Il trimestrale di liturgia, spiritualità ed ecumenismo curato dai monaci della comunità di Camaldoli esce in questi giorni con una nuova edizione. Il numero 252 di questa rivista nella quale vengono raccolti i contributi dei relatori alle Settimane di carattere teologico, culturale e spirituale che si svolgono nella foresteria del monastero è dedicato a “I Salmi, ‘cuore’ dell’alleanza”. Questo l’indice della rivista.
3 / I Salmi, “cuore” umano dell’amore divino
5 / ARMIDO RIZZI, Teologia del cuore
34 / FRANCESCO PIERI, Dalla parola annunciata alla parola celebrata. Un’introduzione alla Chiesa dei Padri
53 / PAOLO RICCA, I Salmi nella vita cristiana
61 / DANIELA LEONI CATTANI, Pregare i Salmi oggi
Il riquadro si apre con la citazione di Lc 24,44: “Bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi”. Francesco Pieri (Dalla parola annunciata alla parola celebrata) cita quel versetto, che fa parte dell’apparizione del Risorto ai discepoli di Emmaus, “stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?” (Lc 24,25-26). Un passo davvero cruciale, poiché il Risorto interpreta le Scritture (ermeneuo in greco) per rianimare i due discepoli lungo la via. Una sorta di ermeneutica orante: il Risorto “scalda” il cuore dei discepoli affinché ne invochino la comunione con Lui nella fractio panis. Di qui (e, certo, con altre fonti!) la scelta della Chiesa delle origini: una volta riconosciuto nei salmi di lode/ringraziamento e di supplica il “cuore” delle Scritture, l’Eucaristia assume la forma di preghiera adatta a rendere presente l’agàpe di Dio nella cena fraterna.
La liturgia eucaristica, dunque, in quanto “testamento” dell’amore di Dio-in cerca-dell’uomo, racchiude l’integrale patrimonio ricevuto dalle Scritture ebraiche. Si intuisce allora qual è l’obiettivo di Armido Rizzi nell’articolo “Teologia del cuore”: individuare proprio nel “cuore” rivelato dalla Bibbia l’incontro tra la volontà salvifica dell’amore divino e l’obbediente risposta umana. Se l’amore di Dio non è un’antropomorfica bonomia né il cuore un vago sentimento, la relazione di Alleanza (comunione) nel “cuore” è, per così dire, lo spazio del reciproco “ascolto” divino-umano. Nel Salterio ciò è messo in luce dai contributi di Paolo Ricca, “I Salmi nella vita cristiana” e di Daniela Leoni Cattani, “Pregare i Salmi oggi”: la rivelazione dell’amore di un Dio che chiama ad aver fede in Lui si rispecchia nella infinita gamma delle parole di un Dio che chiama e risponde, da un lato, e di una umanità che loda e si lamenta, ringrazia e chiede perdono, dall’altro. Per ultimo, nella luce dell’orizzonte neotestamentario, il “segno di croce” sancisce in gesti e parole ecclesiali l’oggettiva dimensione trinitaria di ogni preghiera salmodica (Gloria Patri…) ed eucaristica (Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te Dio Padre onnipotente nell’unità dello Spirito Santo ogni onore e gloria…).