SUSSIDIO DI PREGHIERA 2025 è disponibile qui per voi, per accompagnarvi nell’Anno Santo.
Il Giubileo è un Anno di Grazia, liberazione, cammino, riconciliazione, perdono, rinascita, solidarietà, stupore, gioia, speranza…
Anticamente chiamato anno del jōbēl, «del capro», perché era la festività annunciata dal suono di un corno di capro, veniva dichiarato Anno Santo. In questo periodo, la legge mosaica prescriveva che la terra, di cui Dio era l’unico padrone, facesse ritorno all’antico proprietario e gli schiavi riavessero la libertà. Troviamo una prima idea nella Bibbia: doveva essere convocato ogni 50 anni, poiché era l’anno ‘in più’, da vivere ogni sette settimane di anni (cfr. Lev 25,8-13). Era proposto come l’occasione nella quale ristabilire il corretto rapporto nei confronti di Dio, tra le persone e con la creazione, e comportava la remissione dei debiti, la restituzione dei terreni alienati e il riposo della terra.
Papa Francesco l’8 dicembre 2024, nella Solennità dell’Immacolata Concezione ci ha ricordato che il vero Giubileo non è fuori, ma dentro: dentro di noi, dentro i cuori, dentro le relazioni familiari e sociali. È dentro che bisogna lavorare per preparare la strada al Signore che viene. Ed è una nuova occasione per fare una confessione, perché Dio perdona sempre…
Accogliamo la grazia dell’Anno Santo, che come sottolinea Papa Francesco è tempo di rinascita spirituale, di perdono e di liberazione sociale.
L’aspetto che caratterizza il Giubileo è il tema dell’indulgenza, che in fondo è il cuore della celebrazione fin dall’inizio. Quello che conta dunque è il perdono che il popolo vive facendo questo pellegrinaggio. Perdono e pellegrinaggio di fatto fanno l’esperienza del Giubileo e la rendono molto concreta. Infatti, l’indulgenza ha da sempre una ricaduta sul popolo attraverso il condono completo dei debiti, la liberazione degli schiavi, la terra che resta a riposo per un anno. Lo stesso pellegrinaggio è un atto concreto che richiede uno spostamento e un cammino – interiore, oltre che esteriore – per raggiungere un luogo. A questi due elementi, se ne aggiunge un terzo, forse il più plastico, il più materiale, che è il passaggio attraverso la Porta Santa. Infine, c’è la concretezza dei sacramenti e la concretezza delle opere di misericordia, di carità, di pietà.