I cori parrocchiali e tutti i coristi che hanno aderito a questo straordinario evento di condivisone comunitaria dell’espressione dello Spirito attraverso la musica corale e liturgica sono i seguenti:
- Cappella Musicale della Cattedrale di Arezzo
- Coro della Concattedrale di Sansepolcro
- Cantate Domino di Subbiano
- Corale Convento Cappuccini di Arezzo
- Corale Ernesto Mafucci della Parrocchia dei SS.Pietro e Paolo
- Corale “G. Mariotti” del Santuario Madonna delle Grazie, Rivaio
- Corale Polifonica Laurentiana, San Lorenzo a Rinfrena
- Corale San Giustino Martire in S. Giustino Valdarno
- Corale S. Michele di Montevarchi
- Corale Santa Rita di Cascia
- Coro del Cenacolo di Gerusalemme di Ortignano Raggiolo
- Coro Altotiberino di Pieve S.Stefano
- Coro “B. Banchetti” di Capolona
- Coro “Don Giuseppe Corbelli”, Parrocchia S.Bartolomeo, Pergo
- Coro Parrocchiale di Anghiari
- Coro Parrocchiale San Giovanni Battista Caprese Michelangelo
- Coro Parrocchiale di Castelluccio
- Coro Parrocchiale dei SS. Ippolito e Cassiano in Laterina
- Coro Parrocchiale di Montagnano
- Coro Parrocchiale di Rigutino
- Coro Parrocchiale di S. Paolo a Sansepolcro
- Coro Parrocchiale di Santa Maria delle Grazie, Arezzo
- Coro Parrocchiale di Santa Maria di Sansepolcro
- Coro Parrocchiale di San Niccolò a Soci
- Coro Parrocchiale di S. Martino a Viciomaggio
- Coro Interparrocchiale dell’Unità Parrocchiale di Sansepolcro
- Ensemble Rio dell’Alma – Coro Parrocchiale Badia Tedalda
- Nova Schola di Saione, Arezzo
- Sacro Coro di S.Teresa Margherita Redi, Arezzo
- ViBa Voces
Altri coristi: Daveri Federico, Gasperini Claudia, Lorubbio Maria, Olivieri Catolfi Giorgio, Pierini Antonella.
Omelia del Card. Stella
IV domenica di Quaresima, anno B
Arezzo – Festival dello Spirito
Carissimo Monsignor Andrea, Vescovo diocesano, carissimo Mons. Riccardo Fontana, Arcivescovo – Vescovo emerito, carissimi Amici Serrani, carissimi fratelli e sorelle,
sono lieto di poter partecipare alla Celebrazione Eucaristica di questo fine settimana, IV Domenica di Quaresima, celebrazione che scandisce un tornante, solenne e luminoso, della Prima Edizione del Festival dello Spirito, iniziativa cittadina e diocesana, nella quale sono passate in rassegna varie esperienze spirituali: dal canto alla musica, dal teatro al cinema, dagli affreschi ai dibattiti, dalle comunicazioni alla preghiera e alla Divina Liturgia. E spero di non aver dimenticato niente e nessuno…
Questo evento vede lavorare uniti la Diocesi di Arezzo-Cortona, i Serra Club di Arezzo e d’Italia, e tante istituzioni, soprattutto giovanili, che hanno accettato di misurarsi su questo fecondo terreno: esprimo sentimenti di viva gratitudine per l’iniziativa e per questa collaborazione solidaria.
Di fronte a questa proposta, creativa e lungimirante, distribuita su varie settimane, mi inserisco in punta di piedi, per offrire il mio umile contributo alla lettura di questa esperienza di umanità, nobile e bella, alla luce della Parola di Dio di questa IV domenica di Quaresima, detta Laetare – che significa “Gioisci! – percaratterizzare il suo timbro festoso, nel cuore del cammino penitenziale della Quaresima, tutto improntato all’invito, martellante ed esigente, alla conversione.
