Is. 52, 7-10
Come sono belli sui monti
i piedi del messaggero di lieti annunzi
che annunzia la pace,
messaggero di bene che annunzia la salvezza,
che dice a Sion: “Regna il tuo Dio”.
Senti? Le tue sentinelle alzano la voce,
insieme gridano di gioia,
poiché vedono con gli occhi
il ritorno del Signore in Sion.
Prorompete insieme in canti di gioia,
rovine di Gerusalemme,
perché il Signore ha consolato il suo popolo,
ha riscattato Gerusalemme.
Il Signore ha snudato il suo santo braccio
davanti a tutti i popoli;
tutti i confini della terra vedranno
la salvezza del nostro Dio.
Vangelo secondo Luca, 10,1-9
Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi;
non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio.
Omelia
- Un cordiale saluto a tutti e l’augurio, il benvenuto e la benedizione per tutte le coppie presenti: chi, giovane, sta camminando verso le scelte della vita e chi, nella ricchezza degli anni, celebra anniversari significativi; ma per tutte le coppie nella memoria, bella, di ricordare il “sì” di un giorno e l’amore che ci ha accompagnato. Anche chi avesse un coniuge già nell’abbraccio di Dio, lo senta in questo momento vicino, con noi, a celebrare e a ringraziare per l’amore di Dio e per l’amore che ci accompagna.
- Questa serata della novena, che è ormai alla vigilia della grande festa della Madonna del Conforto, è arricchita anche dalla testimonianza di alcuni santi: i santi Cirillo e Metodio, dei quali oggi nella liturgia si celebra la festa; sono patroni d’Europa e li vogliamo ricordare come santi che appartengono, in modo particolare, alla tradizione dell’Oriente. Essi ci fanno pensare alla bellezza della Chiesa unita, della Chiesa che vive il Vangelo e, in particolare, ci invitano a pregare per il nostro continente, per l’Europa. Nella tradizione, poi, oggi celebriamo anche San Valentino, un santo che bene si adatta alla celebrazione che stiamo vivendo, che è rendimento di grazie per il dono dell’amore. In questa serata, che è della novena, che è nella festa dei Santi Cirillo e Metodio, e anche con l’immagine e la testimonianza di San Valentino, la Parola di Dio ci indica un ultimo tema nel cammino della novena la Chiesa che annuncia, la Chiesa che è in missione.
- Si legge nel libro di Isaia: “Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace”, del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza, che dice a Sion, “regna il tuo Dio”. Ecco, qui il profeta è immagine di una comunità che porta una buona notizia; e qui è la notizia della pace, della vita, della gioia. Il profeta dice che questo annuncio di gioia dobbiamo portarlo, deve risuonare nel mondo e nella vita della Chiesa.Gesù torna su questo tema della missione nel Vangelo di Luca che è stato proclamato, dove ci veniva raccontato che il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due, la missione.
- Il Signore manda i discepoli a portare l’annuncio del Regno di Dio in mezzo a noi, li manda in missione; è interessante notare che il Vangelo, più che dirci quali sono le parole della missione, dell’annuncio, ci dice qual è lo stile: cioè, come si vive l’annuncio. Credo, allora, che questo sia il messaggio per noi, questa sera: dobbiamo essere Chiesa, comunità che annuncia, Chiesa missionaria. Papa Francesco ci invita e ci aiuta a dire, con il suo linguaggio, “Chiesa in uscita”: Chiesa che non può stare nella Cattedrale, ma deve uscire nel mondo, nella vita, e portare lì l’annuncio del Vangelo; e deve farlo più con la vita che con le parole, come ci racconta questa pagina di Vangelo.E se noi ci chiediamo qual è il significato di celebrare la festa della Madonna del Conforto, di vivere tutto il cammino della novena, questa sera ci viene detto che il senso della nostra festa, del nostro cammino nella preghiera, nella vita cristiana, è che dobbiamo annunciare, dobbiamo aprirci, dobbiamo essere Chiesa che esce, Chiesa che incontra il mondo e la gente, e porta l’annuncio di Vangelo, porta un annuncio di bene.
- Sono figura di questa Chiesa che annuncia i Santi Cirillo e Metodio: uno monaco, l’altro vescovo, ma entrambi grandi annunciatori che hanno contribuito al diffondersi del Vangelo e della vita della Chiesa nel mondo di allora. E oggi ci dice che la Chiesa non vive per sé stessa, che la Chiesa non vive per autoalimentarsi, ma che essa vive per annunciare il Vangelo, per incontrare, per farsi compagna di strada, sulle vie del mondo, della gente di oggi. Per questo c’è la Chiesa: non per vivere di sé stessa, ma per donarsi nel cammino della vita del mondo e della vita della gente. Ed è bello che questa riflessione sulla missione, sull’essere Chiesa in missione, come papa Francesco ci invita ad essere, anche grazie alla sua esortazione Evangelii gaudium, l’invito a tutta la Chiesa a portare la gioia del Vangelo, si collochi in occasione della presenza di voi coppie che celebrate l’amore. La vostra presenza, infatti, ci dice che l’amore, la vita della famiglia, il volersi bene è l’annuncio; l’amore che voi celebrate e rinnovate, di cui rendete grazie, è una bella notizia.Pensate, nel mondo di oggi, raccontare di due persone che si amano: è una bella notizia! Allora, è un annuncio di Vangelo. La famiglia ci aiuta ad essere Chiesa missionaria, la famiglia regala alla Chiesa di essere annunciatrice e di portare la notizia bella dell’amore. Così è quando si accoglie e si genera la vita; è una notizia bella dell’amore quando ci si aiuta nella difficoltà, legati dall’amore reciproco; è una notizia bella dell’amore quando si vive l’avventura dell’educazione; è una notizia bella dell’amore quando si è famiglia che si mette a servizio della vita della comunità. Insomma, la famiglia, l’amore di un uomo e di una donna, e l’amore che voi oggi qui celebrate di nuovo e vivete nella gratitudine sono parola di Vangelo e annuncio di Vangelo, e ci regala di essere Chiesa missionaria. Ci fa piacere pensare, allora, a San Valentino: che preghi anche lui per l’amore di tutti voi, per le nostre famiglie, e accompagni la famiglia ad essere missionaria, annunciatrice, portatrice di notizie belle nella vita del mondo.
