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A La Verna, dal 5 al 7 settembre, il convegno pastorale diocesano annuale

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La Chiesa aretina-cortonese-biturgense, guidata dal suo Pastore – l’arcivescovo Riccardo Fontana – dal 5 al 7 settembre si incontrerà al Santuario de La Verna per l’annuale convegno pastorale diocesano, dal titolo di francescana memoria “Va’, ripara la mai casa” (scarica il programma integrale).

Tre giorni di studio, di riflessione, di programmazione per l’anno 2016 e, naturalmente di preghiera – aperti a tutti coloro, consacrati e laici, che vivono la Chiesa locale con impegno e partecipazione e che si adoperano a far sì che essa sia sempre una Chiesa aperta, attenta all’ascolto e in perenne cammino – con un fil rouge che accompagnerà l’intero convegno: il tema dell’identità della chiesa diocesana, più volte sottolineato da mons. Fontana.

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Al via la Visita pastorale nel Vicariato di Terontola, Val d’Esse e Val di Pierle

«Inizio questa Visita pastorale a Terontola e Val d’Esse con grande entusiasmo e desiderio d’incontrare la nostra comunità». Con queste parole, l’arcivescovo Riccardo Fontana ha ripreso il cammino tra le parrocchie della Valdichiana. «Questo territorio custodisce l’antica chiesa di Sant’Angelo e soprattutto è animato da una presenza di cristiani particolarmente impegnati. È anche una terra che ospita presenze religiose significative, penso alle Figlie del Sacro Cuore arrivate in queste zone da Fiume oltre 60 anni fa». E in avvio di cammino il pensiero di Fontana va anche ai sacerdoti: «Il presbiterio è ridotto a livello numerico ma comunque sempre efficace nell’impegno. In questo senso è particolarmente prezioso il ruolo di coordinamento portato avanti da don Alessandro Nelli, assieme a don Franco Giusti».
Una comunità particolarmente vivace quella cortonese «e piena di segnali positivi – sottolinea il Pastore -, come quelli che ho raccolto nel centro storico della Città e in Val di Loreto. Poco per volta, penso che si stia avviando una primavera nuova per questa realtà».
Questo nel dettaglio il programma della visita (scarica qui il volantino):

Sabato 2 aprile 2016
ore 18.30 Messa di inizio della visita pastorale nella chiesa di S. Giovanni evangelista a Terontola
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Il 23 Arezzo celebra il Giubileo di San Donato. Attese più di mille persone da tutta Italia. Presente anche il card. Stella

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Diciotto Comuni italiani lo portano direttamente nel loro nome. Oltre 150 lo hanno come Patrono, per non andare oltre i confini nazionali dove si trovano tante altre comunità legate a questa figura. Parliamo di san Donato, il vescovo martire morto ad Arezzo il 7 agosto del 363 e patrono della nostra Diocesi. Sabato 23 aprile verrà celebrato con un’iniziativa speciale e a cui prenderanno parte decine di comunità provenienti un po’da tutta Italia. L’iniziativa organizzata in occasione del Giubileo della Misericordia vedrà tra gli altri la partecipazione del cardinale Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il clero.
Giubileo-San-Donato_ManifestoL’appuntamento che ha preso corpo, anche sotto la spinta del parroco della Cattedrale e della Pieve di Santa Maria mons. Alvaro Bardelli, avrà inizio alle 9 con l’ingresso dalla Porta Santa e l’omaggio all’Arca di san Donato custodita nel Duomo aretino (scarica l’opuscolo per i pellegrini; scarica la mappa dei luoghi interessati; scarica la nota informativa con tutti i dettagli della giornata). Alle 9.30 è prevista una tappa alla Pieve di Santa Maria, per omaggiare il Santo nella chiesa dove è custodito il suo prezioso busto reliquiario, quindi alle 10 il ritrovo in piazza Grande dove è previsto il saluto delle Autorità e l’avvio di una processione, sia di carattere storico che religioso, per le vie del centro storico verso la Cattedrale. Alle 11.30 avrà inizio una Messa solenne nel sagrato della Cattedrale presieduta dal cardinale Beniamino Stella, che già nel 2015 ebbe modo di prestare il suo servizio ad Arezzo in occasione della solennità della Madonna del Conforto. La liturgia sarà tarsmessa in diretta dall’emittente comunitaria della diocesi TSD nel canale 85 e in streaming all’indirizzo www.tsdtv.it/live.
Il legami tra le città che venerano san Donato di Arezzo o che lo hanno nel loro nome sta crescendo negli ultimi anni. Per questo è nata l’associazione delle città di San Donato con l’intento di sviluppare la promozione e la conoscenza di san Donato sotto vari aspetti: dalla tutela del patrimonio storico, culturale e religioso legato alla presenza del culto, alla crescita delle tradizioni e della manifestazioni; dall’offerta turistica a manifestazioni itineranti; fino ad arrivare a convegni e studi nelle diverse città. Tra queste località spiccano, solo per citarne alcune, San Donato Val di Comino, in Ciociaria, Ripacandida, Biccari, Intesa Salentino, San Donato di Lecce, San Donato di Ninea e Anzi. Ma anche all’estero san Donato è molto venerato, come per esempio a Içara in Brasile, che il 29 luglio 2015 ha siglato un patto di amicizia con la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro quando l’arcivescovo Riccardo Fontana ha consegnato una reliquia a padre Antonio Vander perché la città di Içara ne potesse venerare la memoria.

