𝐈𝐥 𝐂𝐨𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐦𝐚𝐥𝐝𝐨𝐥𝐢, 𝐨𝐭𝐭𝐚𝐧𝐭’𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐝𝐨𝐩𝐨: 𝐮𝐧 𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐚𝐫𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐞 𝐢𝐥 𝐂𝐚𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐙𝐮𝐩𝐩𝐢
Il vescovo Andrea presenta il convegno sul Codice di Camaldoli
Diocesi di
Domani, sabato 22 luglio, il Vescovo Andrea incontrerà i giovani con i quali condividerà l’esperienza della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, che quest’anno si terrà a Lisbona dal 1° al 6 agosto.
L’incontro si svolgerà presso il Seminario Vescovile a partire dalle 19:00.
Il convegno di Camaldoli con Mattarella, Zuppi e Parolin sarà trasmesso in diretta su Tsd, al canale 85 del digitale terrestre, e in streaming sul sito internet www.tsdtv.it/live.
Massimo sarà l’impegno di Telesandomenico per il Convegno “Il Codice di Camaldoli” a cui partecipano il Presidente della Repubblica, il Presidente della CEI e il Segretario di Stato Vaticano.
Non poteva passare inosservato l’importante anniversario degli ottant’anni dalla stesura del “Codice di Camaldoli”.
La memoria va a quei giorni, tra il 18 e il 24 luglio del 1943, quando alcuni intellettuali cattolici, sotto la guida di mons. Adriano Bernareggi, si ritrovarono nel monastero benedettino di Camaldoli per confrontarsi e individuare linee programmatiche riguardanti la dottrina sociale della Chiesa, in particolare circa i temi del lavoro, della giustizia sociale, della libertà, del rapporto individuo-Stato.
Sono tematiche che poi confluiranno anzitutto in molte parti di quella che sarà la Costituzione Italiana e anche nella politica che la storia della Democrazia Cristiana ha cercato di interpretare e realizzare nella vita del Paese.
È significativo che il lavoro e la riflessione sia maturata ancora in tempo di guerra, ma guardando alle esigenze che la pace e il superamento degli effetti della distruzione bellica avrebbero poi richiesto alla Nazione per ritrovare non solo risorse umane ed economiche, ma anche i princìpi fondamentali di una nuova idea di società civile.
La stesura finale del cosiddetto Codice di Camaldoli, che vedrà il suo compimento nel 1944, sarà affidata a Sergio Paronetto, Pasquale Saraceno, Ezio Vanoni, Giuseppe Capograssi. Anche La Pira partecipò attivamente alla settimana di Camaldoli e ne diventerà felice interprete.
Un anniversario dunque da ricordare, celebrare e a cui ispirarsi per sostenere e rinnovare il pensiero della democrazia oggi.
È significativo che l’evento celebrativo, che vedrà la presenza del Presidente dell’Italia Sergio Mattarella, del Presidente della Cei, card. Matteo Maria Zuppi e del Segretario di Stato Card. Pietro Parolin, si tenga proprio nel citato monastero benedettino. È proprio Camaldoli luogo significativo, allora e anche oggi, della riflessione sui temi della dottrina sociale della Chiesa, della formazione ad una sana politica, del ricercare le strade di ispirazione cristiana per una vera attenzione sociale contemporanea e tutto questo con particolare sguardo per i giovani. Si trova a Camaldoli l’intreccio tra annuncio e testimonianza evangelica, formazione ad una cittadinanza attiva, attenzione particolare ai giovani. Queste coordinate hanno guidato gli intellettuali di allora che portarono al Codice di Camaldoli e gli stessi orientamenti guidano le iniziative con cui oggi Camaldoli cerca di essere ancora luogo di pensiero e di formazione.
Particolarmente interessante è anche il fatto che l’evento celebrativo riguardi una questione che tocca i temi della politica nel suo vasto orizzonte (cittadinanza, economia, sviluppo, valori, giustizia…) e la ricerca della pace e della giustizia sociale, sulla base della dottrina sociale della Chiesa.
