La Caritas continua a scommettere sulla formazione proseguendo il percorso dello scorso anno. Stanno prendendo il via in queste settimane i percorsi nelle diverse zone pastorali con l’intento di fare il punto su quanto viene fatto nei territori, ma anche di far conoscere i servizi che la Caritas diocesana mette a disposizione: dal fondo di solidarietà, al Centro di ascolto, fino all’accoglienza. Il tutto seguendo la traccia indicata dall’Arcivescovo Riccardo per l’anno pastorale: “Maturi nella fede testimoni di umanità”.
“Essere maturi nella fede- spiega monsignor Giuliano Francioli, direttore della Caritas – significa superare il semplice devozionismo. Per chi come noi si occupa di carità vuol dire soprattutto farsi segno concreto di prossimità nei confronti dell’altro”. L’esempio è quello del Samaritano che vedendo un uomo nel bisogno, a differenza degli altri passanti, si ferma e si prende cura di lui. “Allo stesso modo, occorre che le nostre comunità si facciano prossime a chi si trova nel bisogno, facendosi carico delle loro storie. Durante questo Anno pastorale cercheremo di offrire il nostro contributo per farle crescere in questa direzione”.
Tra i prossimi appuntamenti in calendario, lunedì 11 febbraio, a Camucia, alle 21, incontro su “il lavoro di equipe, il centro di ascolto: tra “presa in carico” e assistenzialismo»; martedì 19 febbraio, al Rivaio, sarà approfondito il tema “Rapporti con la Caritas diocesana”. La speranza è che ci siano sempre più Caritas parrocchiali nel territorio diocesano: “Non semplicemente per fare numero – sottolinea monsignor Francioli – ma per essere davvero vicino ai tanti bisognosi che sono presenti nelle nostre comunità, a partire dagli anziani e dalle famiglie”.