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Arezzo, 17 maggio 2024

Corpus Domini

Carissimi,

L’Eucarestia è il cuore della vita della Chiesa e nutrimento del nostro cammino. Per continuare il nostro percorso sinodale come una vera “Chiesa in uscita”, quest’anno la festa del Corpus Domini sarà l’occasione per muoverci verso Gesù Cristo e il popolo di Dio per incontrare le comunità parrocchiali della periferia di Arezzo.

Vi invito giovedì 30 maggio alle ore 20.30 per la Celebrazione Eucaristica presso la Chiesa di S. Agnese a Pescaiola, al termine faremo una processione per le vie della città, facendo sosta all’ingresso principale dell’Ospedale per dare un segno di vicinanza anche alle persone sofferenti, per per poi concludere nella Chiesa di San Donato al Maccagnolo con la Benedizione finale.
Augurandovi ogni bene, con la mia benedizione, vi saluto.

+ Andrea Migliavacca, Vescovo

Lutto in diocesi

Nella giornata di ieri è venuto a mancare don Antonio Reges, sacerdote che per anni ha svolto il suo servizio pastorale in Diocesi.
Era a Porto Alegre in Brasile; i funerali saranno celebrati oggi alle 17,00 ora locale a Pelotas, la sua Diocesi di origine.

Mandato del Vescovo agli animatori dei campi estivi

Venerdì 31 maggio gli animatori dei campi estivi della Diocesi riceveranno il mandato dal Vescovo Andrea.

I parroci o i responsabili del gruppo, una volta raccolte le adesioni, devono compilare il seguente modulo entro domenica 26 maggio.

➡️ modulo ⬅️

Arezzo – Cattedrale

Omelia Diaconato di Nicholas Spertilli e Reginald Madeus

11 maggio 2024

La festa della Ascensione del Signore in cielo è celebrazione pasquale che annuncia la presenza fedele e reale del Signore Risorto con noi, nella nostra vita, nella storia del mondo e della Chiesa.

La Parola di Dio proclamata, infatti, mentre racconta l’ascensione di Gesù in cielo, in realtà svela il suo rimanere con noi, in particolare nell’annuncio e nei segni del vangelo.

L’Ascensione indica negli amici del Signore dei testimoni della sua presenza e della sua opera in mezzo a noi, ancora oggi.

Così viene dato oggi a due giovani, Nicholas e Reginald, il ministero del diaconato, un dono dato a loro per tutta la comunità che è diventare testimoni del Risorto e della sua presenza.

I testi biblici che abbiamo ascoltato sono oggi ricchissimi nel parlare di vocazione e di missione, come deve essere per il diacono. Raccolgo allora alcuni aspetti significativi di questo messaggio.

Un primo elemento che viene evidenziato nella Scrittura ci è raccontato dalla prima lettura, dal libro degli Atti.

Racconta l’autore di questo testo che Gesù si mostrò vivo dinanzi agli apostoli, si fece incontrare da loro, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. E prosegue il testo che “mentre lo guardavano fu elevato in alto…”.

Gli apostoli fanno esperienza di Gesù, stanno con lui, lo hanno seguito e ascoltato, lo hanno conosciuto e anche dopo la passione e morte, nella Pasqua, vivono intensamente l’incontro con lui. E stando con lui, quando egli viene elevato al cielo, essi guardano in alto, non tolgono lo sguardo da lui.

C’è uno stare con Gesù, un vivere l’amicizia con Lui che è ascolto, condivisione, partecipazione alla sua missione e alla sua opera di bene che è alla base, è fondante l’essere apostoli e testimoni del Risorto. Si è apostoli e testimoni perché si è stati con Gesù, lo si è visto, lo si è cercato, anche guardando il cielo.

Diventare diaconi vuol dire entrare in questa avventura umana e cristiana che è lo stare con Gesù, fissare lo sguardo su di Lui, guardarlo salire in cielo.