Il tema è di grande attualità, in un contesto in cui si è sfilacciata la politica e la partecipazione attiva dei cittadini, soprattutto dei giovani e pure sono venuti meno i tanti luoghi di formazione alla politica intesa come servizio che un tempo formarono figure che sarebbero poi diventati i grandi Statisti nel Paese. È l’attualità che chiede di collocare oggi questi valori e principi ispiratori in un tempo in cui difficili sono di nuovo diventate le strade della pace quando invece si deve correre in tale direzione di riconciliazione e di impegno cristiano-sociale.
Il tema si colloca poi in un quadro della dottrina sociale della Chiesa che si è sviluppato in questi anni e che ci ha portato ai grandi interventi di papa Francesco con le encicliche “Laudato sii” e “Fratelli tutti”. Lo sguardo a ottant’anni fa e al Codice di Camaldoli trova nuovo impulso dai documenti del Magistero pontificio in questo ambito e spinge a riscoprire le radici cristiane e sociali su cui basare l’impegno civile oggi.
Queste giornate celebrative e di riflessione a Camaldoli, dal 21 al 23 luglio, si collocano non solo nel contesto del Monastero fondato da San Romualdo, ma anche nella cornice della Chiesa che è in Italia, delle diocesi toscane e in particolare di quella nella quale ha sede Camaldoli, la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Per noi, nella diocesi aretina, la memoria del Codice di Camaldoli e le giornate celebrative sono stimolo e conferma dell’impegno che come Chiesa siamo chiamati a investire nella riflessione e nella formazione, alla luce della dottrina sociale della Chiesa.
+Vescovo Andrea Migliavacca
Fonte: agensir.it
Obiettivo dell’incontro è rileggere il testo alla luce della recente storiografia, indagare le sue fonti e i motivi di ispirazione, evidenziare i collegamenti con le dinamiche della teologia e della filosofia del tempo, ripercorrere l’itinerario biografico e intellettuale delle personalità coinvolte nel suo allestimento, ma anche interrogarsi sulla capacità progettuale dei cattolici d’Italia e sul ruolo che essi hanno svolto e possono continuare a svolgere per una matura e consapevole partecipazione alla vita civile e politica del Paese.
Il Convegno si aprirà venerdì 21 luglio, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con la prolusione del Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, e la relazione introduttiva di Tiziano Torresi, dell’Università degli Studi Roma Tre.
La sessione mattutina di sabato 22 vedrà gli interventi di Alberto Guasco, dell’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea – CNR, Angelo Maffeis, Presidente dell’Istituto Paolo VI, Marta Cartabia, dell’Università Bocconi, Alessandro Angelo Persico, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Nel pomeriggio spazio ai contributi di Francesco Bonini, rettore dell’Università LUMSA, Marialuisa Lucia Sergio, dell’Università degli Studi Roma Tre, Daria Gabusi, dell’Università “Giustino Fortunato” di Benevento.
I lavori si concluderanno domenica 23 luglio con le riflessioni di Sebastiano Nerozzi, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Enrica Chiappero Martinetti, dell’Università degli Studi di Pavia, Paolo Acanfora, dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza e la celebrazione della Messa.
Nella prima giornata verrà anche inaugurata una mostra fotografica curata da Claudio Ubaldo Cortoni, con documenti storici, molti dei quali provenienti dall’archivio storico di Camaldoli.
Per informazioni redazione@toscanaoggi.it
Per iscrizioni e/o informazioni sull’accoglienza a Camaldoli foresteria@camaldoli.it
È disponibile il primo Bilancio Sociale dell’Associazione Sichem – Crocevia dei Popoli ODV, da ventitré anni braccio operativo della Caritas diocesana.
Il documento è consultabile al seguente LINK
Dom Roberto Fornaciari è il nuovo vescovo della diocesi di Tempio-Ampurias, nella Sardegna settentrionale. La nomina voluta da Papa Francesco è stata annunciata questa mattina, solennità di san Benedetto abate, patrono d’Europa, nella chiesa del monastero di Camaldoli, alla presenza del vescovo diocesano mons. Andrea Migliavacca e in contemporanea dalla Sala Stampa della Santa Sede e nella diocesi di Tempio-Ampurias. Nei prossimi giorni sarà indicata la data dell’ordinazione episcopale di dom Roberto Fornaciari e la data dell’ingresso nella diocesi a lui affidata.
