Una rappresentanza della Chiesa aretina-cortonese-biturgense, partirà mercoledì 3 luglio alla volta della Bielorussia per festeggiare la Madonna di Budslau. È stato l’arcivescovo metropolita di Minsk-Mohilev, Tadeusz Kondrusiewicz ad invitare monsignor Riccardo Fontana e un gruppo di giovani della Diocesi. Quest’anno, dopo un triennio di preparazione, la Chiesa cattolica di Bielorussia, celebra il Giubileo del 400esimo anniversario dell’arrivo dell’immagine miracolosa della Madonna a Budslau, località situata a circa 125 chilometri da Minsk. Tema delle celebrazioni è: “Maria, Madre della nostra fede”.
Il santuario mariano di Budslau è il più noto e frequentato in Bielorussia. Ogni anno, oltre 30mila fedeli, provenienti da tutto il Paese e dai paesi confinanti (Polonia Russia, Ucraina, Lituania, Lettonia ecc.), partecipano alle celebrazioni del Santuario. In molti, soprattutto giovani, percorrono lunghi tratti a piedi come pellegrini.
Accanto all’arcivescovo Riccardo Fontana, sarà presente anche l’Inviato Papale, il Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, cardinale Jean-Louis Tauran.
Nella lettera inviata all’arcivescovo Fontana e firmata da monsignor Kondrusiewicz, si sottolinea come la presenza della delegazione aretina sia “un segno preziosissimo della vicinanza della Chiesa italiana a quella della Bielorussia”. Un’occasione anche per conoscere da vicino una Chiesa “che sta rinascendo dopo tre generazioni di persecuzioni”.
La Chiesa cattolica di Bielorussia, infatti, ha registrato negli ultimi anni un forte incremento di vocazioni sacerdotali. In tanti poi, si accostano ai sacramenti, dal battesimo alla cresima.
Crescono le parrocchie, anche se la difficile situazione economica rende problematica la costruzione di nuovi edifici, di cui si sente particolarmente bisogno, specialmente nelle grandi città.
Dopo l’indipendenza, nel 1991, c’erano 220 parrocchie, oggi sono più del doppio. In tutto il territorio nazionale c’erano solo 60 sacerdoti nati in Bielorussia, più altri 60 stranieri, mentre oggi sono 440, 270 dei quali nati nel Paese.
Una terra fertile, dopo gli anni bui del regime sovietico, anche sul fronte dell’ecumenismo. In Bielorussia cattolici e ortodossi (che restano la maggioranza) vivono gli uni accanto agli altri, collaborando effettivamente in spirito di concordia e fraternità.
Esempi di questo rapporto fraterno sono le molte famiglie miste, all’interno delle quali regnano la pace e la tolleranza reciproca.
Una realtà che ora è più vicina alla Chiesa aretina-cortonese-biturgense.
Per sottolineare questo rapporto di amicizia, nei giorni scorsi, è stato accolto in Diocesi il Nunzio apostolico di Bielorussia, monsignor Claudio Gugerotti. “In Bielorussia – ha spiegato il Nunzio, durante la sua visita – negli anni recenti, i credenti hanno dovuto subire pesanti persecuzioni, pagando con un numero altissimo di vittime. Ora, lo Spirito Santo ha risuscitato una Chiesa talmente giovane e viva da essere una soddisfazione costante”.
Monsignor Gugerotti ha preso parte alla celebrazione per il Millenario dell’Eremo e del Monastero di Camaldoli, presieduta dal cardinale Gianfranco Ravasi.