
Il vescovo Riccardo ha presieduto in Cattedrale, la Santa Messa e la celebrazione del tradizionale rito del Mercoledì delle Ceneri, che segna l’inizio del periodo di Quaresima, i quaranta giorni (escludendo le domeniche) che portano alla Pasqua di Resurrezione.
Nell’Omelia il vescovo Riccardo ha invitato tutti nel tempo di grazia, che è la Quaresima, a “ricercare la libertà”. Facendoci vicendevolmente coraggio, con la Grazia di Dio “per infrangere le consuetudini, a ridirci la voglia di nuovo, a privilegiare l’élan vital, che ci qualifica sempre più come persona, e ci fa apprezzabili, a Dio, a noi stessi e agli altri”.
Il Vangelo – ha sottolineato il presule – ci propone “di cambiare il nostro modo di vedere le cose: e questo è possibile, purché abbiamo voglia di abbattere la superbia con tre utensili, che ci sono offerti in dono: il dominio di sé, il dialogo con Dio, il recupero dell’attenzione verso gli altri”.
“Il peccato è un’occasione perduta – ha continuato il vescovo Riccardo -, è un danno per la persona, una battuta di arresto nel cammino progettato da chi vuole essere libero, da chi si propone di uscire dai condizionamenti, dalla cultura della mimesi, dalla logica perversa che la pubblicità induce a pensare con la testa degli altri, e a far diventare veri e buoni i comportamenti di massa”.
Con una domanda posta a ciascuno di noi e alla chiesa aretina: “All’inizio del cammino quaresimale, vale la pena interrogarsi, ciascuno per sé, ma anche, come Chiesa aretina, cosa sia giovevole, utile, conveniente, in un parola, virtuoso. Proprio nella logica che all’uomo è possibile tutto e il contrario di tutto, la libertà creaturale consiste nello scegliere e preferire il meglio, cioè ciò che aiuta, quanto giova”.
“È una Grazia, fratelli miei – ha concluso il vescovo Riccardo – avviare insieme questo cammino di libertà, che la Chiesa ci ripropone stasera, in Arezzo, per farci consapevoli, che il recupero della nostra dignità di cristiani è possibile e bello. Secondo l’antico saluto ebraico, ci rivedremo a Gerusalemme: sì, Pasqua è la via di salvezza possibile per tutti gli uomini di buona volontà”.

LITURGIA DEL GIORNO