Celebrazione eucaristica nella Commemorazione dei fedeli defunti
- Non si dimentica: potrebbe essere questa l’immagine che guida la celebrazione e la preghiera di oggi, nella commemorazione di tutti i defunti.
La Chiesa, anzitutto, non si dimentica di pregare per i defunti, per tutti i defunti; e noi, che in questa giornata preghiamo per loro, siamo proprio questa Chiesa; siamo la Chiesa che nella liturgia e nella preghiera non si dimentica dei defunti e li accompagna nella memoria grata e nella preghiera di tutta la comunità ecclesiale.
Questo è qualcosa che riguarda anche noi; di ciascuno di noi potremmo dire: non ci dimentichiamo dei nostri defunti.
Ciascuno di noi ha i propri cari che già hanno attraversato il passaggio da questo mondo alla pienezza della vita eterna; ciascuno ha i propri cari che porta nel cuore, e li portiamo nel cuore con una memoria grata, di chi ha ricevuto tanto, e con il desiderio di accompagnarli, con la nostra preghiera, a vivere nella bellezza dell’amore di Dio.
E, allora, anche noi non ci dimentichiamo dei nostri defunti e di coloro che portiamo nel cuore, e oggi viviamo una giornata e un incontro di preghiera per loro e con loro.
E non ci dimentichiamo anche dei defunti di persone vicine, accanto a noi, le persone a cui vogliamo bene nell’amicizia: tutti, davvero, oggi, vogliamo ricordare e di tutti non ci dimentichiamo nella preghiera.
Ma soprattutto, se la Chiesa non si dimentica dei defunti, e anche noi nella nostra vita personale non ci dimentichiamo dei nostri defunti e di coloro per i quali preghiamo, anzitutto è Dio che non si dimentica; e la Parola che abbiamo ascoltato ci spiega, ci racconta, ci annuncia che Dio non dimentica; Dio non dimentica la vita di nessuno: anzi, l’abbraccia e l’accoglie nella vita per sempre.
Nella preghiera che oggi viviamo, nella commemorazione di tutti i defunti, noi nella fede proclamiamo che Dio non si dimentica.
- Cosa vuol dire che Dio non si dimentica? Come lo racconta la Scrittura?
C’è una prima immagine che possiamo raccogliere nella pagina di san Paolo apostolo ai Romani che abbiamo ascoltato.
Paolo, parlando della missione di Gesù, annuncia che Gesù è venuto in mezzo a noi, è venuto nel mondo per confermare e dare pieno compimento al progetto di Dio, che è un progetto di vita, un progetto per la vita.
Il progetto di Dio è un progetto di amore, che cerca la concordia e la fraternità; è un progetto, quello di Dio, per la bellezza della nostra umanità, di tutta l’umanità, su tutta la terra.
Allora, ci dice san Paolo, Dio non si dimentica del suo progetto, non si dimentica delle sue promesse; Dio non si dimentica che ha promesso l’amore, Dio non si dimentica che ha promesso la vita e ha promesso la vita per sempre, la vita eterna, la vita nella risurrezione in Cristo.
In Gesù si compiono le promesse di Dio; in Gesù, Dio compie e mantiene le promesse che il peccato dell’uomo aveva rovinato e che, finalmente, con Gesù tornano ad avere piena realizzazione.
Allora noi, oggi, nella preghiera per tutti i defunti, proclamiamo e annunciamo che Dio non ha dimenticato il suo progetto; per i nostri defunti, e per noi, Dio compie e realizza le sue promesse, che sono promesse di vita, di amore, di bene, di bellezza, di futuro, di condivisione con lui e di abbraccio nel suo amore.
Dio non dimentica il suo progetto, e questo ci consente di credere nella vita eterna, nella vita nella resurrezione, per i nostri defunti e per noi.
- Ma c’è una seconda immagine che vorrei raccogliere per raccontare e comprendere che Dio non dimentica, ed è nella pagina di Isaia, dove, a un certo punto, il profeta dice: “Dio eliminerà la morte per sempre. Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto”.
È una bellissima immagine, questa, di un Dio che asciugherà le lacrime; è la promessa che Dio non dimentica la vita di ciascuno; non dimentica, anche, le sofferenze, le fatiche, le cadute, le fragilità che nell’avventura e nel cammino umano di ciascuno di noi sperimentiamo.
Nell’incontro con Dio, nella vita eterna, lui asciugherà le nostre lacrime.
Probabilmente ciascuno di noi ha ragione di credere che, quando ci presenteremo al Signore, avremo qualche lacrima della nostra vita che lui potrà asciugare.
Penso che anche incontrando noi, Dio avrà modo, asciugando le nostre lacrime, di darci consolazione, pace, di rimettere la letizia nel nostro cuore.
E così è per i nostri defunti; se vogliamo chiederci che cosa sarà accaduto ai nostri defunti nell’incontro con Dio, oggi Isaia ci dice: Dio non dimentica la loro vita, il cammino che hanno avuto e, incontrandoli, asciugherà loro le lacrime; incontrando i nostri defunti, Dio ha asciugato loro le lacrime.
Ecco: Dio non dimentica e asciuga le lacrime della vita; e per noi è una promessa che ci accompagna.
In questo gesto di Dio forse è racchiuso anche l’annuncio della misericordia di Dio per i nostri peccati. Questi sono l’unica cosa che Dio dimentica grazie alla sua misericordia.
- Un’altra immagine ci consegna il Vangelo di Matteo dove, nel racconto di queste opere di misericordia, viene annunciato che ciò che di bene, di amore, di attenzione concreta viene fatto a chi è nel bisogno, Dio non lo dimentica; e, anzi, di chi avrà fatto del bene a chi ha fame, a chi ha sete, a chi è nudo, a chi è povero, a chi è straniero, a chi è abbandonato, a chi è nella guerra, Dio non perde nulla.
Dio non dimentica nulla del bene che viene fatto e accoglie nella sua dimora; egli dirà: “venite benedetti del Padre mio, è casa vostra”.
Allora, quando noi pensiamo ai nostri defunti, possiamo pensare che Dio non dimentica il bene che hanno fatto nella loro vita; talvolta, sono frammenti di bene e di amore, talvolta sono nascosti e li conosce solo chi li ha ricevuti: eppure, pensando al cammino dei nostri cari e dei nostri defunti, potremmo forse ripensare e scoprire della loro vita il bene che hanno fatto, l’amore che hanno vissuto, l’attenzione che hanno condiviso, e di tutto questo la parola di Dio oggi ci dice “Dio non dimentica”.
Dio non dimentica il bene che i nostri cari hanno fatto, e a loro, proprio perché Dio non dimentica, a loro Dio ha detto: “venite, benedetti del Padre mio, è casa vostra; è casa vostra, questa, nell’incontro con il Padre”.
- Vogliamo davvero celebrare, oggi, nella fiducia e nella consolazione che ci dona la fede, questa esperienza del non dimenticare; il non dimenticarci noi, certo, di pregare per i nostri defunti, di custodirli nel cuore: ma, soprattutto, siamo invitati a scoprire e a vivere la memoria di Dio, lui non dimentica. E questa pagina di Vangelo ci dice che, anche con noi, nella vita e nelle esperienze che facciamo, nei gesti che scegliamo, Dio non dimentica il bene che potremmo fare nell’incontrare gli altri.
Siamo in buone mani, se Dio non dimentica.
+ Andrea Migliavacca