Santa Maria delle Vertighe

Vertighe

Il santuario di santa Maria delle vertighe è il più antico santuario mariano della diocesi. Si trova a circa 2 km da Monte San Savino. Le sue origini risalgono al 1000:1100.
Non sappiamo con certezza perché il santuario sia sorto proprio in questo luogo. La leggenda parla addirittura della traslazione miracolosa di un’intera cappella, con la sua venerata immagine, da Caggiolo di Asciano al colle delle Vertighe, in seguito a una lite fra fratelli circa la proprietà del terreno dove si trovava la cappella stessa. La traslazione sarebbe avvenuta il 7 luglio dei 1100.
In verità possiamo dire con precisione che la chiesa dedicata a S. Maria, già esisteva nel 1073.
Originariamente la devozione popolare era rivolta a una immagine della cappella raffigurante l’assunzione, poi passò all’immagine, dipinta da Margarito e Ristoro, della Madonna seduta in trono col Bambino sulle ginocchia. L’attuale chiesa a tre navate, che contiene la cappella e l’immagine, risale al 1503.
Il luogo apparteneva ai monaci camaldolesi, che officiarono santuario fino al 1809. Dal 1816 vi si trovano i frati minori francescani.
Nel 1964 la Madonna delle Vertighe è stata proclamata patrona dell’autostrada del sole e anche per questo è meta di ininterrotti pellegrinaggi provenienti da ogni parte d’Italia. Le visite pastorali dei vescovi aretini, documentate fin dal 500, testimoniano come il santuario delle Vertighe sia sempre stato un luogo di pellegrinaggio e di preghiera, soprattutto per le genti della Valdichiana; ancora oggi costituisce un richiamo per tanti cristiani, una presenza di vigile tutela per la valle, un luogo di silenzio e di raccoglimento che invita alla preghiera.
La campagna fertile e rigogliosa circonda il convento.
La luce soffusa della chiesa invita alla riflessione, alla pace, come antidoto alla confusa e frenetica vita di oggi.
Quanto è utile fare un po’ di silenzio intorno a noi! Anche lei, nostra Madre, ha amato il silenzio, la preghiera e la riflessione.
Dice il Vangelo: “Maria custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”. Dinanzi agli avvenimenti grandiosi che accompagnano il mistero dell’incarnazione, Maria preferisce il silenzio per custodire e meditare la parola di Dio.
Parliamo troppo, siamo fra-stornati dal chiasso, viviamo bombardati da tante parole inutili. Maria ci aspetta e ci invita alla preghiera, che è ossigeno per l’anima.
Chi non prega muore per asfissia spirituale.
La Madonna è nostra compagna di viaggio sulle strade della vita.
E come sulla strada sentiamo talvolta il bisogno di fermarci per non “fondere” il motore o di fare rifornimento di carburante per non rimanere a secco, così sulle strade della vita. Ricordiamo, siamo viandanti in cammino verso la patria comune.
Questo nostro andare da Maria, questo nostro “pellegrinare”, vuol dire convertirci. Allora Lei, più che dell’autostrada di asfalto, diventa patrona e animatrice del nostro cammino verso Gesù.