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Celebrazioni del 15 febbraio 2016

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Questo il programma della Solennità della Madonna del Conforto

Lunedì 15 febbraio festa della Madonna del Conforto, la Cattedrale sarà aperta alle 6 del mattino con le Lodi e la Messa. La solenne concelebrazione delle 10.30 sarà presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana (In diretta su TSD nel canale 85 e all’indirizzowww.tsdtv.it/live). Alle 14.30 il Rosario meditato. Alle 17 saranno celebrati i secondi Vespri, mentre alle 18 si svolgerà la Messa presieduta dall’arcivescovo Riccardo Fontana (In diretta su TSD nel canale 85 e all’indirizzowww.tsdtv.it/live). Alle 21.30, l’Omaggio alla Madonna del Conforto dei Quartieri della Giostra del Saracino, degli Sbandieratori e dei Musici. Il Duomo sarà chiuso a mezzanotte. Come avviene da più di due secoli, la giornata del 15 febbraio sarà contrassegnata da un infinito pellegrinaggio davanti all’immagine della Vergine e saranno celebrate Messe anche alle 6, alle 7, alle 8 alle, 9 alle 12, alle 16, alle 20.30, alle 22.15 e alle 23.15.

Le dirette di TSD

Ogni giorno alle 17 l’emittente diocesana TSD trasmetterà in diretta dal Duomo di Arezzo il Rosario e alle 19 la Messa, salvo l’11 febbraio in occasione della Giornata del Malato, quando la diretta inizierà già alle 15. Tsd è visibile sul canale 85 o in streaming all’indirizzo www.tsdtv.it/live.
Riprese di Tsd per la Novena Madonna del Conforto

6 febbraio:
Ore 17-19.15 (circa): diretta dal Duomo per Rosario; a seguire programmazione speciale dedicata alla Madonna del conforto; alle 18 nuovamente in diretta dalla Cattedrale per la Messa

7 febbraio:
Ore 17-19.15 (circa): diretta dal Duomo per Rosario; a seguire programmazione speciale dedicata alla Madonna del conforto; alle 18 nuovamente in diretta dalla Cattedrale per la Messa

8 febbraio:
Ore 17-19.15 (circa): diretta dal Duomo per Rosario; a seguire programmazione speciale dedicata alla Madonna del conforto; alle 18 nuovamente in diretta dalla Cattedrale per la Messa

9 febbraio, sabato:
Ore 17-19.15 (circa): diretta dal Duomo per Rosario; a seguire programmazione speciale dedicata alla Madonna del conforto; alle 18 nuovamente in diretta dalla Cattedrale per la Messa