- Vi lascio un piccolo impegno: cominciate da casa vostra e, quando tornate a casa, non so chi incontrerete – magari qualche familiare, i figli, i nipoti, o magari sentite degli amici… – ecco, portate una bella notizia, portatela voi a casa vostra e, da casa vostra, risuonerà per le nostre strade. Ci accompagni Maria, che è presentata spesso come stella dell’evangelizzazione, come a dire guida dell’evangelizzazione. Stella, perché Maria è il racconto più bello di Vangelo che abbiamo e, allora guardare a lei, accogliere Maria, vuol dire scoprire la bellezza della Chiesa che si apre e annuncia; e poi Maria ci porta come stella, ci conduce lì dove è necessaria la parola del Vangelo. Seguendo lei, ci accompagna e ci guida nella missione.Affidiamo a lei tutta la Chiesa della nostra Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, perché ci confermi e ci rinnovi come Chiesa missionaria.
- Sono figura di questa Chiesa che annuncia i Santi Cirillo e Metodio: uno monaco, l’altro vescovo, ma entrambi grandi annunciatori che hanno contribuito al diffondersi del Vangelo e della vita della Chiesa nel mondo di allora. E oggi ci dice che la Chiesa non vive per sé stessa, che la Chiesa non vive per autoalimentarsi, ma che essa vive per annunciare il Vangelo, per incontrare, per farsi compagna di strada, sulle vie del mondo, della gente di oggi. Per questo c’è la Chiesa: non per vivere di sé stessa, ma per donarsi nel cammino della vita del mondo e della vita della gente. Ed è bello che questa riflessione sulla missione, sull’essere Chiesa in missione, come papa Francesco ci invita ad essere, anche grazie alla sua esortazione Evangelii gaudium, l’invito a tutta la Chiesa a portare la gioia del Vangelo, si collochi in occasione della presenza di voi coppie che celebrate l’amore. La vostra presenza, infatti, ci dice che l’amore, la vita della famiglia, il volersi bene è l’annuncio; l’amore che voi celebrate e rinnovate, di cui rendete grazie, è una bella notizia.Pensate, nel mondo di oggi, raccontare di due persone che si amano: è una bella notizia! Allora, è un annuncio di Vangelo. La famiglia ci aiuta ad essere Chiesa missionaria, la famiglia regala alla Chiesa di essere annunciatrice e di portare la notizia bella dell’amore. Così è quando si accoglie e si genera la vita; è una notizia bella dell’amore quando ci si aiuta nella difficoltà, legati dall’amore reciproco; è una notizia bella dell’amore quando si vive l’avventura dell’educazione; è una notizia bella dell’amore quando si è famiglia che si mette a servizio della vita della comunità. Insomma, la famiglia, l’amore di un uomo e di una donna, e l’amore che voi oggi qui celebrate di nuovo e vivete nella gratitudine sono parola di Vangelo e annuncio di Vangelo, e ci regala di essere Chiesa missionaria. Ci fa piacere pensare, allora, a San Valentino: che preghi anche lui per l’amore di tutti voi, per le nostre famiglie, e accompagni la famiglia ad essere missionaria, annunciatrice, portatrice di notizie belle nella vita del mondo.
- Il Signore manda i discepoli a portare l’annuncio del Regno di Dio in mezzo a noi, li manda in missione; è interessante notare che il Vangelo, più che dirci quali sono le parole della missione, dell’annuncio, ci dice qual è lo stile: cioè, come si vive l’annuncio. Credo, allora, che questo sia il messaggio per noi, questa sera: dobbiamo essere Chiesa, comunità che annuncia, Chiesa missionaria. Papa Francesco ci invita e ci aiuta a dire, con il suo linguaggio, “Chiesa in uscita”: Chiesa che non può stare nella Cattedrale, ma deve uscire nel mondo, nella vita, e portare lì l’annuncio del Vangelo; e deve farlo più con la vita che con le parole, come ci racconta questa pagina di Vangelo.E se noi ci chiediamo qual è il significato di celebrare la festa della Madonna del Conforto, di vivere tutto il cammino della novena, questa sera ci viene detto che il senso della nostra festa, del nostro cammino nella preghiera, nella vita cristiana, è che dobbiamo annunciare, dobbiamo aprirci, dobbiamo essere Chiesa che esce, Chiesa che incontra il mondo e la gente, e porta l’annuncio di Vangelo, porta un annuncio di bene.
LITURGIA DEL GIORNO