Veglia Pasquale 2025

Omelia del Vescovo in Cattedrale di Arezzo
19-04-2025

Segni e Parola di Dio, preghiere e ritualità di questa grande veglia pasquale parlano di incontro.

Nella pagina evangelica ritroviamo le dinamiche dell’incontro, l’avventura dell’incontrare.

C’è l’andare al sepolcro delle donne al mattino presto e vanno per prendersi cura, incontrare il Cristo che è morto. L’annuncio di due uomini dice loro: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto” e secondo altri evangelisti viene anche aggiunto di dire ai suoi di andare in Galilea e là lo vedranno; questi due uomini non annunciano solo il risorto, ma è contenuto nelle loro parole l’invito, la possibilità di incontrarlo. Le donne allora corrono dagli apostoli per portare loro questa notizia così straordinaria, una notizia che crea anche l’attesa di incontrare Gesù. Pietro dunque corre al sepolcro, per vedere, ma anche per poterlo incontrare, se è vivo.

Tutto del vangelo così ci parla non solo di annuncio di vita e di risurrezione, ma già di possibilità di incontrare il Signore risorto.

Tutte le letture che sono state proclamate sono la trama della storia della salvezza nella quale si è preparato questo annuncio e questo incontro con la vita, con il Risorto.

Ed è l’annuncio di Pasqua. La Pasqua che è annuncio del sepolcro vuoto, della risurrezione di Gesù è narrata ed è fatta risuonare come invito, promessa, possibilità di incontrarlo, di vedere il Risorto e quindi di incontrare la vita.

Anche i segni di questa veglia nella notte ci parlano di incontro.

La luce, il cero acceso, il canto del preconio annuncio della vita nuova ed è luce che è presenza del Cristo in mezzo a noi, per incontrarlo.

Il dono della Parola perché attraverso di essa il Signore vivo ci parla.

L’acqua e il crisma, segni del battesimo e della cresima che celebreremo e sono per i battezzati evento e per tutti noi memoria dell’incontro con il Risorto che è esperienza vitale per tutti noi.

Il pane e il vino condivisi e versati, l’Eucaristia, celebrazione dell’amore del Signore che si dona, per sempre, per noi.

Siamo invitati allora a vivere questa Pasqua come un vero incontro con Colui che ha vinto la morte ed è vivo. E l’ha vinta per tutti noi.

Celebriamo nella Pasqua e viviamo questo incontro.

Anche noi, come le donne del vangelo, possiamo testimoniare, correre per raccontare, cioè vivere ogni giorno della nostra vita per narrare il nostro incontro con il Risorto, con la vita.

Carissimi nuovi battezzati, e voi seminaristi, voi famiglie e voi giovani, anche voi bambini, voi avanti negli anni e ricchi di sapienza che cosa raccontate? Chi avete incontrato che vi regala la vita? Cosa raccontereste di voi, di ciascuno personalmente e della vostra, della tua vita per narrare il tuo incontro con il Risorto, con la vita? Quali storie di vita hai da raccontare e da narrare?

Caro amico, cara amica che sei qui in questa notte… Racconta, racconta il tuo incontro con il Vivente e sarà davvero Pasqua.

 

+ Andrea Migliavacca

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