Lettera ai genitori

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PER COMPLETEZZA E CHIAREZZA RIGUARDO AGLI ARTICOLI USCITI IN SETTIMANA PUBBLICHIAMO PER INTERO LA LETTERA SCRITTA DA DON ALBERTO.
 
lunedì mattina (16 luglio). Sto cominciando la terza settimana di “Aperti per ferie” con tanti bambini, tanti ragazzi, tanti animatori giovani e giovanissimi. Ogni giorno aumentano. Siamo arrivati sempre a partire con due pulman. E’ una gioia grande come grande è la fatica di seguirli, capirli, educarli alla vita, ma per me queste sono le mie vacanze.
Oggi però non è così. Il mio cuore è triste e preoccupato. Li guardo e mi chiedo: che ne sarà di loro? Concludiamo ogni settimana il venerdì con la S. Messa e la festa con i genitori. Concludiamo quando altri iniziano a fare non so cosa.

Non posso perciò tacere di fronte a certi avvenimenti, non voglio esserne complice e perciò:

Mi preoccupo di fronte agli eventi che si svolgono davanti a noi il venerdì sera, il sabato sera e in modo particolare mi riferisco alla notte bianca. Quelli che vediamo ubriachi, urlare, stramazzare, urinare, vomitare per le vie di questo borgo sono i vostri figli, sono i miei ragazzi. Mi preoccupo davanti a manifestazioni che niente hanno di bianco ma sono di un nero cupo che nessuna luce artificiale può illuminare.Mi preoccupo e vorrei essere vicino ai ragazzi che già alle primi luci dalla sera sono fatti e nonstanno più in piedi, li vorrei sostenere io stesso, come a volte ho fatto.Mi preoccupo perché in nome degli affari o delle mode organizziamo questo frastuono, deturpiamo il nome di questa onesta cittadina che da sempre proclama altri valori che non sono quelli che si vedono di notte.Mi preoccupo davanti ai rumori della violenza di qualsiasi genere.
Sono al fianco con tutto il mio cuore alle famiglie distrutte, davanti a esistenze lacerate da coloro che vagano nella notte.Sono con i miei ragazzi i cui nomi sono scritti nel mio cuore di parroco, vicino a quei ragazzi che hovisto al catechismo, ai campeggi, li ho accompagnati nei sacramenti e non posso rimanere indifferente quando li consegniamo alle tenebre.Mi preoccupo davanti a manifestazioni che nulla hanno da dire, che nulla hanno a che fare con il bene dei ragazzi, se non il rumore, l’alcool, la droga, il sesso come merce, generando menti malate e scatenando istinti primordiali.Mi preoccupo in nome di questa città che passa nei telegiornali, non per il millenario cristiano, ma per queste manifestazioni ed avvenimenti che niente hanno a che fare con le sue tradizioni.Mi preoccupo e mi addoloro per coloro che rimangono tiepidi davanti a questi eventi e non fanno nulla.Non sono complice, non voglio essere complice, di questo macello aperto di notte in cui la carne sono i nostri figli, i ragazzi che sono il bene più grande che abbiamo. e mi chiedo, senza polemiche, dove sono i genitori? quando tornano a casa i ragazzi dormono? Dove sono quelli che hanno il dovere di educare alla vita? Non ci stanno a cuore i nostri figli, il nostro futuro? Non ci è cara questa città millenaria? Vogliamo distruggere tutto?Ho tante altre cose da dire ma meglio fermarsi qui, fare silenzio, pregare e stare vicino alle persone che ora portano la croce di queste notti bianche.
Un’ ultima cosa: rimettiamo Dio e la persona umana al centro dei nostri interessi!
In tempo di terremoti o di guerre la nostra gente cristiana si è sempre rivolta al Volto Santo e alla Madonna delle Grazie, ritornando con frequenza alla Confessione e alla Comunione. Perché noi non seguiamo il loro esempio?
Nel Vangelo di Domenica (giorno in cui vi sarà consegnata questa lettera), lo sguardo e il cuore di Gesù si riempiono di compassione verso le folle di allora perché “erano come pecore senza pastore”. Siamo chiamati, tutti gli educatori a commuoverci con il suo sguardo compassionevole. Ritroviamo il nostro ruolo, appassionati e pronti a dare la vita.Un abbraccio .
Don Alberto
 
Sansepolcro, 16 luglio 2012