Nicholas, Reginald siete mai stati voi con Gesù? Si è mostrato a voi? Avete visto le sue opere, avete ascoltato la sua voce? Lo avete fissato? Il vostro sguardo lo cerca?

È necessario non solo per diventare diacono, ma per essere diacono, per vivere da diacono, questo incontrare Gesù vivo e stare con lui. Questa esperienza, questo incontro non è solo all’origine, all’inizio della vocazione, ma è la condizione fondamentale e necessaria di sempre per vivere la vocazione e per essere dunque diaconi.

“Perché state a guardare il cielo?” chiedono i due uomini in bianche vesti agli apostoli. E voi Nicholas e Reginald dove state guardando? Dove cercate Gesù?

L’attesa del ritorno del Signore è già occasione di incontro con Lui, è riempita da quei quaranta giorni in cui si è fatto vedere e lo hanno toccato ed ascoltato. Gesù sta con voi oggi, ci vuol dire questa festa.

È questa cari futuri diaconi una essenziale dimensione del diaconato e del ministero da vivere: stare con Gesù, incontrarlo vivo, farne esperienza, accogliere la sua parola, cercare il suo sguardo, gustare l’amicizia con Lui.

È questo carissimi il dono ricevuto, la vocazione.

Così vi ricorda Paolo: “Comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto”.

C’è una chiamata da custodire e da vivere, da tenere viva. Oggi per voi il diaconato interpreta la chiamata del Signore, il ministero specifico che sarete chiamati a vivere nella comunità, tra i tanti che Paolo ci ricorda nella seconda lettura.

Paolo allora richiama alcune condizioni e qualità per vivere la chiamata, per custodire lo stare con Gesù. E sono condizioni e qualità che bene possono delineare la vita e il ministero del diacono.

Così le indica l’Apostolo: umiltà, dolcezza, magnanimità, pazienza reciproca nell’amore, conservare l’unità nella pace. Sono tutte qualità che rimandano alla esperienza della relazione e che scopriamo e viviamo nell’incontrare gli altri.

È questo il senso del ministero del diacono: si tratta di donare, di donarsi; è questione di servire.

Allora a voi, cari Nicholas e Reginald ripeto quanto ci diceva Paolo: “Comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto”. Si tratta di vivere la delicatezza della relazione. E partirei dalla fine delle qualità richiamate: “conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace”. Forse vorrà dire costruire e cercare sempre la fraternità. Le qualità sopra richiamate: umiltà, dolcezza, magnanimità… raccontano la bellezza di una vita fraterna con tutti.

Cosa dovrete fare allora come diaconi cari Reginald e Nicholas? Costruite fraternità, servite i fratelli, servite la comunità. Capite bene che il principale compito del diacono allora non sarà all’altare, ma sarà nella vita della gente dove sarete chiamati a curare le ferite, portare il perdono e la pazienza, farvi carico delle sofferenze altrui. In mezzo alla gente… con umiltà, pazienza, magnanimità, pace.

È proprio questo l’invito e il mandato del Signore che il vangelo ci annuncia e che vorrei oggi ripetere a voi futuri diaconi: “Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo a ogni creatura”.

L’orizzonte è il mondo: si è diaconi in una diocesi per servire nel mondo, dove il Signore chiama. E come avviene l’annuncio? Prima delle parole ci sono i segni: scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti, imporranno le mani ai malati e questi guariranno”. Il vangelo si annuncia vivendolo, vivendone la forza vitale. Si tratta di portare la vita perché tutto questo racchiudono i segni che sono stati richiamati. Annunciare il vangelo vuol dire portatori di vita, essere generativi, fecondi. Si dovrebbe poter dire di un diacono che dove passa lui fiorisce la vita. Ed è una chiamata ed una esperienza straordinaria quella del poter portare la vita, far vivere altri.

Cari diaconi, andate in tutto il mondo e portate la vita. E non è un invito o una esortazione, ma è una dichiarazione: vi viene detto che oggi siete fatti capaci di portare la vita; è il dono da accogliere: essere portatori di vita.

