Esercizi spirituali a Montanino di Camaldoli

akathistos
In questa settimana, il vescovo Riccardo ed un numeroso gruppo di sacerdoti della nostra diocesi sono riuniti a Montanino di Camaldoli per gli esercizi spirituali, in un ambiente di grande fraternità, silenzio e di preghiera.
Ieri, giorno in cui la Chiesa ha ricordato la presentazione al tempio di Maria, i nostri sacerdoti hanno cantato l’akathistos, la grande preghiera mariana dei cattolici di rito orientale e della Santa ortodossia.
 
Akathistos, che in greco significa non-seduti, è un inno liturgico del secolo V, che fu e resta il modello di molte composizioni innografiche e litaniche, antiche e recenti, e lo si canta o recita “stando in piedi”, come si ascolta il Vangelo, in segno di riverente ossequio alla Madre di Dio. 


La struttura metrica e sillabica dell’Akathistos si ispira alla celeste Gerusalemme descritta dal cap. 21 dell’Apocalisse, da cui desume immagini e numeri: Maria è cantata come identificazione della Chiesa, quale Sposa senza sposo terreno, Sposa vergine dell’Agnello, in tutto il suo splendore e la sua perfezione.
L’inno consta di 24 stanze, quante sono le lettere dell’alfabeto greco con le quali progressivamente ogni stanza comincia e fu sapientemente progettato in due parti distinte – quello della storia e quello della fede -, e con due prospettive intrecciate e complementari – una cristologica, l’altra ecclesiale -, nelle quali è calato e s’illumina il mistero della Madre di Dio.
 
E’ stato scelto di cantare questa sacra preghiera esprimendo il desiderio di andare oltre i confini, affermando la multiculturalità come risorsa del presbiterio della nostra diocesi.
“Con l’auspicio – ha sottolineato il vescovo Riccardo – che il rinnovamento spirituale che è il frutto consueto degli esercizi, oltre al comune desiderio dei partecipanti, possa riverberare sulle nostre comunità”.