Santa Maria del Sasso

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Innumerevoli sono stati e sono tutt’oggi i segni di affetto con cui la popolazione casentinese esprime la propria devozione alla Madonna nelle diverse parrocchie o negli oratori a lei specificatamente dedicati. Fra tutti c’è però un luogo che ogni casentinese verace conosce bene: il santuario di S. Maria del Sasso, nei pressi di Bibbiena, che sarà meta di pellegrinaggi per la zona pastorale del Casentino in occasione dell’anno mariano.
Il santuario ricorda l’apparizione della Madonna avvenuta alIe radici di un gran sasso (incluso nella chiesa) il 23 giugno 347. “La bellissima Donna biancovestita” esortò l’innocente Caterina di sette anni alla purezza e all’amore di Dio. Vi sono venerate due bellissime e prodigiose immagini della Madonna: l’una detta “del Sasso”, perché dipinta sopra il masso dell’apparizione da Bicci di Lorenzo; l’altra detta “del Buio”, scultura lignea di un discepolo di Donatello, venerata nella cripta buia del santuario. Una serie ininterrotta di miracoli e di grazie lo rese celeberrimo in Toscana e in altre province. L’attuale chiesa con l’annesso monastero sorse per opera di fra Girolamo Savonarola e per la munificenza di Lorenzo il Magnifico.
Elegante nelle sue linee rinascimentali, è ricca di opere d’arte di pittura e scultura, di paramenti e di oggetti sacri antichi e moderni. Pio XII coronò i privilegi concessi dai suoi predecessori decorandola del titolo di Basilica minore e nel VI centenario dell’apparizione concesse l’incoronazione pontificia della Madonna del Sasso (avendone benedetto personalmente le auree corone) e l’annua festività con uffizio e messa propri. La Madonna deI Buio fu incoronata dal Capitolo vaticano.
Dal 1468 il santuario è custodito dai Padri domenicani, ai quali si aggiunse poi una comunità di claustrali dello stesso Ordine, che giorno e notte, con la preghiera e il sacrificio, implora l’intercessione di Maria per tutta l’umanità.
Il santuario non ha attrattive umane.
E’ però centro e cuore della devozione mariana casentinese ed è un’oasi di serenità e pace dove si può trascorrere un’ora d’intimità con la Madre celeste”.
Maria è invocata:
– “piena di grazia” e “concepita senza peccato”, perché doveva diventare Madre di Dio; l’essere immacolata è un privilegio che colloca Maria al centro della storia e rimane il segno che il male nel mondo è stato vinto;
– “tutta santa”, cioè plasmata dallo Spirito Santo: la maternità verginale di Maria è un dono, che ella ha accolto con infinito amore.
Anche in questo ci è di esempio. E’ necessario riaffermare il valore e la forza del sesto comandamento nel rispetto del proprio corpo e di quello altrui. Siamo circondati dall’erotismo, dalla pornografia più sfacciata. Sembra che anche il sesso sia diventato un bene di consumo. La forte erotizzazione della cultura attuale impegna i cristiani a non tacere il significato umano e cristiano della castità e a testimoniarlo con la vita. La castità fa parte del corredo di ogni vero discepolo del Signore ed è certo che essa è possibile in un contesto di preghiera, di partecipazione ai sacramenti, di distacco dalle cose materiali. L’uomo, in balia dell’istinto, perde la propria identità.
E’ significativo e sintomatica che questo messaggio ci venga dal bel Casentino, ove l’esempio di S.Romualdo e di S.Francesco, i veri puri di cuore, i veri uomini liberi, e l’amenità dei luoghi ci invitano a non appesantire il cuore e ad elevarci alle realtà spirituali. Una bella laude rivolta alla Madonna, che i nostri vecchi spesso cantavano, recita così:

Se mai pensier molesto
viene a turbar la mente,
se n’ fugge allor che sente
il nome tuo chiamar.