Omelia del Vescovo per la Messa in Coena Domini 2025

“La sera dell’ultima cena, in quella stanza superiore a Gerusalemme, Gesù vive con i suoi il dono più grande di amore che la croce poi e lui crocifisso offre al mondo, a tutti, sempre. “Avendo amato i suoi che erano nel mondo li amò sino alla fine” ed è il senso di questa cena e della croce. Insieme al pane e al vino che sono dati e versati e sono il sacramento della sua presenza e del suo dono di amore, il dono lasciato alla Chiesa per noi e che con fede celebriamo, vi sono due strumenti che rendono il senso dei gesti di Gesù: un asciugamano, un catino. Insieme al pane e al vino, di cui San Paolo ci parla nella seconda lettura, e che sono l’Eucaristia, questi strumenti domestici ci raccontano il significato profondo del dono della vita di Gesù, al punto che anche Pietro dovrà accettare di farsi lavare i piedi da Gesù per avere la forza del suo amore, la salvezza. Vorrei soffermarmi a riflettere brevemente su uno di questi strumenti: il catino.”

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L’ultima Cena di Teofilo Torri nel Palazzo Vescovile di Arezzo presso il Museo Diocesano