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Torna a nuova vita la Lunetta di Beato Angelico sopra il portale di San Domenico a Cortona

È stato inaugurato il restauro della Lunetta di Beato Angelico valorizzandone così la presenza sul portale maggiore della chiesa di San Domenico a Cortona. Di questa Lunetta esiste anche il “disegno preparatorio” (sinopia), custodito al Museo Diocesano di Cortona insieme ad altri due capolavori del frate pittore: la celeberrima Annunciazione e il polittico Madonna col Bambino e Santi.

La Lunetta raffigura la Madonna con il Bambino e i santi Pietro e Domenico, insieme agli evangelisti e risale al 1434 circa. L’intervento è stato reso possibile grazie all’interessamento del parroco don Giovanni Ferrari e grazie alla donazione di un benefattore che ha voluto rimanere anonimo. Così nel mese di febbraio 2024 l’opera è stata smontata da sopra il portale della chiesa di San Domenico, è stata spostata nella sacrestia della chiesa ed è stata oggetto di restauro da parte di Luciana Bernardini e Beatrice Cenci, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo nella persona del dottor Isacco Cecconi e la direzione dei lavori di Serena Nocentini, dell’Ufficio Beni culturali della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.

L’affresco era già stato restaurato nel 1955, ma aveva subito uno strappo una decina di anni dopo. Trasferito in un supporto di masonite è stato negli anni prima posizionato all’interno della chiesa poi successivamente ricollocato al suo posto, cioè nella lunetta sopra il portale. Nel corso degli anni è stato anche inserito un vetro protettivo (ormai ingrigito ed obsoleto) il tutto inserito dall’interno della chiesa e chiuso dopo l’inserimento dell’affresco, da pannelli in compensato.

L’intervento di restauro ha previsto in primo luogo una ripulitura, poi sono stati eseguiti interventi di consolidamento in due punti dove i vecchi stucchi erano saltati, è stata rifatta la stuccatura e si è poi proceduto al ritocco pittorico. L’intervento comprende anche una soluzione per la protezione dalle intemperie, nuova illuminazione e nuovo vetro di tipo museale che offrirà una migliore lettura dell’opera.

“La mia presenza all’inaugurazione vuole esprimere la gratitudine per chi si è impegnato fattivamente per il restauro di questa opera – ha detto il vescovo mons. Andrea Migliavacca -. Che possa essere di incoraggiamento per altre opere che necessitano di cura”.

“È motivo di grande soddisfazione vedere questo intervento concluso e soprattutto poter ammirare ancora l’opera, in sicurezza, nel suo luogo originario – spiega Serena Nocentini, direttrice dell’Ufficio diocesano per i Beni Culturali -. Le opere d’arte devono restare, possibilmente, nei luoghi di culto per conservare alle chiese l’aspetto significativo della fisionomia originaria. Il concetto di ‘nuova’ leggibilità dell’opera, è stato la ragione fondamentale alla base di questo restauro che ha visto anche la messa in opera di un nuovo vetro protettivo e di una più moderna illuminazione. Un intervento indispensabile per il quale ringrazio le restauratrici per il meticoloso lavoro svolto, il parroco e i parrocchiani di San Domenico per averlo fortemente promosso e la nostra Soprintendenza, con il funzionario Isacco Cecconi, per il consueto impegno a tutela dei beni della nostra Diocesi. In ultimo, ma non per importanza, il nostro ringraziamento all’anonimo mecenate cortonese che con la sua nobile e generosa donazione ha reso possibile tutto questo”.

“Questo restauro – conclude il parroco don Giovanni Ferrari – è un risultato molto importante per tutta la comunità cortonese e per coloro che visitando la città vorranno mettersi in preghiera nella chiesa di San Domenico. È stato reso possibile grazie all’impegno di molte persone che ci permettono oggi di tornare ad ammirare un’opera straordinaria dimostrando che quando una comunità è viva e coesa, se ciascuno da il suo contributo, si possono raggiungere grandi risultati”.

