Uno spettacolo inedito, una prima aretina per un progetto con una lunga strada davanti. Si presenta così “Dell’amore”, spettacolo-concerto ideato da Federica Lotti e interpretato da lei stessa al flauto e voce insieme alla voce recitante Alessandra Bedino, che andrà in scena domenica 27 novembre alle ore 17,30 nella Chiesa di Santa Maria in Gradi ad Arezzo in ricordo dell’amico Federico Bindi, nel secondo anniversario dalla sua scomparsa.
In scaletta brani di André Jolivet, Ernest Bloch, un canto ebraico, Claude Debussy, Astor Piazzolla, un canto popolare bosniaco, Christoph Willibald Gluck, Claudio Ambrosini, Johann Sebastian Bach. Intervallano e scandiscono i brani musicali testi di Emily Dickinson, Rachel Bluwestein, il Cantico dei Cantici, Friederike Mayrocker, Emilio Rentocchini, Paolo Rumiz, Nazim Hikmet, Madre Teresa di Calcutta, Natan Aterman, Ronny Someck e Rainer Maria Rilke.
Lo spettacolo parla di amore, nel senso più esteso e ampio che si possa intendere. “Un viaggio che riordina letture e incontri, esperienze e aspirazioni, un riannodarsi di fili in una sequenza non temporale, ma piuttosto emotiva, un tentativo di ascesi dopo tante tempeste” sono le parole di Federica Lotti che ha lavorato alla genesi di questo spettacolo da alcuni mesi e che è felice di presentarlo ad Arezzo, nella sua città d’origine, assieme alla collega attrice e regista anche lei aretina Alessandra Bedino. In un crescendo di ritmo e intensità, lo spettacolo si muove tra concitazione e distensioni, evitando una corrispondenza “fissa” tra musica e testi, ma dando vita ad un ritmo variato attraverso la scelta di differenti linguaggi, sia verbali che musicali.
Flautista, concertista di lunga data, docente al Conservatorio di musica “Benedetto Marcello” di Venezia, vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti, Federica Lotti è sempre in movimento. In Italia e all’estero la sua attività non si ferma. “Dell’amore” è un tassello ulteriore della sua eclettica formazione. Sarà la prima volta infatti che si cimenterà nel canto, oltre ad interpretare numerosi brani al flauto. Assieme a lei – per la prima volta insieme – Alessandra Bedino: attrice, formatrice e regista. Da tempo impegnata in produzioni di varie compagnie teatrali toscane, autrice di adattamenti di opere letterarie per la scena e di testi originali rappresentati. Tra gli spettacoli più recenti annovera anche il monologo “La fabbrica delle donne”, che racconta la storia della Lebole di Arezzo attraverso le testimonianze delle ex operaie.
L’appuntamento di domenica 27 novembre è un’occasione speciale per ricordare e omaggiare Federico Bindi, animatore di molti progetti a carattere sociale, amante della musica e della cultura, sostenitore e anima della preghiera ecumenica meditativa sullo stile di Taizé, grazie alla musica e all’arte di due artiste tra le più importanti della nostra città.
Programma dello spettacolo “DELL’AMORE”:
André JOLIVET (1905-1974) IV Incantation: pour une communion sereine de l’etre avec le monde (1936)
Emily Dickinson (1830-1886) Che l’Amore sia tutto quel che c’è
Emily Dickinson (1830-1886) Chi è amato non conosce morte
Canto ebraico “Nel giardino” (arr. P.Nissim – A.Gottardo)
Rachel Bluwestein “Nel giardino” (trad. di J.Arbib)
Cantico dei Cantici (trad. di J. Arbib)
Ernest BLOCH (1880-1959) dalla Suite Modale: temi dal I° e II° movimento
Claude DEBUSSY (1862-1918) Syrinx (1913) per flauto solo
Friederike Mayrocker (1924) Ovunque tu vada
Astor PIAZZOLLA (1921-1992) Tango étude n.°4
Emilio Rentocchini (1949) Il lago
Paolo Rumiz (1947) brani dal romanzo La cotogna di Istanbul
Canto popolare bosniaco “Zute dunje iz Stambola”
Nazim Hikmet (1902-1963) Ti amo come se mangiassi il pane spruzzandolo di sale
Christoph Willibald GLUCK (1714-1787) Danza degli Spiriti Beati dall’opera “Orfeo”
Madre Teresa di Calcutta (1910-1997) Mandami qualcuno da amare
Natan Aterman (1910-1970) Cura la tua anima stanca
Ronny Someck (1951) Quattro consigli a una bimba che danza
Claudio AMBROSINI (1948) A guisa d’un arcier presto soriano (1981)
Rainer Maria Rilke (1875-1926) I° Elegia (frammenti) e IX° Elegia
Johann Sebastian BACH (1685-1750) Partita in la minore BWV 1013: Allemanda-Corrente-Sarabanda-Bourrée Anglaise