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Accoglienza Sicurezza Pace

Venerdì 14 giugno, a partire dalle 10:00, la Sala di Giustizia del Vescovado accoglierà il convegno “Accoglienza Sicurezza Pace. Un impegno comune”.

Lutto in diocesi

Si comunica che oggi, giovedì 30 maggio, il nostro caro DON CARLO CANNELLI è stato chiamato alla casa del Padre.
Il funerale sarà celebrato domani venerdì 31 maggio alle ore 15.00 nella Chiesa parrocchiale di Carda.
Ai presbiteri si ricorda per la Celebrazione di portare camice e stola viola. I Vicari Zonali e i Vicari Foranei sono pregati di comunicare la notizia ai confratelli.

 

INDICAZIONI PRATICHE PER PARTECIPARE ALLA MARCIA DELLA PACE

Marcia per la pace

L’iniziativa si svolgerà giovedì 30 maggio 2024, con ritrovo dalle 8.30. La partenza della marcia è prevista alle ore 9.30 dal parcheggio Ipercoop Centro Arezzo, lato dx Decathlon arrivando da V.Le G. Amendola e arrivo a Rondine Cittadella della Pace previsto per le ore 11:45.
Il percorso è di 10 Km.
All’arrivo a Rondine, presso l’Arena di Janine, si terrà un incontro in plenaria con le testimonianze degli studenti di Rondine e di Arezzo (ore 12.15).
La conclusione è prevista per le ore 12.30
Tutte le attività si svolgeranno all’aperto.
👉 *SERVIZIO NAVETTE*
Servizio bus navetta gratuito per i partecipanti alla marcia:
– dalle 8.00 alle 9.15 al Terminal della Stazione in Viale Piero della Francesca di Arezzo ci saranno dei bus di linea di Autoolinee Toscane che accompagneranno I partecipanti alla marcia al punto di partenza (Ipercoop di Arezzo).
– dalle 12:30 alle 19:00, da Rondine sarà attivo un servizio di bus navetta che consentirà ai partecipanti di rientrare all’Ipercoop di Arezzo o al Terminal della Stazione. Alla partenza sarà indicata la direzione della navetta.

 

Il saluto del Vescovo Andrea

Un caro saluto a tutti dal Vescovo Andrea, impegnato a Roma all’Assemblea Generale della Cei, dedicata in particolare all’esame della bozza dei lineamenta del cammino sinodale.

Arezzo, 17 maggio 2024

Corpus Domini

Carissimi,

L’Eucarestia è il cuore della vita della Chiesa e nutrimento del nostro cammino. Per continuare il nostro percorso sinodale come una vera “Chiesa in uscita”, quest’anno la festa del Corpus Domini sarà l’occasione per muoverci verso Gesù Cristo e il popolo di Dio per incontrare le comunità parrocchiali della periferia di Arezzo.

Vi invito giovedì 30 maggio alle ore 20.30 per la Celebrazione Eucaristica presso la Chiesa di S. Agnese a Pescaiola, al termine faremo una processione per le vie della città, facendo sosta all’ingresso principale dell’Ospedale per dare un segno di vicinanza anche alle persone sofferenti, per per poi concludere nella Chiesa di San Donato al Maccagnolo con la Benedizione finale.
Augurandovi ogni bene, con la mia benedizione, vi saluto.

+ Andrea Migliavacca, Vescovo

Lutto in diocesi

Nella giornata di ieri è venuto a mancare don Antonio Reges, sacerdote che per anni ha svolto il suo servizio pastorale in Diocesi.
Era a Porto Alegre in Brasile; i funerali saranno celebrati oggi alle 17,00 ora locale a Pelotas, la sua Diocesi di origine.

Mandato del Vescovo agli animatori dei campi estivi

Venerdì 31 maggio gli animatori dei campi estivi della Diocesi riceveranno il mandato dal Vescovo Andrea.

I parroci o i responsabili del gruppo, una volta raccolte le adesioni, devono compilare il seguente modulo entro domenica 26 maggio.

➡️ modulo ⬅️

Arezzo – Cattedrale

Omelia Diaconato di Nicholas Spertilli e Reginald Madeus

11 maggio 2024

La festa della Ascensione del Signore in cielo è celebrazione pasquale che annuncia la presenza fedele e reale del Signore Risorto con noi, nella nostra vita, nella storia del mondo e della Chiesa.

La Parola di Dio proclamata, infatti, mentre racconta l’ascensione di Gesù in cielo, in realtà svela il suo rimanere con noi, in particolare nell’annuncio e nei segni del vangelo.

L’Ascensione indica negli amici del Signore dei testimoni della sua presenza e della sua opera in mezzo a noi, ancora oggi.

Così viene dato oggi a due giovani, Nicholas e Reginald, il ministero del diaconato, un dono dato a loro per tutta la comunità che è diventare testimoni del Risorto e della sua presenza.

I testi biblici che abbiamo ascoltato sono oggi ricchissimi nel parlare di vocazione e di missione, come deve essere per il diacono. Raccolgo allora alcuni aspetti significativi di questo messaggio.

Un primo elemento che viene evidenziato nella Scrittura ci è raccontato dalla prima lettura, dal libro degli Atti.

Racconta l’autore di questo testo che Gesù si mostrò vivo dinanzi agli apostoli, si fece incontrare da loro, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. E prosegue il testo che “mentre lo guardavano fu elevato in alto…”.

