Banca Etruria, riprendendo la collaborazione attivata negli ultimi anni, ha donato circa 6 tonnellate di generi alimentari a lunga conservazione alla Caritas diocesana di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Un contributo concreto, per un controvalore economico di circa 8.500 euro, che è stato possibile grazie ad una gara di solidarietà che ha impegnato, oltre all’Istituto di Credito, anche il Personale di tutte le società del Gruppo, compresi i pensionati. Quanto raccolto verrà utilizzato nella mensa estiva della parrocchia di San Domenico, per le famiglie e le persone che si rivolgono al Centro d’ascolto diocesano di via Fonte Veneziana, nelle Case di accoglienza Santa Luisa e San Vincenzo e alla mensa diurna della parrocchia del Sacro Cuore.
L’iniziativa, partita durante le festività natalizie, ha portato i dipendenti del Gruppo Banca Etruria a devolvere una o più ore del proprio lavoro per donare alle famiglie in difficoltà economiche un paniere di alimenti di vario genere e di primaria necessità. Tutti prodotti di qualità, acquistati in quantità ingenti anche grazie alla collaborazione e sensibilità delle aziende produttrici: scatolame (tonno, pomodori pelati, fagioli cannellini, ceci) di Crocini Foodstore, Pasta del Pastificio Fabianelli, Olio di Pian di Scò (Sordi Giuseppe e Figli), prodotti farinacei (grissini, fette biscottate, schiacciatine) di Gran Art – L’albero del Pane, pecorino della Zootecnica del Pratomagno, latte e budini della Cooperlat di Jesi. Tutti fornitori individuati tra le aziende di eccellenza dei vari territori serviti, in modo da assicurare, oltre alla qualità dei prodotti, anche un ritorno sui sistemi economici di riferimento.
“La Caritas diocesana esprime la propria gratitudine nei confronti di Banca Etruria e del proprio Personale che insieme si fanno carico di questa importante donazione – spiega il direttore monsignor Giuliano Francioli -. Questo gesto, rappresenta una boccata d’ossigeno per i nostri servizi, che ogni giorno, anche d’estate, danno una mano a chi è in difficoltà. L’iniziativa, coinvolgendo così tanti donatori, realizza una vera e propria catena di solidarietà e dimostra come la nostra comunità, collaborando insieme, si sappia aprire alle necessità dei poveri e dei bisognosi”.