Sabato 9 febbraio a partire dalle 9.30 si svolge nella basilica di San Domenico ad Arezzo la terza Congregazione generale del Sinodo. I suoi membri sono chiamati ad esprimersi sul documento che è scaturito dai lavori degli ultimi nove mesi e in particolare svolto dal Comitato di redazione dal 15 di settembre in poi.
I 470 sinodali sono convocati con anticipo rispetto all’orario di inizio in modo da potersi registrare e raggiungere il posto assegnato loro. La giornata inizia con una Messa e prosegue poi con l’analisi del documento con le rispettive votazioni. Il documento finale è articolato in tre parti e ciascuna di queste viene preceduta nel corso dei lavori da un’introduzione che ne evidenzia i tratti fondamentali, lo spirito, o gli elementi più significativi. A seguire i sinodali sono chiamati a votare secondo la duplice modalità placet (voto favorevole) o non placet (voto contrario). Infine si vota il documento nel suo complesso. Ai sensi dello Statuto del Sinodo il documento in prima e seconda lettura deve essere approvato con la maggioranza qualificata dei due terzi. Dalla terza votazione, per l’approvazione del documento è sufficiente la maggioranza assoluta dei votanti. La conclusione dei lavori è prevista indicativamente per il pomeriggio, anche se, a seconda dell’andamento, potrebbe subire variazioni.
Quello svolto dal Comitato di redazione è stato un periodo di lavoro impegnativo, che ha richiesto un tempo significativo, ma necessario, per adempiere il compito che l’Arcivescovo e l’Assemblea sinodale gli avevano assegnato. Un lavoro svoltosi in un clima di grande collaborazione e spirito ecclesiale, un momento di confronto sereno e fruttuoso, con un grande comunione e di reciproca stima.
Il Comitato di redazione si è mosso nel seguente modo. Innanzitutto ha dedicato alcuni incontri alla raccolta delle impressioni circa le linee sulla base delle quali rielaborare il documento e riguardo agli stimoli principali usciti dagli interventi alla Congregazione generale e degli iuxta modum espressi in sede di votazione dei sinodali. La grande mole di osservazioni pervenute nella Congregazione generale ha reso necessario un tempo maggiore per fare in modo che le opinioni di tutti potessero venire ascoltate e prese in debita considerazione. Nella discussione di questa fase il Comitato ha deciso di invertire, nel documento finale, la posizione della seconda e della terza parte dell’Instrumentum laboris, facendo precedere al tema del “ministero”, quello della “missione” della Chiesa.
Parlando delle linee guida del documento, i membri del Comitato hanno individuato anzitutto due tematiche di fondo: l’evangelizzazione e le unità pastorali. A partire da tutti gli interventi e dallo spirito indicato dal Vescovo attraverso l’Instrumentum laboris, sul quale hanno lavorato i Circoli minori e i Circoli maggiori, è stato ritenuto che queste fossero le direttrici e i temi più urgenti, che potevano fare da linea guida di tutto il documento sinodale. Il lavoro svolto ha cercato di fare in modo che nulla di significativo indicato dal lavoro dei Circoli minori, dei Circoli maggiori e della Congregazione generale, venisse perso, tenendo presente tuttavia il parere della maggioranza nel fare alcune scelte circa le tematiche da inserire. Nel redigere il documento si è cercato anche di venire incontro alla richiesta di molti di elaborare un testo snello, leggibile e facilmente fruibile, un passaggio necessario per una sua migliore e più facile ricaduta pastorale nella Diocesi.
D’altra parte, la ricchezza degli interventi che hanno condotto a questo documento non andrà perduta: essa confluirà integralmente negli “Atti del Sinodo”, i quali conterranno, infatti, oltre al documento sinodale, i testi dei Circoli maggiori discussi a settembre, la trascrizione degli interventi nelle Congregazioni di settembre e di febbraio, i contributi scritti giunti alla segreteria e, infine, un’accurata e analitica appendice informativo-statistica che “fotograferà” la nostra Chiesa al tempo del sinodo sacerdoti, parrocchie, strutture, comunità religiose, associazioni, movimenti e aggregazioni, etc.).
Il documento sinodale non è un punto di arrivo, è un punto di partenza: in esso ci sono le idee fondamentali sulle quali poter costruire la vita delle nostre comunità cristiane al loro interno e l’azione evangelizzatrice della nostra Chiesa per tutti gli uomini e le donne che vivono nel nostro territorio e alle quali vogliamo far giungere la gioiosa proposta del Vangelo di Cristo Gesù.