La Concattedrale di San Giovanni Evangelista

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L’attuale Concattedrale di Sansepolcro è stata fondata mille anni fa come abbazia benedettina, nata lungo itinerari di pellegrinaggio (e la tradizione ne attribuisce la fondazione ai santi pellegrini Egidio e Arcano, reduci da un viaggio a Gerusalemme). La prima informazione documentaria risale al 1012, mentre nel 1013 sia il Papa sia l’imperatore inviano privilegi al monastero. Soprattutto dopo che dal 1038 venne organizzato un mercato nel giorno di sabato, attorno alla chiesa abbaziale sorse un interessante centro abitato che prese il nome di Borgo Sansepolcro. Poco si conosce della prima costruzione, che ascoltò la predicazione di san Francesco d’Assisi nel 1211 o 1212, poiché venne completamente ristrutturata e ampliata tra 1300 e 1340. Nel tempo l’originario titolo al Santo Sepolcro e ai Santi Quattro Evangelisti è stato sostituito da quello a San Giovanni Evangelista (cui nel 1838 è stato affiancato San Romualdo).portale_duomo_borgoNel 1352 forti scosse causarono il crollo della torre campanaria, ricostruita nelle forme attuali sulla base del precedente campanile. Tra 1473 e 1474 lavorò nella chiesa Piero della Francesca che nel 1492 vi su sepolto nella cappella del Monacato. Dopo il 1520 tutti i 33 vescovi che si sono susseguiti sulla cattedra del Santo Sepolcro nei 476 anni di storia della diocesi di Sansepolcro hanno dedicato molta attenzione al decoro della loro Cattedrale. Monsignor Niccolò Tornabuoni fece realizzare la cattedra episcopale a Cosimo di Romano Alberti nel 1571. 

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La navata centrale fu voltata e da allora iniziò una serie di interventi che tolsero alla chiesa la fisionomia romanico-gotica. L’ultimo intervento di questo tipo risale al 1858 quando vennero costruiti gli attuali quattro altari laterali. Per restituire alla chiesa la fisionomia antica, tra 1934 e 1943, il vescovo Pompeo Ghezzi promosse un radicale intervento di restauro in stile «purista», pur distruggendo numerose epigrafi. L’abside e la cappella del Volto Santo vennero realizzate secondo il progetto di Ettore Gabrielli che disegnò anche il rosone e nelle due arcate ai lati del presbiterio fu collocato l’organo del 1942. Nel 1967 fu realizzato l’adeguamento del presbiterio alle norme del Concilio Vaticano II. L’attuale assetto del presbiterio risale al 1979 quando fu ricollocato tra l’abside e il presbiterio il polittico della Risurrezione.

Andrea Czortek


Storia del Capitolo della Concattedrale di San Giovanni Evangelista

La Diocesi di Sansepolcro fu eretta da Leone X con due bolle, rispettivamente del 1515 e del 1520; constestualmente fu fondato il Capitolo della Cattedrale, formato da 3 dignità (Proposto, Arcidiacono, Arciprete) e 10 Canonici. Le prebende furono quasi tutte formate con benefici di chiese diocesane.
All’atto della presa di possesso, i Canonici emettevano la Professione di fede alla presenza del Vescovo diocesano e assumevano il dovere di visitare ogni anno i benefici e le chiese unite alla propria Mensa. A norma del Diritto, il Capitolo compartecipava  al governo della Diocesi.
Nella Cattedrale venivano celebrate quotidianamente tutte le Ore liturgiche, ma a norma delle Costituzioni capitolari, i Canonici partecipavano soltanto alla Messa conventuale e ai Vespri, mentre le altre Ufficiature erano adempiute dai Cappellani, otto dei quali erano sostentati dalla Mensa vescovile. I Vescovi diocesani, infatti, hanno sempre provveduto affinché la Cattedrale fosse degnamente e pubblicamente officiata; è degno di rimarco lo zelo di monsignor Roberto Costaguti il quale, durante i suoi 40 anni di episcopato, quanto era in sede ogni Domenica e festa interveniva a tutta l’Ufficiatura, anche mattutina, celebrava la santa Messa dell’alba per gli artigiani i quali poi dovevano recarsi al lavoro e confessava il popolo.
Le Costituzioni furono rinnovate dopo la pubblicazione del Codex Juris Canonici, a norma della lettera della Congregazione del Concilio in data 25 giugno 1923 e approvate dal Vescovo Pompeo Ghezzi il 9 aprile 1939.
Il Capitolo risultò così composto di 3 Dignità e 12 Canonici, ai quali erano aggiunti dei Mansionari. Gli Uffici furono distinti in maggiori (teologo e penitenziere) e minori (camerario, sacrista, archivista, maestro delle cerimonie e puntatore). Le Dignità erano conferite dalla Sede Apostolica, i Canonici erano nominati dal Vescovo diocesano “audito Capitulo”.
Compiti principali dei Canonici erano la recita corale quotidiana dell’Ufficio divino e la Santa Messa conventuale in canto; ne erano esentati le Dignità e gli Uffici maggiori. 
Il Capitolo reggeva anche la Parrocchia di San Giovanni evangelista nella Cattedrale mediante l’Arciprete.
Su istanza del Vescovo Domenico Bornigia, san Giovanni XXIII elevò la Cattedrale al rango di Basilica minore e decorò i Canonici della Cappa magna.
Dopo il Concilio Vaticano II, anche il Capitolo Cattedrale biturgense perse le prerogative fin allora esercitate nel governo della Diocesi e semplificando l’abito corale secondo le direttive della Santa Sede. Inoltre, la cura parrocchiale fu affidata ad un sacerdote non membro del Capitolo. Ai Canonici rimasero i compiti della assistenza al Vescovo diocesano quando celebrava in Cattedrale e dell’Ufficiatura della medesima, mediante la recita corale delle Ore minori, del Vespro, della Compieta e la celebrazione della Santa Messa;  nelle solennità erano aggiunti i Primi Vespri e il Mattutino.
Il 30 settembre 1986, con l’unione della Diocesi di Sansepolcro a quelle di Arezzo e di Cortona,  la Basilica di San Giovanni evangelista fu dichiarata Concattedrale della nuova Diocesi e il Capitolo assunse la medesima qualifica.
Dopo l’entrata in vigore nel nuovo Codex Juris Canonici, il 15 gennaio 1990 il Vescovo Giovanni D’Ascenzi  approvò le rinnovate Costituzioni, dalle quali il Capitolo risultò composto di 12 Canonici effettivi e degli onorari, con il compito di officiare liturgicamente la Concattedrale; furono costituiti i seguenti Uffici: Proposto, Penitenziere, Camarlingo, Archivista, Maestro di Sacrestia, Segretario.