10 febbraio, domenica:
Ore 17-19.15 (circa): diretta dal Duomo per Rosario; a seguire programmazione speciale dedicata alla Madonna del conforto; alle 18 nuovamente in diretta dalla Cattedrale per la Messa

11 febbraio:
Ore 15 -19.15 (circa): diretta dal Duomo per la Giornata del Malato

12 febbraio:
Ore 17-19.15 (circa): diretta dal Duomo per Rosario; a seguire programmazione speciale dedicata alla Madonna del conforto; alle 18 nuovamente in diretta dalla Cattedrale per la Messa

13 febbraio:
Ore 17-19.15 (circa): diretta dal Duomo per Rosario; a seguire programmazione speciale dedicata alla Madonna del conforto; alle 18 nuovamente in diretta dalla Cattedrale per la Messa

14 febbraio:
Ore 17-19.15 (circa): diretta dal Duomo per Rosario; a seguire programmazione speciale dedicata alla Madonna del conforto; alle 18 nuovamente in diretta dalla Cattedrale per la Messa

15 febbraio:
Ore 10.30-12.50: diretta dal Duomo per la Messa solenne

Ore 15.00-16.50: diretta da studio con ospiti, servizi e collegamenti in esterna 
Ore 17 -17.50: diretta dal Duomo per i Secondi Vespri
Ore 17.50-19.40: diretta dal Duomo per la Messa pontificale presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

Ore 21.30: diretta dal Duomo per l’omaggio alla Madonna dei Quartieri della Giostra del Saracino, degli Sbandieratori e dei Musici
Ore 23.15: diretta dal Duomo per la Messa presieduta dal parroco della Cattedrale don Alvaro Bardelli