Al via il restauro del crocifisso ligneo del XIV secolo della Propositura di San Fedele in Poppi

Hanno preso il via i lavori di restauro del Crocifisso ligneo del XIV secolo collocato sopra l’altare maggiore della Badia di San Fedele in Poppi. Obiettivo del restauro, accompagnato dalle opportune indagini diagnostiche, oltre che recuperare un capolavoro della pittura toscana del Trecento, è di permettere uno studio accurato che ne evidenzi le peculiarità al netto dei restauri, a volte arbitrari, subiti in precedenza. La Croce dipinta, realizzata a tempera e oro su tavola, è riferibile all’ambito toscano e misura 330 x 240 centimetri. Il restauro è stato promosso dalla Venerabile Compagnia di San Torello e dalla parrocchia propositura di San Fedele e si dovrebbe concludere indicativamente nell’arco di dodici mesi. Le spese saranno finanziate dal contributo della Fondazione CR Firenze e parte da sponsor privati.

Il lavoro, autorizzato e seguito sotto l’alta sorveglianza dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Siena Grosseto e Arezzo, è eseguito per la parte pittorica da Daniela Galoppi con Stefania Bracci e per il supporto ligneo da Giovanni Gualdani, mentre la direzione dei lavori è dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. In occasione del restauro è stato costituito un gruppo di studio e di ricerca composto da Serena Nocentini, direttrice dell’Ufficio diocesano per i Beni Culturali e l’Arte Sacra e Sonia Chiodo, professoressa associata di Storia dell’Arte Medioevale e direttrice della Scuola di Specializzazione in Beni storico-artistici dell’Università di Firenze. L’opera è stata movimentata in sicurezza dalla ditta Alternativa; il cantiere di restauro è stato allestito all’interno dei locali del Complesso di San Fedele.

“Sono contento che si intervenga per il restauro di questo crocifisso segno di un importante patrimonio culturale anche a Poppi – dice il vescovo mons. Andrea Migliavacca –. L’intervento si inserisce in un’attenzione che la diocesi ha nella cura dei propri beni artistici”.

“Era già da tempo che avremmo voluto restaurare quest’opera, però ci è voluto un po’per raccogliere i 25mila euro necessari – dichiara Giampiero Bucarelli, presidente della Compagnia di San Torello -. Grazie all’impegno di tutto il Consiglio, dei cittadini, del Comune di Poppi, della Fondazione CR Firenze e di alcune ditte, siamo riusciti a reperire questi fondi. In qualità di custodi dell’abbazia siamo più che soddisfatti di questo risultato ed è importante anche che i lavori avvengano all’interno della chiesa, rendendo le varie fasi di restauro visitabili. E non è finita qui, cercheremo entro la fine dell’anno di intraprendere anche il restauro del rosone di vetro in fondo alla chiesa che raffigura il beato Torello”.

“La croce è il simbolo della nostra salvezza – dichiara don Adalberto Ryczkowski, parroco della Propositura di Poppi -. Questo antico crocifisso, è da secoli presente nella nostra chiesa ed è molto importante salvaguardare il segno della fede che il popolo ha tramandato e conservato per tutti questi secoli. Noi siamo eredi e custodi di questa storia di arte e di fede che non può essere dissipata, ma che va piuttosto conservata e tramandata a chi verrà dopo di noi”.

Allo stato attuale il crocifisso presenta delle alterazioni notevoli: il fondo oro ai lati del Cristo è andato perduto, la cromia è considerevolmente impoverita, ma cosa ancora più grave è stata la perdita delle quattro terminazioni lobate reintegrate (fisicamente e iconograficamente), nel 1953, in sede di restauro facendo riferimento allo schema del crocifisso giottesco di Ognissanti a Firenze. L’autore del nostro Crocifisso di certo riprende la “morfologia” della croce giottesca bensì lo stile, la grafia pittorica e l’impostazione cromatica suggeriscono un tono più acerbo, dai toni artistici più vicini all’attività di Andrea Orcagna.

