Il Movimento Cristiano Lavoratori provinciale e regionale celebreranno i 150 anni dell’Unità d’Italia chiamando a convegno i propri soci e simpatizzanti alle Vertighe di Monte San Savino sabato 22 Ottobre, a partire dalle 16 presso l’hotel Da Domenico. Con l’aiuto di relatori, come Vittorio Benedetti della presidenza nazionale Mcl, Paola Pisani Paganelli docente e scrittrice e Anselmo Grotti preside del Liceo scientifico di Arezzo, si racconteranno i nostri 150 anni, dalle vicende nazionali a quelle vissute dalla città di Arezzo e quindi dalle persone che hanno attraversato questo importante arco temporale.
Le relazioni saranno incentrate soprattutto sul contributo dei cattolici all’Unità della nazione, con la consapevolezza che, al di là dei noti avvenimenti e personaggi protagonisti dell’Unità, un ruolo decisivo è stato svolto dalla presenza di un cristianesimo popolare fatto di devozione, carità e solidarietà.
L’Unità degli italiani esisteva già prima del 1861, come ebbe a dire il popolare comico Roberto Benigni in una memorabile serata televisiva dedicata a Dante, perché è prima sorta l’unità culturale nazionale poi la nazione. Molti sacerdoti, nella provincia, nelle campagne, nei piccoli borghi, a contatto con il popolo furono stimolo e guida al fenomeno risorgimentale anche nelle nostre zone, come i fiorentini don Giovanni Verità, don Pietro Contrucci, per non parlare dei santi piemontesi che posero le basi di una sussidiarietà e di un welfare ante litteram che hanno contribuito a far crescere il Paese.
Così come merita di essere segnalata la vivacità dei Cattolici nella società civile e seguito del non expedit, con l’Opera dei Congressi e la fondazione di Casse di Risparmio, Casse Rurali, scuole popolari, ospizi per orfani e disabili; tutto veniva fatto con la consapevolezza di costruire e sviluppare anche la società civile prendendo coscienza del vero bene comune.
In buona sostanza lo scopo del convegno è di voler mettere al centro soprattutto il contributo che i cattolici hanno dato al consolidamento dell’Unità della nazione negli anni a seguire l’Unità politica; uno per tutti, la fase politica dell’Assemblea costituente. La grande intuizione dei cattolici è stata infatti quella di mettere in secondo piano le ideologie, sulle quali è più difficile trovare un accordo e partire invece dall’uomo ideale.
La presenza cattolica nella società è sempre stata elemento unificante con la specificità di avere una visione sussidiaria che punta sui corpi intermedi, sul regionalismo e sul decentramento per costruire uno stato veramente popolare. Lo stesso Benedetto XVI, nella sua lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione delle celebrazioni per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, ha scritto: “Per ragioni storiche, culturali e politiche complesse, il Risorgimento è passato come un moto contrario alla Chiesa e al Cattolicesimo, talora anche alla Religione in generale. Senza negare il ruolo di tradizione di pensiero diverse, non si può sottacere l’apporto di pensiero e, talora, di azione, dei cattolici alla formazione dello Stato unitario”. Coordinerà l’incontro di Monte San Savino Guglielmo Borri, vice presidente nazionale di Mcl. Concluderanno la giornata la S.Messa nel vicino Santuario e un convivio.