Un tempo, quando si dovevano prendere decisioni importanti, la famiglia allargata si riuniva a tavola: si stava insieme, si discuteva, ci si confrontava e si decideva il da farsi, in modo che fosse la cosa migliore per ogni membro e per tutta la famiglia. È un po’ quello che è accaduto nella due giorni di Badia a Ruoti, dove la «famiglia allargata» dei Centri pastorali si è riunita con il suo Pastore, per gettare le basi di quello che sarà il piano pastorale per il prossimo anno. Il piano pastorale è uno strumento che consente di vivere pienamente questa comunione,
di realizzarla attorno ad alcuni valori condivisi, di costruirla per mezzo di scelte che, senza annullare la peculiarità di ciascuno, contribuiscono alla crescita di tutti. Per questo motivo, il piano è frutto di un discernimento comunitario che ha interessato i Centri Pastorali: ognuno di essi ha presentato le proposte formative per il prossimo anno («Formare i formatori» era il tema della due giorni) ad un gruppo eterogeneo, costituito da membri delle consulte di tutti Centri. Seppure in tempi molto brevi, ciò ha consentito un confronto che porterà, nei prossimi mesi, ad elaborare quanto emerso nei due giorni, per giungere a settembre con una proposta integrata e condivisa.
Silvia Mancini
Il testo completo dell’articolo è visibile nel numero 24 di Toscana Oggi – La Voce di Arezzo-Cortona-Sansepolcro