XXXVII Festival internazionale di musica d’organo

XXXVII edizione del festival internazionale di musica d’organo dal 17 luglio al 21 agosto al Santuario della Verna

Primo appuntamento il 17 luglio con un concerto straordinario per gli 800 anni dalle Sacre Stimmate di San Francesco con il Coro dei Frati di Monte alle Croci di Firenze

Dal 17 luglio al 21 agosto il Santuario della Verna ospita la XXXVII edizione del festival internazionale di musica d’organo, evento di grande spessore nella cultura italiana sulla musica organistica, che porta in provincia di Arezzo musicisti di fama mondiale, sotto la direzione artistica del M° Eugenio Maria Fagiani. Il festival è organizzato in collaborazione dal Comune di Chiusi della Verna e dal Santuario della Verna, con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Arezzo, del Comune di Firenze, del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino. Cinque i concerti in programma per questa XXXVII edizione, che si svolgeranno sempre il mercoledì alle ore 21,15. “Quest’anno la valenza è ancora più marcata – afferma il M° Eugenio Maria Fagiani, direttore artistico del Festival – perché siamo nell’800° anniversario dell’impressione delle stimmate a San Francesco, e dunque l’appuntamento è ancora più sentito in quanto diventa un momento di spiritualità e di catechesi legato al discorso musicale. Il primo concerto, il 17 luglio, è particolarmente significativo perché vedrà impegnato il coro dei frati del Monte alle Croci di Firenze insieme alla M° Ughetta Fagioli-Poggiolini, che è l’organista di Monte alle Croci e ha un legame molto particolare con La Verna perché è l’insegnante d’organo dei frati novizi e ha un suo legame da moltissimi anni con la provincia toscana dei Frati Minori. È un viaggio spirituale, un momento in cui condividere tanta musica legata al mondo di San Francesco, insieme a letture e a momenti più spirituali”. Il 24 luglio il calendario prevede il concerto del M° Eugenio Maria Fagiani, mentre mercoledì 31 luglio sarà la volta del M° Daniel Zaretsky (Russia). Si prosegue mercoledì 7 agosto, giorno in cui la Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro celebra la festa del Patrono, San Donato, con il concerto del M° Witold Zalewski (Polonia), per concludere mercoledì 21 agosto con il M° Jan Vermeire (Belgio).

7 luglio 2024

Nomine e provvedimenti

Nella giornata di oggi, domenica 7 luglio 2024, vengono rese note alcune nomine disposte dal vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, monsignor Andrea Migliavacca.

Centro pastorale per i giovani (servizio di pastorale giovanile)

Volendo indicare come orientamento prioritario della pastorale diocesana la pastorale giovanile, il Vescovo assume la responsabilità diretta di questo servizio diocesano.

Vicedirettori: Stefano Leoni e don Nicholas Spertilli

Decorrenza delle nomine: settembre 2024 secondo determinazioni che saranno date in seguito.

Centro pastorale per la famiglia

Direttori: Andrea Cocci e Sara Tanganelli

Assistente ecclesiastico: don Javier Alexander Calderon Manzanillas

Decorrenza delle nomine: settembre 2024 secondo determinazioni che saranno date in seguito.

Vice assistente ecclesiastico dell’ACR

Don Samuele Antonello

È confermato come assistente ecclesiastico don Aldo Manzetti

Decorrenza della nomina: 8 luglio 2024.

Assistente Giovani AC

Don Stefano Scarpelli

Decorrenza della nomina: 8 luglio 2024.

Cappellano dell’ospedale S. Donato in Arezzo

Don Luca Vannini (in sostituzione di don Stefano Scarpelli)

Decorrenza delle nomine: settembre 2024 secondo determinazioni che saranno date in seguito.

Parrocchia di Trebbio (Sansepolcro)

A seguito della rinuncia per ragioni di salute di don Zeno Gori, viene nominato parroco della parrocchia di Trebbio, in Sansepolcro, mons. Giancarlo Rapaccini, con decorrenza dall’8 luglio 2024.