Gli apostoli fanno esperienza di Gesù, stanno con lui, lo hanno seguito e ascoltato, lo hanno conosciuto e anche dopo la passione e morte, nella Pasqua, vivono intensamente l’incontro con lui. E stando con lui, quando egli viene elevato al cielo, essi guardano in alto, non tolgono lo sguardo da lui.

C’è uno stare con Gesù, un vivere l’amicizia con Lui che è ascolto, condivisione, partecipazione alla sua missione e alla sua opera di bene che è alla base, è fondante l’essere apostoli e testimoni del Risorto. Si è apostoli e testimoni perché si è stati con Gesù, lo si è visto, lo si è cercato, anche guardando il cielo.

Diventare diaconi vuol dire entrare in questa avventura umana e cristiana che è lo stare con Gesù, fissare lo sguardo su di Lui, guardarlo salire in cielo.

Nicholas, Reginald siete mai stati voi con Gesù? Si è mostrato a voi? Avete visto le sue opere, avete ascoltato la sua voce? Lo avete fissato? Il vostro sguardo lo cerca?

È necessario non solo per diventare diacono, ma per essere diacono, per vivere da diacono, questo incontrare Gesù vivo e stare con lui. Questa esperienza, questo incontro non è solo all’origine, all’inizio della vocazione, ma è la condizione fondamentale e necessaria di sempre per vivere la vocazione e per essere dunque diaconi.

“Perché state a guardare il cielo?” chiedono i due uomini in bianche vesti agli apostoli. E voi Nicholas e Reginald dove state guardando? Dove cercate Gesù?

L’attesa del ritorno del Signore è già occasione di incontro con Lui, è riempita da quei quaranta giorni in cui si è fatto vedere e lo hanno toccato ed ascoltato. Gesù sta con voi oggi, ci vuol dire questa festa.

È questa cari futuri diaconi una essenziale dimensione del diaconato e del ministero da vivere: stare con Gesù, incontrarlo vivo, farne esperienza, accogliere la sua parola, cercare il suo sguardo, gustare l’amicizia con Lui.

È questo carissimi il dono ricevuto, la vocazione.

Così vi ricorda Paolo: “Comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto”.

C’è una chiamata da custodire e da vivere, da tenere viva. Oggi per voi il diaconato interpreta la chiamata del Signore, il ministero specifico che sarete chiamati a vivere nella comunità, tra i tanti che Paolo ci ricorda nella seconda lettura.

Paolo allora richiama alcune condizioni e qualità per vivere la chiamata, per custodire lo stare con Gesù. E sono condizioni e qualità che bene possono delineare la vita e il ministero del diacono.

Così le indica l’Apostolo: umiltà, dolcezza, magnanimità, pazienza reciproca nell’amore, conservare l’unità nella pace. Sono tutte qualità che rimandano alla esperienza della relazione e che scopriamo e viviamo nell’incontrare gli altri.

È questo il senso del ministero del diacono: si tratta di donare, di donarsi; è questione di servire.

Allora a voi, cari Nicholas e Reginald ripeto quanto ci diceva Paolo: “Comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto”. Si tratta di vivere la delicatezza della relazione. E partirei dalla fine delle qualità richiamate: “conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace”. Forse vorrà dire costruire e cercare sempre la fraternità. Le qualità sopra richiamate: umiltà, dolcezza, magnanimità… raccontano la bellezza di una vita fraterna con tutti.

Cosa dovrete fare allora come diaconi cari Reginald e Nicholas? Costruite fraternità, servite i fratelli, servite la comunità. Capite bene che il principale compito del diacono allora non sarà all’altare, ma sarà nella vita della gente dove sarete chiamati a curare le ferite, portare il perdono e la pazienza, farvi carico delle sofferenze altrui. In mezzo alla gente… con umiltà, pazienza, magnanimità, pace.

È proprio questo l’invito e il mandato del Signore che il vangelo ci annuncia e che vorrei oggi ripetere a voi futuri diaconi: “Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo a ogni creatura”.

L’orizzonte è il mondo: si è diaconi in una diocesi per servire nel mondo, dove il Signore chiama. E come avviene l’annuncio? Prima delle parole ci sono i segni: scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti, imporranno le mani ai malati e questi guariranno”. Il vangelo si annuncia vivendolo, vivendone la forza vitale. Si tratta di portare la vita perché tutto questo racchiudono i segni che sono stati richiamati. Annunciare il vangelo vuol dire portatori di vita, essere generativi, fecondi. Si dovrebbe poter dire di un diacono che dove passa lui fiorisce la vita. Ed è una chiamata ed una esperienza straordinaria quella del poter portare la vita, far vivere altri.

Cari diaconi, andate in tutto il mondo e portate la vita. E non è un invito o una esortazione, ma è una dichiarazione: vi viene detto che oggi siete fatti capaci di portare la vita; è il dono da accogliere: essere portatori di vita.

Il vangelo, bellissimo, vi lascia infine una promessa.

Dice questa pagina che dopo che Gesù fu elevato in cielo essi “partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Paola con i segni che la accompagnavano”.

Questa parola contiene una promessa per voi cari diaconi.

È la promessa della vicinanza del Signore: egli camminerà con voi, egli agirà insieme a voi e vi farà capaci di portare una Parola viva, una Parola confermata da segni, da miracoli.

Gesù ascende in cielo, ma rimane presente anche grazie ai vostri passi, alle vostre parole, alla vostra testimonianza, ai segni che porrete.

È un bel programma di diaconato se la firma di tutto dirà: “Il Signore agiva insieme con loro”.