La gioia del Signore Gesù, che nella Liturgia domenicale di oggi la Chiesa ci predica , non è la gioia di questo mondo, spesso effimera e superficiale, ma quella gioia che solo Gesù nostro Signore sa donare ai suoi amici: “Vi do la mia gioia, perché la vostra gioia sia piena” (Gv 15,11). Una gioia che non si limita al sentimento e alle emozioni, ma è fonte di salvezza eterna ed anche orizzonte di vita e di speranza nel presente, come ci ricorda il Vangelo di oggi: “Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo… Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui… abbia la vita eterna”.
Ecco la radice della nostra gioia! Dio Padre ci ha davvero amati, talmente tanto da averci inviato il suo Figlio Gesù, il quale ha dato la vita per noi, pur di renderci partecipi della sua gioia e di un progetto di vita che la fede ci assicura proiettarsi sull’eternità! Il Signore Gesù, fratelli e sorelle, è la nostra vera ed autentica gioia, la nostra consolazione e la nostra piccola torcia luminosa, che come fiaccola interiore illumina il passo e ci guida lungo il cammino, erto e sassoso, della vita.
Vedete, attraverso le varie tappe del cammino quaresimale già percorso, ci è stato ricordato che noi siamo creature fragili, fatte di polvere della terra, ma pur sempre amate da Dio e visitate dal suo Santo Spirito (fu l’esperienza del Mercoledì delle Ceneri). Creature, anche, chiamate ogni giorno a lottare contro il Maligno,perché le tentazioni spesso ci fanno inciampare e deviare dalla retta vita ( fu la sosta spirituale della Prima Domenica di Quaresima). Ma questo … non deve demotivarci e scoraggiarci, perché al termine del cammino ci attende una vita bella, trasfigurata (fu la seconda domenica di Quaresima, con la Trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor ).
Tenendo fisso lo sguardo al Cielo, quindi, saremo resi capaci di proseguire il cammino, accettando di lasciarci rinnovare dall’amore misericordioso del Signore, sempre pronto a “purificare i nostri cuori e i nostri pensieri”, a rovesciare i banchi, o le “bancarelle” dei nostri interessi, marcati da egoismo e da sete di potere e di beni terreni, affinché il tempio, o santuario, del nostro cuore sia il più possibile pulito, autentico e fraterno (nella III domenica di Quaresima abbiamo ricordato la cacciata dei mercanti dal Tempio).
Il cammino spirituale fin qui compiuto, ha richiesto da noi impegno e sudore, per sintonizzarci il più possibile con il Signore Gesù. Oggi la liturgia ci fa sostare in una esperienza di letizia e di consolazione, nella quale possiamo riprendere fiato e rallegrarci, perché la fatica più grande non spetta a noi, ma l’ha affrontata il Signore Gesù, nella sua Pasqua di morte e di Risurrezione.
A volte abbiamo la sensazione che tutto sia caricato sulle nostre spalle, e questo rischia di schiacciarci, noi fragili, piccoli, soli e poveri come siamo, per affrontare la sfida della vita, nel suo mistero e nelle sue vicende spesso drammatiche e dolorose. Ma guardando il Santo Volto di Gesù nella sua Passione sentiamo che Lui ci ha preceduto sulla strada e che possiamo contare sulla sua compagnia e conforto spirituale.
E’ il Signore Gesù che sta al principio e nel cuore della nostra vita, Lui è causa e sostegno della nostra gioia, e da questa esperienza nessuno viene escluso, e di tutti il Signore si serve pur di arrivare al suo scopo, come ci ricordava il testo presentato nella Prima Lettura: Dio salva e libera il popolo dall’esilio di Babilonia grazie al re Ciro, un persiano, quindi un pagano. Non un ebreo, ma uno straniero. Grazie a lui il popolo eletto potrà fare ritorno in Gerusalemme. Nessuno dunque si deve sentire escluso, per sempre e definitivamente, dall’amore di Dio e dal suo disegno di Provvidenza. Ancora una volta ci rasserena la speranza gioiosa e l’incoraggiamento della Parola di Dio di questa domenica e l’ascolto, devoto e docile, della Scrittura, di cui abbiamo fatto generosa ed appagante esperienza in queste settimane trascorse.