Apertura del Giubileo della Misericordia. Omelia dell’arcivescovo Riccardo

Venerati Fratelli, sorelle amate,
Tutti abbiamo bisogno di essere perdonati e di imparare a non giudicare gli altri ma a perdonare, come Gesù in croce ci ha insegnato.  Varcando la porta della misericordia abbiamo avviato nella nostra Chiesa un anno santo straordinario con il desiderio di riuscire a vivere nella vita di ogni giorno la misericordia . “In questo Giubileo lasciamoci sorprendere da Dio “ .
1. Un anno di Grazia e di perdono per tutti: recuperare il senso di quanto stiamo facendo
Il Padre “ricco di misericordia”  non ha mai cessato di mostrare il suo amore verso di noi, anche nei meandri più oscuri della storia, sia di quella nostra personale che di quella dell’umanità. In questo tempo difficile, in cui molti hanno paura,  abbiamo bisogno di contemplare il mistero della misericordia che  è fonte di gioia, di serenità a e di pace. In questa domenica “gaudete”, IIIa del cammino d’Avvento,  l’Apostolo ci ha appena esortato: ”siate lieti…il Signore è vicino” . A chi, illuminato dalla fede, ama riflettere, le vicende umane si qualificano come “storia della salvezza”. Il Signore non abbandona, ci viene incontro nonostante il peccato. 
L’icona che Papa Francesco ci propone di tenere viva è quella del Padre che accoglie il figliol prodigo : Dio aspetta il nostro ritorno e dinanzi alle nostre responsabilità  risponde con la pienezza del perdono: anche a noi quest’oggi offre l’anello dell’uomo liberto, i calzari per camminare avanti, la veste bella della dignità di uomo, creato a sua immagine.
Il segno della porta aperta esprime l’attesa di Dio che ci aspetta. La Chiesa, a cinquanta Anni dal Concilio Vaticano II, riafferma la propria volontà di dialogo con tutti; vuole sempre più essere inclusiva, sul modello del suo Signore in Croce a braccia aperte, per essere pronto ad accogliere ogni uomo e donna della terra. “La sposa di Cristo  preferisce usare la medicina della misericordia, invece di abbracciare le armi del rigore”, come disse San Giovanni XXIII all’apertura  del Vaticano II, di quell’evento che i Papi hanno più volte chiamato, dono dello Spirito Santo, rinnovata Pentecoste della Chiesa.
Anche noi abbiamo attraversato la Porta Santa con piena fiducia di essere accompagnati dalla forza del Signore Risorto che continua a sostenere il nostro pellegrinaggio verso la Gerusalemme del Cielo, cercando come Gesù di passare attraverso il tempo che ci è dato facendo del bene , praticando appunto la misericordia . Vogliamo andare incontro ad ogni persona, portando la bontà e la tenerezza di Dio. Il balsamo della misericordia è il segno del Regno di Dio già presente in mezzo a noi.
Come insegna l’Aquinate “è proprio di Dio usare misericordia e specialmente in questo si manifesta la sua onnipotenza” . In questo anno di Grazia la preghiera con i Salmi, secondo il secolare uso della Chiesa, sarà particolarmente utile per acquisire la consapevolezza della misericordia che Dio ci riserva. “Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia” .Il Salmo 146 ci indica i  segni concreti della misericordia: “Il Signore libera i prigionieri, Il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, il Signore protegge i forestieri, egli sostiene l’orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi”. “Eterna è la sua misericordia”, recita ad ogni versetto il Salmo 136.
Con lo sguardo fisso su Gesù e meditando la sua passione è possibile recuperare l’amore, unica  risposta adeguata a “Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco d’amore e di fedeltà” . Nelle parabole dedicate alla misericordia Gesù rivela la natura di Dio  come quella di un Padre che non si dà mai per vinto fino a quando non ha dissolto il peccato e superato il rifiuto con la compassione e la misericordia: la pecora smarrita, la moneta perduta e il figliol prodigo. Gesù insegna che la misericordia non è solo l’agire del Padre, ma diventa il criterio per riconoscere i suoi veri figli: “siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso” . 
2. E’ giunto per la Chiesa il tempo di farsi ancora carico dell’annuncio gioioso del perdono: il metodo che ci è proposto alla ricerca della concretezza e della credibilità
Per vivere questo Anno Santo, recuperando il senso della nostra identità di Cristiani, dobbiamo porci in primo luogo in ascolto della Parola di Dio. Occorre recuperare il silenzio per meditare la Parola che ci viene rivolta, per contemplare la misericordia. 
Il Papa insegna che il pellegrinaggio è un segno peculiare dell’Anno Santo, icona della vita stessa dell’uomo che dal Battesimo alla Gerusalemme del Cielo compie un percorso, che è soprattutto interiore: occorre rimettere in cammino la nostra anima, ancor più che i piedi. Come insegna Sant’Agostino giova recuperare il senso dell’homo viator : apprezzare tutto quello che c’è di buono nel mondo, lavorare rispondendo alla propria missione e vocazione di fare del bene, senza dimenticare però che la Patria è nel Cielo . 
