È un santuario sempre caro agli aretini, sia per il luogo incantevole in cui sorge e per la bellissima loggia, antistante la facciata della chiesa (capolavoro di Benedetto da Maiano), sia soprattutto per il titolo con cui la Madonna è invocata: “Madre della Misericordia”, un titolo che in qualche modo anticipa quello della Madonna del Conforto. Questo culto è testimoniato fin dal quattrocento, quando il magistrato della città di Arezzo deliberò l’erezione di una chiesa in onore della Madonna, nel luogo dove prima esisteva un semplice tabernacolo. Parri di Spinello dipinse la Vergine che protegge sotto il suo manto il popolo cristiano. La pittura fu poi incorniciata da Andrea Della Robbia. L’immagine di Maria, che ricopre con il suo manto i cristiani in segno di protezione, è stata impressa con vivaci colori da un altro nostro pittore: Giorgio Vasari. Un’immagine quindi familiare ad Arezzo fin dal 1500. Sabato, 20 giugno 1987, il vescovo mons. Giovanni D’Ascenzi ha nuovamente incoronato questa immagine con un’artistica corona donata dagli orafi aretini (precedentemente la corona era stata rubata). I Padri carmelitani custodiscono il santuario fin dal 1695.
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