Dom Roberto Fornaciari è nato a Reggio Emilia il 23 dicembre 1963. Nell’ottobre 1987, sale all’Eremo di Camaldoli (Arezzo) per intraprendere il cammino monastico. Emette la professione monastica temporanea il 7 ottobre 1989, quindi si reca a Roma per proseguire gli studi presso la Pontificia Università Gregoriana. Consegue la licenza in teologia nel 1992, quella in storia ecclesiastica nel 1994. Emette la professione solenne nel 1995 a Camaldoli e dal dicembre 1996 al settembre 1998 è all’Eremo di Monte Giove (Fano, PU) dove ricopre l’ufficio di foresterario (incaricato dell’ospitalità) e quello di economo. Collabora con la diocesi fanese divenendo membro dell’Ufficio diocesano vocazioni. Nel settembre 1998 fa ritorno nel monastero di San Gregorio al Celio di Roma, dove si trattiene fino al maggio 2004. In questi anni, iscrittosi al dottorato in Storia ecclesiastica alla Gregoriana, ricopre dapprima l’ufficio di foresterario e dal giugno 1999 quello di economo della comunità. Diviene membro del Consiglio direttivo del Centro Studi Avellaniti. Viene ordinato diacono a Camaldoli da mons. Gualtiero Bassetti, allora vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro il 4 gennaio 2000, poi presbitero a Roma, nella chiesa di San Gregorio al Celio, dal card. Achille Silvestrini il 25 aprile 2001. Dal 2002 al 2007 è docente di Teologia della vita contemplativa all’Istituto Claretianum di Roma. Nel 2006, diviene incaricato della comunità di Camaldoli per il dialogo ecumenico e dal 2009 è docente stabile di Ecumenismo dell’ISSR di Arezzo. Nel 2011 viene nominato membro del Consiglio Presbiterale diocesano, incarico che ricopre tutt’ora. Il 28 novembre 2013, l’arcivescovo Riccardo Fontana, lo nomina Vicario episcopale per la Vita consacrata e membro del Consiglio episcopale; dal 2016 è anche membro del Collegio dei Consultori della Diocesi aretina-cortonese-biturgense. Nel 2017 viene eletto superiore (vice-priore) ed economo del monastero di Camaldoli. Nel 2018 viene nominato Consultore storico della Congregazione delle Cause dei Santi, incarico che ricopre tutt’ora.
“Ego vobis, vos mihi. Penso di poter profittare del motto della mia congregazione monastica, che si riferisce al rapporto di Dio con il suo popolo e, dunque, con la comunità monastica, applicandolo al rapporto del vescovo con i fedeli – dice dom Roberto Fornaciari nel suo messaggio di saluto alla diocesi di Tempio-Ampurias -. Ego vobis, vos mihi, lo rivolgo a tutto il popolo di Dio della Chiesa che è in Tempio-Ampurias. Ci conosceremo e potremo scoprire di essere tutti insieme il popolo di Dio in cammino. Ci guidi nella navigazione la stella polare della Parola di Dio, il faro che è il Concilio Vaticano II, il sestante che possiamo ritrovare nella esperienza del cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia”. (in allegato il testo integrale del messaggio di saluto)
“Rendiamo grazie al Signore e alla Chiesa tutta per la scelta di dom Roberto come persona di grande spessore umano e spirituale, è un segno bello per Camaldoli e un dono grande alla Chiesa di Dio – dice il vescovo diocesano Andrea Migliavacca –. Esprimo la mia profonda gratitudine per i tanti servizi che con generosità e competenza dom Roberto ha svolto in Diocesi e lo accompagniamo con la preghiera nel suo nuovo cammino”. VIDEO
Ritiro per giovani, animato dalla Comunità Serve di Gesù Povero e dal Responsabile della Pastorale Giovanile, che si terrà dal 11 al 13 agosto presso il Santuario di Maria Santissima della Misericordia, Valderice (TP).
La Fraternità Monastica della Speranza invita a partecipare ad un incontro sui profughi per ascoltare le “storie” di coloro che hanno dovuto lasciare la propria terra per intraprendere un cammino sconosciuto.
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