Papa Francesco scandisce le tappe del pellegrinaggio interiore che ciascuno è chiamato a fare nella propria vita, secondo l’insegnamento evangelico: non giudicare, non condannare, valorizzare il bene che c’è in ogni persona. Occorre imparare a non criticare mai in assenza della persona a cui ci si riferisce. Bisogna liberarci dalla gelosia e dall’invidia, è necessario imparare ad essere magnanimi, a perdonare e a donare. Dio ci mostra la sua vicinanza e la sua presenza, perché anche noi possiamo diventare compassionevoli e misericordiosi. 
In questo Anno Santo ci è raccomandata in modo speciale la pratica delle opere di misericordia corporale, secondo il dettame icastico di Mt 25, ama anche di rivalutare quelle di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti. Si tratta di uscire dal silenzio assordante dei cristiani che non sanno più prendere posizione nella società  e, tacendo nel diffuso conformismo, perdono la propria identità: la santità, che è anche diversità,  è  il principium distinctionis. Ogni forma di odio porta alla violenza. Dio ci mostra il suo amore verso di noi con la sua infinita pazienza. Anche noi dobbiamo essere pronti a lasciar maturare gli altri, ad accettarli nello loro diversità, ad aiutarli con la preghiera a convergere verso il dialogo.
I tempi forti dell’Anno Liturgico sono occasioni concrete per praticare l’ascetica cristiana ed esprimere la nostra reale volontà di conversione. C’è misericordia per tutti, ma dobbiamo imparare a chiedere perdono. Il processo della conversione personale va avviato praticando l’umiltà e chiedendo a Dio la Grazia di cambiare effettivamente la nostra vita.  
All’inizio della vita pubblica Gesù nella sinagoga di Nazareth, leggendo Isaia profeta, volle un anno di misericordia. Anche noi oggi chiediamo a Lui di aiutarci in questo delicato percorso, sotto la guida dello Spirito Santo. Preghiera, digiuno e carità saranno gli strumenti attraverso i quali dominare noi stessi, per essere davvero liberi e per cambiare il mondo migliorandolo con la carità.
L’anno della misericordia è un vero dono per “non lascarci cadere le braccia” , secondo l’esortazione del Profeta Sofonia, che abbiamo ascoltato nella prima lettura di oggi. Coraggio popolo cristiano! Il Papa in questi giorni ha rinnovato il suo appello perché anche la nostra Chiesa vinca il torpore e torni a portare speranza a quanti incontrerà, lungo la propria strada. Insegna  San Paolo: “ E’ ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti” .
3. La pratica della carità assicura concretezza al nostro percorso dell’Anno Santo  
La nostra Chiesa diocesana, rispondendo all’invito del Papa, intende offrire a tutti gli strumenti per favorire l’opera di Dio in noi e nella società.
Innanzi tutto ci porremo di nuovo in ascolto della Parola di Dio. La prima carità è che il Vangelo di Gesù giunga a tutti. Esorto tutti coloro che sono in grado di aiutare gli altri, i sacerdoti, i diaconi, i Religiosi, le Religiose, gli insegnanti di Religione a condividere in ogni parte della diocesi le proprie risorse spirituali, perché sorgano gruppi del Vangelo e di lettura della Bibbia. A tutti si riproponga il testo sacro. Molti parroci hanno deciso di avvalersi della visita alle famiglie durante la Quaresima, per portare, con la Benedizione e l’acqua Santa, un piccolo Vangelo per riaffermare il primato della Parola.
Esorto tutti ad avvalersi di una stabile guida spirituale per meglio compiere il cammino interiore raccomandato dal Papa. Monaci e Religiosi hanno speciali carismi per questo ministero. Tutti i Presbiteri hanno, in virtù della Sacra Ordinazione, doni di discernimento per illuminare e formare le coscienze. 
Questo anno Santo sarà segnato dalla disponibilità di tutti i confessori a rendersi disponibili nella Chiesa Cattedrale e nelle altre chiese giubilari, per accogliere con ogni benevolenza quanti la Divina Grazia avrà indotto a confessarsi e a riconciliarsi con Dio e con i fratelli.
Voglio auspicare che concordia e pace tornino nelle famiglie, facendo cessare 
– dove ve ne sono- litigi e divisioni per il possesso di beni materiali. 
Una speciale attenzione si riservi alle famiglie che hanno visto compromesso il proprio matrimonio. Si aiutino tutti a ritrovare la pace e l’unione con Dio. La riconciliazione sacramentale sia l’avvio di una vita nuova, secondo lo Spirito. Attorno alla Basilica di San Francesco, dove la tradizione aretina nei secoli ha individuato il luogo dell’ascolto e della misericordia, siano avviati gli strumenti perché le attenzioni verso le famiglie siano concrete e fruibili da tutti.
  Non dubito che ogni comunità cristiana, raccogliendo gli accorati appelli del Papa, sappia essere aperta, disponibile e provvida verso chi più ha bisogno.
I segni della carità operosa si costruiscono giorno per giorno, fino ad essere naturale riferimento, frutto del percorso che questa Chiesa avvia nel nome del Signore.
L’invito di Giovanni il Battista e la sua testimonianza sia la voce che ci prepara più da vicino al Natale del Signore. La materna intercessione della Madonna, che in Arezzo invochiamo sotto il titolo del Conforto, renda fruttuoso questo anno di Grazia, Anno Santo della misericordia.

