L’Italia, come ha detto anche il Papa con accoratezza ad Arezzo, ” ‘reagisca alla tentazione dello scoraggiamento’ (Saluto al Regina Coeli, 13 maggio 2012). Noi, per quel che possiamo, siamo qui per questo. Vogliamo essere gli araldi del Vangelo, e dunque della speranza”. E per farlo l’Italia faccia ricorso a ”un ripensamento anzitutto spirituale e morale”, e ricordi che ”solo un sano anticonformismo ci salva dalla stagnazione e può attrezzarci per cooperare al cambiamento”.
Lo ha detto lunedì 24 settembre il cardinale Angelo Bagnasco in uno dei passaggi della prolusione con la quale il Cardinale Presidente della Confereza Episcopale Italiana, ha aperto i lavori della sessione autunnale del Consiglio episcopale permanente. Non è la prima volta che vengono citati i discorsi pronunciati dal Papa nella sua visita del 13 maggio scorso. All’inizio dell’estate per esempio, il “Discorso di Arezzo”, così è stato chiamato, pronunciato da Benedetto XVI al Prato, è stato ripreso dalla Conferenza Episcopale Svizzera per avviare nella Confederazione Elvetica un modo più cristiano di accogliere gli stranieri.