Beata Vergine Maria Addolorata

15-09-2021

Ero un bambinello e il primo approccio alla fede l’ho imparato venerando la Madonna. Santa Maria Addolorata è la Festa principale della mia parrocchia d’origine. Siamo stati abituati fin dall’infanzia, affidati a Maria. Ed è un rapporto inscindibile perché una volta avviato, non lo sciogli mai più.

Forse è inutile che io stasera racconti come negli anni ’70 dell’Ottocento, nel mio paese, a Forte dei Marmi – i marmi erano quelli trasportati dai 76 navicelli che andavano e venivano – ci fu una grande “libecciata” e le piccole navi rischiarono di incagliarsi sulla secca. Sarebbe stata la fine o meglio, la “fame”. Un po’ di donne coraggiose, tra cui la mia bisnonna, presero l’immagine della Madonna Addolorata, la portarono sul mare e cominciarono il rosario, promettendosi che non avrebbero smesso fino a che non avesse cessato il vento e così successe.

Il legame è intrinseco. Proviamo a ragionarci insieme

 

  1. La dimensione umana della fede

San Bernardo, facendo eco a San Paolo, dice che uno dei danni del paganesimo è privare la gente della dimensione affettiva e succede anche oggi. La gente pensa a far soldi, a combinare affari, carriere, ma la dimensione affettiva si è dilatata. Il rapporto con Dio riguarda l’uomo intero, sia nella sua dimensione intellettuale che in quella affettiva. Si fa storia solo se si è persone.

Anche la Chiesa del nostro tempo conosce la tentazione di chi della fede ne fa un’ideologia. Abbiamo sempre bisogno di trovare dei nemici da combattere per trovare la nostra identità. Sì, è vero, mancano gli elementi catechistici di base, nella maggioranza delle persone che costituiscono il popolo di Dio. Mancano anche i maestri paghi di dire la verità del Vangelo e basta.

La Madonna, nella Chiesa, esprime il più perfetto equilibrio tra il conoscere e l’amare. Dall’Angelo dell’Annunciazione fino all’evento di Pentecoste, Maria è consapevole di quello che accade e, di volta in volta, approfondisce con l’esperienza ciò che ha appreso da Dio e dai suoi angeli.

I Padri della Chiesa dicevano che Maria è la perfetta discepola del Signore: lo segue ovunque ed è testimone di tutto quello che ha detto e fatto. “Ti puoi fidare di Lui” dice Maria agli Apostoli, rinchiusi nella paura dentro al Cenacolo dopo la Resurrezione del Signore. “Se lui, che era tanto buono e ha fatto tanto del bene – Pertransiit benefaciendo[1] – lo hanno messo in Croce, ora che faranno di noi?”. Maria interviene e dice “fidatevi di Lui”.

 

  1. Non esiste amore, senza dolore

Non esiste una storia d’amore senza dolore. In cambio del fiat, una donna che rimaneva incinta in Israele fuori dal contatto del marito, veniva lapidata[2]. Pur di salvare ognuno di noi, la Madonna ha accettato il rischio.

Ancora Bernardo fa un paragone tra la lancia di Longino nel cuore di Cristo morto per accertarsi che davvero fosse morto e la spada che trafigge, attraverso Simeone, il cuore della Madre.

Poi la passione vergognosa, indegna. Studiando, ho scoperto l’altro giorno che Costantino vietò in tutto l’Impero Romano la punizione della Croce, perché troppo infame, disumana.

Dei sinottici, solo Giovanni dice che presso la Croce, in piedi stava Maria. Il verbo greco che usa è fortemente espressivo della dignità dei credenti. Siamo capaci noi di dignità? Il fascino che anche oggi abbiamo evocato da dove viene se non dalla dignità della fede? Ragazzi che state camminando verso il Ministero Sacro, se volete fare i Ministri di Gesù, occorre qualità.

Noi abbiamo decorato Betlemme come un posto per bene: neanche i parenti accolsero Maria, che era di nove mesi e stava per partorire. Il Perugino la racconta sempre sotto una capanna. La povertà. Alla sorgente di Nazareth antica c’è un dislivello di 200m e bisognava farselo con un secchio in capo, come tutte le donne antiche di quel povero, piccolo paese. La fatica delle donne.

L’Evangelista Giovanni racconta come anche Gesù la metta alla prova alla fine del percorso: “al posto del figlio di Dio, donna, ecco tuo figlio”, e le affida il figlio di Zebedeo. Maria non si tira indietro, lei che stava diritta come una statua davanti alla Croce.

 

  1. Il riferimento a Maria nella Chiesa

La Chiesa suscita la pietà nel popolo, attraverso Santa Maria. E lei si lascia anche usare pur di riportare alla fede il popolo. Facciamolo con rispetto. È grande la figlia d’Israele. Ad Jesum per Mariam[3] ripeteva San Giovanni Paolo II. Occorre non limitarsi all’affettuosa e confortante vicinanza a Maria: lei è grande perché ci porta sempre a Gesù.

Anche stasera continua a dirci che è possibile essere alternativi al mondo ed essere cristiani veri. Allora sì, diventa “Apostola” di Gesù.

Correva l’anno 1760, in pieno Illuminismo, Alfonso Maria de Liguori si inventa una filastrocca molto bella, che abbiamo cantato tutti – in Italia e anche altrove.

 

 

 

Gesù mio, con dure funi

come reo, chi ti legò?

 

Sono stati i miei peccati

Gesù mio, perdon, pietà.

 

Gesù mio, la bella faccia

chi crudele ti schiaffeggiò?

 

Gesù mio, di fango e sputi

chi il bel volto t’imbratto?

 

Gesù mio, le sacre membra

chi spietato ti flagellò?

 

Gesù mio, la nobil fronte

chi di spine ti coronò?

Gesù mio, sulle tue spalle

chi la croce ti caricò?

 

Gesù mio, la dolce bocca

chi di fiele t’amareggiò?

 

Gesù mio, le sacre mani

chi di chiodi ti trapassò?

 

Gesù mio, gli stanchi piedi

chi alla croce t’inchiodò?

 

Gesù mio, l’amante cuore

chi con lancia ti trapassò?

 

O Maria quel tuo bel figlio

chi l’uccise e lo straziò?[4]

 

 

 

Credo che l’indifferenza che risorge sempre intorno ai valori del Vangelo sia una sofferenza enorme del cuore di Maria, che noi stasera, ricordandone il dolore, vogliamo alleviare.

 

[1] Atti 10, 38

[2] Lev 18,20

[3] Citazione attribuita a san Luigi Grignion de Monfort

[4] S. Alfonso M. de Liguori, Canto corale Gesù mio con dure funi, tratto da Cantata della Passione