Giubileo, aperta la Porta Santa in Diocesi. Folla di fedeli in Cattedrale

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Con l’apertura della Porta Santa della Misericordia da parte dell’arcivescovo Riccardo, anche nella nostra diocesi si è aperto ufficialmente l’Anno Santo della Misericordia, voluto da papa Francesco.
“Un anno di Grazia e di perdono per tutti – ha ricordato mons. Riccardo Fontana nell’omelia durante la celebrazione eucaristica, seguita all’apertura della Porta Santa. – Un anno in cui dobbiamo recuperare il senso di quanto stiamo facendo. In questo tempo difficile, in cui molti hanno paura,  abbiamo bisogno di contemplare il mistero della misericordia che  è fonte di gioia, di serenità e di pace. Il Signore non abbandona mai, ci viene incontro nonostante il peccato. L’icona che papa Francesco ci propone di tenere viva è quella del Padre che accoglie il figliol prodigo. Dio aspetta il nostro ritorno e dinanzi alle nostre responsabilità risponde con la pienezza del perdono: anche a noi quest’oggi offre l’anello dell’uomo ibero, i calzari per camminare avanti, la veste bella della dignità di uomo,  creato a sua immagine”.

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Apertura del Giubileo della Misericordia. Omelia dell’arcivescovo Riccardo

Venerati Fratelli, sorelle amate,
Tutti abbiamo bisogno di essere perdonati e di imparare a non giudicare gli altri ma a perdonare, come Gesù in croce ci ha insegnato.  Varcando la porta della misericordia abbiamo avviato nella nostra Chiesa un anno santo straordinario con il desiderio di riuscire a vivere nella vita di ogni giorno la misericordia . “In questo Giubileo lasciamoci sorprendere da Dio “ .
1. Un anno di Grazia e di perdono per tutti: recuperare il senso di quanto stiamo facendo
Il Padre “ricco di misericordia”  non ha mai cessato di mostrare il suo amore verso di noi, anche nei meandri più oscuri della storia, sia di quella nostra personale che di quella dell’umanità. In questo tempo difficile, in cui molti hanno paura,  abbiamo bisogno di contemplare il mistero della misericordia che  è fonte di gioia, di serenità a e di pace. In questa domenica “gaudete”, IIIa del cammino d’Avvento,  l’Apostolo ci ha appena esortato: ”siate lieti…il Signore è vicino” . A chi, illuminato dalla fede, ama riflettere, le vicende umane si qualificano come “storia della salvezza”. Il Signore non abbandona, ci viene incontro nonostante il peccato. 

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Celebrazioni per il Giubileo della Misericordia

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Il percorso di preparazione al Giubileo della Misericordia in Diocesi è iniziato con gli incontri tenuti da don Dario Vitali della Pontificia Università Gregoriana di Roma. Gli incontri sono ospitati dalla Basilica di San Francesco, nel cuore di Arezzo e proseguiranno con cadenza mensile fino ad aprile per riflettere sulle Opere di Misericordia (scarica il volantino). La tradizione aretina per secoli ha considerato la Basilica di San Francesco luogo privilegiato per la riconciliazione, l’ascolto delle persone e la disponibilità ad offrire consigli e indirizzi spirituali a chi ne faccia richiesta.

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Incontro in preparazione del Giubileo della Misericordia

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La Diocesi e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose Beato Gregorio X promuovono un incontro pubblico in preparazione al Giubileo della Misericordia. L’iniziativa si svolge martedì 1 dicembre alle 16 nell’Aula Magna del Seminario vescovile di piazza di Murello 2 ad Arezzo e prevede un intervento del professor Ubaldo Cortoni, docente dell’ISSR e monaco camaldolese Presidente della Rete archivistica bibliotecaria museale. Al centro della sua relazione il significato di questo Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco, per la Chiesa, per la società e per ciascuno di noi. La cittadinanza è invitata a partecipare.