Parrocchie di Castagnoli, Lecchi, Monti in Chianti e S. Regolo (Gaiole in Chianti)

A seguito della rinuncia per limiti di età di don Alessandro Renzetti quale parroco di Castagnoli, Lecchi, Monti in Chianti e San Regolo viene nominato amministratore parrocchiale delle suddette parrocchie don Loufouma Mpendi Revelhy Maurel, attualmente vicario parrocchiale della parrocchia di San Donato.

Don Alessandro Renzetti viene nominato collaboratore pastorale della parrocchia della Pieve in Arezzo.

Le seguenti nomine saranno effettive dal mese di settembre 2024, secondo indicazioni che verranno date.

Infine, in data 14 giugno 2024, il Vescovo, a seguito della morte di mons. Vezio Elii, ha nominato parroco della Parrocchia di Badia a Monastero (Castelnuovo Berardenga), con decorrenza immediata, don Arkadiusz Siergiejuk.

A margine delle nomine indicate, s’informa che il nuovo Consiglio di amministrazione della fondazione TSD Comunicazioni, ente editore dell’emittente diocesana Telesandomenico, nominato dal vescovo Andrea Migliavacca il 1° maggio 2024, nella sua seduta di insediamento del 19 giugno scorso ha eletto alla carica di presidente don Wojciech Tarasiuk, delegato vescovile per la pastorale e parroco di San Giuseppe artigiano in Arezzo.

Lutto in diocesi

Si comunica che oggi giovedì 04 luglio il CAN. FRANCO FOLLONICI è stato chiamato alla casa del Padre. 

La salma sarà esposta da oggi pomeriggio nella sede della Misericordia di Arezzo.
Il funerale sarà celebrato sabato 06 luglio alle ore 10.30 nella Cappella della Madonna del Conforto.

Un aiuto a “working poor” e “zona grigia”. La Caritas diocesana attiva il progetto PURA

Progetto “Promozione Umana Rete Aretina”

L’iniziativa realizzata con il contributo della Fondazione CR Firenze

Si rafforza l’impegno della Caritas della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro verso le famiglie che si trovano in difficoltà e che rischiano di comprimere qualità di vita e benessere. Si tratta di quella vasta fascia sociale ribattezzata “zona grigia” fatta in buona parte di persone italiane, disoccupati, inoccupati, con precaria condizione lavorativa o “working poor”. Nasce in questo contesto il progetto “Promozione Umana Rete Aretina” (PURA) promosso da Caritas diocesana e Associazione Sichem – crocevia dei popoli Odv, grazie al contributo della Fondazione CR Firenze, per interventi di sostegno al reddito negli ambiti dell’abitare, salute, mobilità, formazione ed educazione. Il progetto coinvolge, oltre al Centro di Ascolto diocesano di via Fonte Veneziana ad Arezzo, 42 Caritas parrocchiali sparse nel territorio diocesano, attingendo a una vasta rete di operatori qualificati e volontari.

“Lo scopo del progetto – spiega don Fabrizio Vantini, direttore della Caritas diocesana – non è quello di distribuire contributi o di assistere un certo numero di persone, ma di promuovere azioni a sostegno della piena inclusione sociale e della vita indipendente delle persone, evitandone l’ingresso nella spirale della povertà strutturata. Esso vuole pertanto sostenere una buona qualità della vita, promuovendo l’inclusione sociale, favorendo ripartenze indipendenti, evitando la necessità di percorsi assistenziali duraturi e che i problemi degli adulti ricadano su figli o parenti svantaggiati”.

Secondo i dati raccolti in circa 20 anni dalla Caritas diocesana nel nostro territorio, annualmente sono più di 2000 le persone che chiedono aiuto alla sua rete di servizi nel territorio, un dato che certamente sottostima le povertà presenti, ma che offre comunque uno spaccato del fenomeno. In media il 35% delle persone che si rivolgono alla rete Caritas sono di nazionalità italiana, la fascia di età più censita è quella di 40-49 anni, il 45% dichiara di essere regolarmente coniugato/a, il 35% ha figli minori nello stato di famiglia e il 60% dichiara di essere disoccupato/inoccupato o con precaria condizione lavorativa. Infine, ogni richiesta di aiuto rappresenta una multiproblematicità, dove difficoltà economiche o gravi povertà, si sommano a problemi abitativi, sanitari, familiari, educativi, di scarsa istruzione, alimentari, dipendenze, disabilità/invalidità o detenzione/giustizia.

