Arrivata alla sua ottava edizione, l’iniziativa che sta sotto l’epigrafe dei “Piccoli Grandi Musei” – iniziativa voluta e finanziata dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, pensata e organizzata in cooperazione con tutte le realtà istituzionali, dagli uffici della tutela alle municipalità del capoluogo e del territorio, dalla Regione Toscana alla Provincia, alla diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro – ha raggiunto quest’anno la sua ideale forma scientifica e didattica. Il fuoco dell’attenzione critica, della promozione e della valorizzazione culturale si concentra sulla città di Arezzo e sui luoghi eminenti della Val di Chiana, essendo questa – col Beato Angelico, con Bartolomeo della Gatta e con Luca Signorelli – l’asse portante e la vetrina privilegiata dell’irradiazione rinascimentale in terra di Arezzo.
L’idea che ha preso forma nella edizione di quest’anno è tanto semplice quanto efficace. Dal momento che le collezioni pubbliche dislocate nella città maggiore e nei centri storici del territorio custodiscono opere che possono essere considerate esemplari per la storia delle arti in questa parte d’Italia, è sembrato opportuno sottolinearne il ruolo con allestimenti speciali e anche, quando possibile, con prestiti mirati, volti a integrare e illuminare la particolare congiuntura culturale e stilistica che quelle opere rappresentano.
I nostri maestri ci hanno insegnato che l’opera d’arte è squisitamente ‘relativa’, nel senso che è un sistema di relazioni: relazioni con l’ambiente culturale, sociale, politico che l’ha voluta, relazioni con gli artefici che l’hanno preceduta e influenzata e con i pittori e gli scultori destinati a seguire, suggestionati e orientati da quei modelli. Questo nessuno lo ha capito e ce lo ha raccontato meglio di Giorgio Vasari, l’aretino che ha inventato la storia dell’arte. Nella terra che è stata del Vasari, nei luoghi che il grande storico ha abitato e amato, i documenti della nostra civiltà figurativa si collegano e si rispecchiano l’uno nell’altro, distribuiti in musei, chiese e confraternite che fanno tutti insieme un perfetto manuale di storia dell’arte.