Fontana rende omaggio al vescovo Giovanni D’Ascenzi

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“Il suo episcopato in terra aretina si caratterizzò per la grande attenzione alla promozione delle vocazioni sacerdotali e la ripresa della voce della Chiesa  nel  contesto culturale del territorio. Si trovò ad affrontare il complesso passaggio dalle tre vecchie diocesi alla nuova, provvedendo a darle un’adeguata fisionomia istituzionale. Dà attuazione al Concilio, costituendo i nuovi organismi di partecipazione”. Con queste parole, l’arcivescovo Riccardo Fontana ha reso omaggio a monsignor Giovanni D’Ascenzi, in occasione della celebrazione delle esequie nel Duomo di Arezzo. 

 

“Nel corso del suo episcopato – ha detto l’Arcivescovo nella sua omelia -, memorabili sono le visite di Giovanni Paolo II nel 1993 ad Arezzo e Cortona, e a La Verna e Camaldoli, e la Peregrinatio Mariae svoltasi nel 1995-1996 nelle parrocchie più popolose, per celebrare il secondo centenario della Madonna del Conforto. Alla maniera della Scrittura ci piace fare memoria del bene che per suo tramite il Signore ci ha elargito; ringraziare Iddio per il servizio reso dal Vescovo Giovanni a questa Chiesa e intercedere a favore del  fratello defunto, perché il Signore distolga lo sguardo dalle fragilità da cui è appesantito ogni uomo che si presenta al cospetto dell’altissimo” .

“L’offerta di una vita spesa per la Chiesa – ha aggiunto il Presule -, oggi dinanzi al popolo, diventa il segno della speranza. Il lungo peso di tanto dolore sopportato dal Vescovo prende senso solo nella contemplazione del Crocifisso che – propiziatorio sospeso in Croce – ha una straordinaria efficacia, perché ci fa passare dall’ordine delle cose pensate, all’esperienza vissuta; dalla salvezza sperata, alla patria beata”. Al termine della celebrazione la salma di monsignor Giovanni D’Ascenzi, dopo essere stata aspersa con l’acqua santa, è stata tumulata nella cripta sottostante la Cappella della Madonna del Conforto. Hanno concelebrato: monsignor Claudio Maniago, vescovo ausiliare di Firenze, il vescovo e l’emerito di Fiesole, rispettivamente monsignor Mario Meini e monsignor Luciano Giovannetti, l’emerito di Grosseto, monsignor Giacomo Babini e monsignor Guglielmo Borghetti, pastore di Pitigliano-Sovana-Orbetello.