
“Una Chiesa come è la Pieve è patrimonio della diocesi, ma anche di tutta la città di Arezzo. È bello, dopo aver visto da vicino i particolari sulla impalcatura, tornare ora a rivedere la facciata nel suo insieme e rimanerne nuovamente colpiti per la sua bellezza e l’armonia che custodisce e che trasmette. Nel nuovo capitolo della lettera pastorale ho intitolato: «Costruire comunità. Lavori in corso». È questo il messaggio che vorrei rilanciare in questa occasione della Pieve. L’intervento realizzato sulla facciata racconta l’importanza e la sfida del costruire la Chiesa, la comunità. Questo però lascia intravvedere il lavoro che deve, speriamo al più presto, andare avanti interessando il campanile, l’abside e altri settori e dunque possiamo parlare di “lavori in corso”. L’augurio, insieme al ringraziamento, è da tutti noi condiviso: dal cantiere passare e ritrovare la bellezza e la sicurezza di tutta la Pieve, che diventi luogo di vera comunità, famiglia per tutti”. Il Vescovo Andrea
“All’intervento di restauro conservativo eseguito sulla facciata principale, condotto dalla Diocesi, si affianca quello della Soprintendenza, finalizzato alla riduzione della vulnerabilità statica e sismica del campanile, dell’abside e del transetto. L’episodio della Pieve aretina riassume magistralmente lo scenario faticoso, ma pure foriero di grandi soddisfazioni, che quotidianamente si porta avanti tra i vari soggetti coinvolti, grazie ad un modello virtuoso e condiviso di buone pratiche, di professionalità, di tanta passione e dedizione.” Gabriele Nannetti, Soprintendente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Siena, Grosseto e Arezzo
“Trattandosi della Pieve di Santa Maria, Chiesa battesimale fin dalle origini del cristianesimo aretino, Madre vegliarda, primo Santuario mariano della città, Chiesa del popolo, delizia e preoccupazione per tutti i suoi parroci, oggetto di continui rifacimenti e restauri, l’attenzione a questo sacro edificio diventa particolarmente meritorio e benedetto dal Signore, come auspicava il Sommo Pontefice, Pio IX con la sua benedizione autografa: «Il Signore benedica voi tutti che amate la sua casa», in risposta alla richiesta dell’arciprete Ristori. Sento il dovere in questa occasione, di ricordare i miei predecessori, don Pietro Bernini e don Bruno Banelli, autori di importanti interventi e, in particolare, l’arciprete Ristori che, nella seconda metà dell’Ottocento, salvò la Pieve dalla rovina imminente, e con grande sacrificio e tenacia ne portò a
termine la ricostruzione. Con sincera gratitudine desidero esprimere il mio ringraziamento a coloro che ci hanno permesso di arrivare oggi al traguardo del restauro della facciata della Pieve.” Don Alvaro Bardelli, Parroco del Duomo e Arciprete della Pieve di Arezzo

LITURGIA DEL GIORNO