“Realizziamo il sinodo del vescovo Cioli”

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“Quello di stamani vuole essere un atto di riconoscenza alla persona che ha guidato in modo mirabile la nostra Chiesa. Vuole essere anche un ringraziamento a Dio, che ci ha donato un vescovo capace, attento e forte”.

Con queste parole il vescovo della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, mons. Riccardo Fontana, ha commentato il pellegrinaggio che si è tenuto lo scorso 29 settembre a Gualdo Tadino, nei luoghi che dettero i natali al vescovo Giovanni Telesforo Cioli, il pastore che guidò la Chiesa aretina per 27 anni (dal 1967 all’11 aprile 1983).

Un avvenimento dal forte valore emotivo, a cui hanno preso parte numerosi sacerdoti, e che si è inserito nell’ambito delle iniziative legate alla preparazione del sinodo diocesano.

Il pellegrinaggio, che ha avuto inizio presso la tomba del vescovo gualdese, si è diviso in due momenti principali: la visita della chiesa di San Donato, fondata dai monaci benedettini nel 1255, dedicata al patrono di Arezzo; e la messa solenne presieduta dal vescovo Fontana, si è tenuta nella basilica cattedrale di San Benedetto, in occasione della festa del copatrono di Gualdo Tadino, san Michele Arcangelo.

Alla cerimonia erano presenti anche i sacerdoti di Gualdo Tadino, i canonici della Concattedrale e alcune delle autorità locali, tra cui il sindaco Massimiliano Presciutti.

Il vescovo Fontana ha ricordato l’importanza di questo pellegrinaggio, per sottolineare i valori che avevano ispirato l’avvio del sinodo voluto da monsignor Cioli: “La nostra presenza vuole essere una richiesta che noi avanziamo al nostro vescovo, Giovanni Telesforo Cioli, perché ci sostenga nel portare a compimento il sinodo che lui ha iniziato molti anni fa, affinché sia la prosecuzione del lavoro che lui ha sostenuto”.

“Noi siamo venuti qui – ha poi aggiunto – sulla tomba del vescovo Giovanni Telesforo Cioli, per dirgli grazie. Mi piacerebbe fare in modo che il sinodo, che stiamo per iniziare, fosse la prosecuzione di quello che lui aveva sognato, con la speranza di poter recuperare ancora una volta la sua grande eredità”.