Negli ultimi anni è stato registrato un incremento di persone cosiddette “working poor”, anziani che vivono con pensioni inadeguate, persone che a causa di reddito insufficiente si vedono costrette ad abbassare la propria qualità di vita sociale, persone con ingiunzioni di sfratto per morosità incolpevoli, persone che rinunciano a cure e visite sanitarie, che riducono le spese d’istruzione e di formazione per i figli. Di conseguenza, è stato registrato un aumento dell’individualismo e dell’esclusione sociale, dell’indebitamento, di problematiche legate all’ansia o depressive, ma anche di dipendenze e devianza sociale, soprattutto giovanile. L’obiettivo del progetto PURA è proprio quello di andare a incidere su questi fenomeni.

“Con questo progetto la Chiesa aretina-cortonese-biturgense cerca di rispondere ai bisogni della nostra gente non in modo occasionale ma ben strutturato – dice il vescovo Andrea Migliavacca -. La mia gratitudine va a tutti gli operatori di questo nuovo progetto e alla Fondazione CR Firenze per il decisivo contributo”.

Per informazioni sul regolamento procedurale e la segnalazione di eventuali casi, si prega di contattare il numero telefonico 0575/354769 oppure scrivere un’email a caritas@caritas.arezzo.it.

Lutto in diocesi

Si comunica che la salma di S.E. MONS. LUCIANO GIOVANNETTI verrà esposta nella Cappella della Madonna del Conforto da oggi. 

Il funerale sarà celebrato lunedì 01 luglio 2024 alle ore 15.30 nella Cattedrale di Arezzo.
Dopo il funerale la salma verrà portata a Fiesole dove martedì 02 luglio alle 15.30 sarà celebrato il funerale, in quanto il Vescovo Luciano verrà sepolto nella Cattedrale di Fiesole.

La morte di mons. Giovannetti, vescovo emerito di Fiesole

I “Cristi morti” di Rosso Fiorentino e il Deposto di Sansepolcro. Il 2 luglio conferenza di Antonio Natali

Il rientro della tavola della Deposizione di Rosso Fiorentino a Sansepolcro, avvenuto lo scorso aprile al termine di un lungo lavoro di restauro presso l’opificio delle Pietre Dure di Firenze, ha suscitato un grande interesse e in questi mesi sono stati numerosi i visitatori che, nella chiesa di San Lorenzo, hanno ammirato il capolavoro, realizzato nel 1528.
Per fare conoscere meglio l’opera e il suo autore l’Ufficio Diocesano Beni Culturali e Arte Sacra, in collaborazione con l’Archivio Storico Diocesano di Sansepolcro, propone una conferenza di Antonio Natali, già direttore della Galleria degli Uffizi e tra i maggiori studiosi del Rosso Fiorentino, dal titolo “I ‘Cristi morti’ del Rosso Fiorentino e il Deposto di Sansepolcro”. L’incontro, aperto a tutti gli interessati, si terrà martedì 2 luglio, alle ore 17.30, nella chiesa di San Lorenzo a Sansepolcro. Intervengono, oltre al prof. Natali, anche il parroco don Giancarlo Rapaccini e Serena Nocentini, direttrice dell’Ufficio diocesano Beni Culturali e Arte Sacra.

Lutto in diocesi

Questa mattina, lunedì 17 giugno, don Ivan Marconi è stato chiamato alla Casa del Padre. Il funerale sarà celebrato mercoledì 19 giugno, alle ore 16:00, in Cattedrale.

Lutto in diocesi

Oggi, giovedì 13 giugno, Mons. Vezio Elii è stato chiamato alla Casa del Padre. Il funerale sarà celebrato sabato 15 giugno alle ore 16:00 presso la parrocchia di Castelnuovo Berardenga.