Cari amici, il re Ciro è ricordato come un grande condottiero militare, ma aveva anche un’altra caratteristica, quella di essere un amante dell’arte e della cultura, e per questo permise a ciascuno di esprimersi come meglio riteneva, perché aveva rispetto dei costumi, delle tradizioni e delle religioni dei popoli da lui conquistati. Il Festival che si sta svolgendo in questi giorni qui ad Arezzo mira a valorizzare le singole Arti che riflettono e trasmettono la dimensione spiritualedell’uomo. Potremmo dire che Ciro non era certo animato da quella che oggi prende il nome di “cancelculture”, che tende ad annullare la storia passata e appiattirla alle mode ideologiche, passeggere del momento e dell’ora presente.
Due anni fa, rivolgendosi al Corpo Diplomatico, così disse papa Francesco: “…Ci sono Agende sempre più dettate da un pensiero che rinnega i fondamenti naturali dell’umanità e le radici culturali che costituiscono l’identità di molti popoli… Ritengo, ammoniva il Papa,si tratti di una forma di colonizzazione ideologica, che non lascia spazio alla libertà di espressione e che oggi assume sempre più la forma di quella “cancel culture”, che invade tanti ambiti e istituzioni pubbliche. In nome della protezione delle diversità, si finisce per cancellare il senso di ogni identità, con il rischio di far tacere le posizioni che difendono un’idea rispettosa ed equilibrata delle varie sensibilità. Si va elaborando un pensiero unico costretto a rinnegare la storia o peggio ancora, a riscriverla…” (Papa Francesco, Discorso al Corpo Diplomatico, 10 gennaio 2022).
Il Festival di questi giorni è invece l’espressione degli ideali di umana bellezza esistente in tante forme espressive del genio dell’uomo. Come diceva lo scrittore russo Fedor Dostojevskij, sarà “La bellezza a salvare il mondo”. Lo ha salvato per sempre, alla radice, la Bellezza, dolorosa e gloriosa, che è Cristo Gesù , con la sua morte e risurrezione. Nell’Oggi della Liturgia che celebriamo questa sera, qui accanto alla Madonna del Conforto, tanto cara a questa Comunità diocesana, ogni sprazzo o frammento di bellezza, come quelli che abbiamo percorso ed assaporato nei giorni scorsi, partecipa e contribuisce a rendere viva, fulgida e a noi amabilissima la bellezza del Volto di Cristo. A voi, amici, cultori e custodi della bellezza spirituale e del patrimonio di questa Città, un grazie dal cuore!
E rivolto a Cristo Gesù, il più bello tra i figli dell’uomo, così vorrei pregare:
Signore Gesù, causa e origine della nostra gioia, noi ti lodiamo per averci sottratto dalla spirale del male facendoci eredi nella speranza della Vita che non tramonta.
Signore Gesù, ispiratore di ogni bellezza che non avvizzisce, noi ti lodiamo per averci reso partecipi nel cammino della umana esistenza del tuo disegno di salvezza, permettendoci di collaborarvi come artigiani e cultori di bellezza.
Signore Gesù, maestro e guida della nostra vita, noi ti lodiamo per questo itinerario penitenziale della Quaresima, che ci accompagna nella letizia alla Notte gioiosa e luminosa della Pasqua.
Signore Gesù, Tu, Bellezza eterna che salva il mondo, accogli anche la mia povera e umile storia personale di umanità e guidami, senza che mi smarrisca nell’oscurità delle tenebre, fino alla contemplazione del tuo Volto, nell’eternità beata. Amen!
+ Beniamino Card. Stella
🎶 FESTIVAL DELLO SPIRITO 🎶
L’invito per sabato 9 marzo 2024 nella Chiesa Cattedrale alle ore 17.00 per il Concerto dei cori diretto dal M° Mons. Marco Frisina. Nel video Mons. Alvaro Bardelli, Parroco della Cattedrale, la dott.ssa Maria Madiai, già Presidente del Serra Club di Arezzo, con il contributo di due coristi iscritti alla Masterclass: il Diac. Federico Daveri e la sig.ra Laura Ugolini. Vi aspettiamo!