Omelia Messa di Mezzanotte di Natale

Le nostre Chiese e in tante nostre case il presepio ci ricorda che è Natale e ci indica la ragione di questa nostra festa così cara a tutti noi: è nato Gesù, Gesù bambino è in mezzo a noi, è l’Emmanuele, il Dio con noi, il Salvatore.

E il centro di attrazione del presepio, che quest’anno festeggia l’anniversario degli ottocento anni, dal giorno in cui San Francesco, a Greccio, chiese per la prima volta di realizzare larappresentazione che divenne poi il presepio, è il bambinello Gesù.

Lui noi guardiamo con tenerezza nel presepio e sul bambino erano fissati gli sguardi di tutti i personaggi della scena della natività che il presepio rappresenta: Maria e Giuseppe, i pastori, gli angeli e arriveranno anche i Magi da lontano.

Lo racconta la pagina evangelica dove risuona l’invito dell’angelo: “Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”. E per loro, vedere quel bambino, sarà motivo di grande gioia.

Il bambinello Gesù. Se tutti lo guardano, immagino anche gli occhi di Gesù bambino, il suo sguardo.

E provo a immaginare cosa avranno visto gli occhi del bambinello di Betlemme.

Gli occhi di Gesù avranno visto per prima cosa il volto di mamma e babbo, Maria e Giuseppe, forse rapiti da profonda meraviglia, stupore e tantissima tenerezza e gli occhi di Gesù hanno visto così il segreto della vita più bella che è l’amore e la tenerezza e il fidarsi di Dio di quella gente.

Occhi vispi di bambino felice immagino e nella meraviglia del venire al mondo, avranno visto misteriosi personaggi portargli semplici doni, quelli che sono frutto della terra e del lavoro, scorgendo nei volti dei pastori la semplicità del vivere nella armonia della creazione, a contatto con la natura, sapendo scoprire la gratuità della vita.

Ma il nostro natale? Quest’anno? Noi?

Cosa vedono gli occhietti di Gesù bambino?

Regalano lo sguardo di chi sa vedere e cogliere ogni piccolo gesto di amore che sappiamo vivere: un sorriso, una mano tesa, una piccola carità, l’emozione di rialzare chi era caduto nella vita. E ogni piccolo gesto di amore diventa prezioso agli occhi del bambino di Betlemme.

Sono occhi che sanno scrutare nel cuore, nei nostri cuori e leggono tanti sentimenti che ci abitano: speranze da coltivare insieme a incertezza e preoccupazioni. Sono le ombre che vengono dai timori sul futuro del nostro lavoro, oppure legate a momenti di fallimento o di delusione, sono le tracce delle incertezze della vita e anche dei nostri errori, del nostro peccato e rappresentano anche le fatiche della malattia. E lo sguardo di Gesù bambino regala già conforto e misericordia, perdono e incoraggiamento.

Sono occhi, quelli del bambinello Gesù, che non possono togliersi dalle belle pupille le violenze legate alla guerra, soprattutto in casa sua, in Palestina e anche ogni gesto di violenza contro chi è più debole. E con il suo sguardo Gesù vorrebbe portarci la pace e la serenità e ci chiede di diventare ciascuno di noi costruttore di pace e di fraternità.

Ma poi con i suoi occhietti Gesù guarda ovunque, anche in questa Cattedrale e scorge tutti voi, i vostri volti, anche quelli di chi è nel fondo del duomo o dietro una qualche colonna e sa vedere anche chi viene qui magari solo in questa notte per cercare risposte o speranza e a tutti, a tutti voi dice: amici, siete di casa, siete di famiglia, siete cercati ed amati. E’ davvero Natale anche per tutti voi.

Vorremmo rapire lo sguardo di Gesù bambino e portarlo a casa nostra, nelle nostre famiglie… e vorremmo mostrargli tutto, la nostra vita, chi di noi ha bisogno, chi cerca pace e serenità. Lo sguardo del bambinello…, con noi…, a casa nostra.

Ma ancora una cosa mi sembra di cogliere: c’è una domanda negli occhietti di Gesù bambino che sembra essere rivolta a tutti noi. Sono occhi che cercano amore e a noi, a me, a te chiedono questa notte: prova a volermi bene, accoglimi con te nella tua vita, fidati della mia presenza, regalami il tuo amore.

E’ il momento in cui il nostro sguardo si può incrociare con gli occhi di Gesù bambino e sarà il miracolo di nuove storie di amore nella nostra vita, nella storia del mondo.

Buon Natale.