani possibile, anche i cosiddetti NEET, ovvero che non studiano, non lavorano e non frequentano corsi di formazione, che coltivano desideri di auto imprenditorialità, iniziando quindi un percorso di studio e verifica, accompagnati da un’equipe qualificata, in modo da renderne possibile la realizzazione.

Secondo il Piano NEET del Ministro per le politiche giovanili, i NEET in Italia nella fascia di età 15-34 anni sono più di 3 milioni. Inoltre, i dati al 1° aprile 2022 delle adesioni al progetto regionale Garanzia Giovani, contano nel Comune di Arezzo 8.368 giovani aderenti dall’attivazione della misura; un dato parziale di questo “universo” nel territorio del Comune di Arezzo.

Nasce dall’urgenza di questa situazione l’obiettivo di rafforzare e consolidare la rete dei soggetti che operano per l’orientamento e promuovono azioni per l’occupabilità dei giovani. In questo senso risulta strategica la sinergia con lo sportello Informagiovani del Comune di Arezzo che da molti anni si occupa di informare e svolgere attività di consulenza. Supportando il progetto Policoro con l’attivazione di uno sportello dedicato, Informagiovani favorirà il supporto all’attività di orientamento a coloro che intendono intraprendere progetti di auto imprenditorialità.

Il Progetto Policoro è un progetto promosso dalla Chiesa italiana in tutto il Paese dal 1995. Attivato nella diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro nel 2016, vede collaborare insieme la Caritas diocesana, l’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro e Pastorale giovanile. Il progetto cerca di affrontare il problema della disoccupazione giovanile, attivando iniziative di formazione ad una nuova cultura del lavoro, promuovendo e sostenendo l’imprenditorialità giovanile in un’ottica di sussidiarietà, solidarietà e legalità.

“Sono molto contento dell’accordo siglato oggi che mette in rete le risorse del Progetto Policoro aprendosi alla collaborazione con il Comune di Arezzo, che ringrazio – ha detto il vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro Andrea Migliavacca -. Il Progetto Policoro è un’importante iniziativa della Chiesa italiana che coinvolge progettualità che devono avere una ricaduta sociale, sulle povertà e che cerca di mettere insieme più soggetti per fare rete sul territorio. Un lavoro che si sviluppa attraverso un percorso triennale portato avanti da un animatore di comunità – vero pilastro del Policoro – in un cammino di formazione, che poi va a coinvolgere altri giovani, in particolare nella fascia dei cosiddetti NEET, una parte delicata della nostra realtà giovanile che rischia di rimanere in un angolo. Questo accordo è un passo di concretezza verso i giovani. I giovani hanno grandi potenzialità, idee e ricchezze da condividere. Forse trovano pochi spazi per esprimerle e il progetto Policoro può essere uno di questi”.

“Si tratta dell’ennesimo progetto di collaborazione che vede impegnato l’assessorato alle politiche giovanili in contrasto al fenomeno NEET, vera piaga sociale che interessa un numero consistente di giovani e giovanissimi del territorio – ha dichiarato l’assessore Federico Scapecchi. – Attraverso progetti come questo si mira a sensibilizzare da un lato le nuove generazioni per uscire dall’inattività, dall’altro si punta a informare le aziende e le imprese del territorio che esistono possibilità assolutamente gratuite per intercettare forza lavoro. La collaborazione della Diocesi arricchisce la rete che si è costituita a supporto dei ragazzi e delle ragazze della Città, dove il Comune per tramite di Informagiovani funge da fulcro e da centro operativo”.

Il protocollo siglato oggi avrà una durata biennale con possibilità di rinnovo.

CONTATTI

Email: diocesi.arezzo@progettopolicoro.it

FB: @policoroarezzo

Instagram: policoroarezzo

Telefono dedicato: 366.99.85.552

Animatore di Comunità del Progetto Policoro: 366.28.03.325

Informagiovani: 0575.377868

Passioni Festival

Sabato 24 giugno si apre ufficialmente l’XI edizione del Passioni Festival, con il patrocinio della Diocesi: “𝑙’𝑋𝐼ª 𝑒𝑑𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑃𝑎𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖 𝐹𝑒𝑠𝑡𝑖𝑣𝑎𝑙 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎 𝑛𝑒𝑙 𝑣𝑖𝑣𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑖𝑚𝑎𝑛𝑎 𝑑𝑖 𝑒𝑣𝑒𝑛𝑡𝑖, 𝑚𝑜𝑠𝑡𝑟𝑒, 𝑣𝑖𝑠𝑖𝑡𝑒 𝑒 𝑖𝑡𝑖𝑛𝑒𝑟𝑎𝑟𝑖 𝑖𝑛𝑠𝑖𝑒𝑚𝑒 𝑎 𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜𝑠𝑖 𝑜𝑠𝑝𝑖𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑎𝑠𝑠𝑜𝑙𝑢𝑡𝑜 𝑟𝑖𝑙𝑖𝑒𝑣𝑜 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑒𝑛𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑎𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎, 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑎𝑐𝑜𝑙𝑜, 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑢𝑠𝑖𝑐𝑎, 𝑑𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑎𝑡𝑟𝑜 𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑙𝑖𝑠𝑚𝑜.𝐼𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑒𝑑𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑙 𝑃𝑎𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖 𝐹𝑒𝑠𝑡𝑖𝑣𝑎𝑙 𝑐𝑒𝑙𝑒𝑏𝑟𝑎 𝑑𝑢𝑒 𝑔𝑖𝑔𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑖𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎𝑛𝑎, 𝑎 𝑐𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑛𝑎𝑠𝑐𝑖𝑡𝑎. 𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑜 è 𝐷𝑜𝑛 𝐿𝑜𝑟𝑒𝑛𝑧𝑜 𝑀𝑖𝑙𝑎𝑛𝑖, 𝑎𝑙 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑠𝑎𝑟𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑖 𝑑𝑢𝑒 𝑒𝑣𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑠𝑝𝑒𝑐𝑖𝑎𝑙𝑖 𝑎𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝐹𝑒𝑠𝑡𝑖𝑣𝑎𝑙; 𝑖𝑙 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑛𝑑𝑜 è 𝐼𝑡𝑎𝑙𝑜 𝐶𝑎𝑙𝑣𝑖𝑛𝑜, 𝑐ℎ𝑒 𝑣𝑒𝑟𝑟à 𝑐𝑒𝑙𝑒𝑏𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑒 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑟𝑑𝑎𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑎𝑙𝑐𝑢𝑛𝑖 𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑎𝑐𝑜𝑙𝑖 𝑎𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑘𝑒𝑟𝑚𝑒𝑠𝑠𝑒”.

passionifestival.it