Il vangelo, bellissimo, vi lascia infine una promessa.

Dice questa pagina che dopo che Gesù fu elevato in cielo essi “partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Paola con i segni che la accompagnavano”.

Questa parola contiene una promessa per voi cari diaconi.

È la promessa della vicinanza del Signore: egli camminerà con voi, egli agirà insieme a voi e vi farà capaci di portare una Parola viva, una Parola confermata da segni, da miracoli.

Gesù ascende in cielo, ma rimane presente anche grazie ai vostri passi, alle vostre parole, alla vostra testimonianza, ai segni che porrete.

È un bel programma di diaconato se la firma di tutto dirà: “Il Signore agiva insieme con loro”.

Provvedimenti e nomine

Il vescovo diocesano mons. Andrea Migliavacca in data 1° maggio 2024 ha nominato i membri del nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione Tsd Comunicazioni. Si tratta di:

Giuseppe Beconcini
Gianni Bianchi
Mons. Vittorio Gepponi
Paolo Liberatori
Roberta Manescalchi
Massimo Mercati
Massimo Rossi
Don Adalberto Tarasiuk.

Provvedimenti e nomine

In data 29 aprile 2024 il vescovo diocesano mons. Andrea Migliavacca ha nominato i membri della Giunta direttiva e del Consiglio della Caritas diocesana.


Giunta direttiva della Caritas diocesana
Direttore Mons. Fabrizio Vantini
Dom Sandro Rotili, OSB Cam
Mons. Giuliano Francioli
Diac. Umberto Valiani
Don Samuele Antonello
Alessandro Buti
Manuela Esposito
Gabriele Chianucci
Andrea Dalla Verde
Luca Piervenanzi
Debora Sacchetti
Franco Dragoni
Gabriella Rossi

Consiglio della Caritas diocesana
Direttore Mons. Fabrizio Vantini
Dom Sandro Rotili, OSB Cam
Mons. Giuliano Francioli
Diac. Umberto Valiani
Don Samuele Antonello
Alessandro Buti
Manuela Esposito
Gabriele Chianucci
Andrea Dalla Verde
Luca Piervenanzi
Debora Sacchetti
Franco Dragoni
Gabriella Rossi
Laura Sassoli
Emma Gorini
Suor Paola Barbabella, della Fraternità Francescana di Betania
Teresa Pontoriero
Morena Rosadoni
Claudia Donati
Valerio Scali
Gian Michele Malentacchi

Mons. Alessandro Conti
Can. Aldo Manzetti
Can. Andrzej Zalewski
Don Gualtiero Mazzeschi
Don Armel Garcia Mouhingou Mankessi
Don Arkadiusz Siergiejuk
Diac. Massimo Cipriani

Suor Lucia Paccini delle Figlie di Santa Elisabetta

 

Pellegrinaggio diocesano a La Verna

Sabato 8 giugno p.v., in occasione dell’Ottocentenario delle Stimmate di san Francesco, la Diocesi propone un pellegrinaggio diocesano a La Verna.

 

Incidente sul lavoro a Montepulciano, il Vescovo Andrea Migliavacca: “Cordoglio e preghiera per Manuel e vicinanza alla famiglia e a tutti i suoi cari”

La tragica morte di Manuel Cavanna, il giovane cortonese che ieri, a Montepulciano, ha perso la vita in seguito a un grave incidente sul lavoro, ha destato dolore e sgomento anche nella comunità cristiana di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.
Il vescovo monsignor Andrea Migliavacca, appresa la notizia, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Desidero esprimere, anzitutto, il mio cordoglio e la mia preghiera per Manuel, il giovanissimo meccanico che ieri è morto mentre stava lavorando. Vorrei manifestare i miei sentimenti di vicinanza alla sua famiglia e a tutti i suoi cari. Ancora una volta ci troviamo, attoniti, a piangere la morte di un giovane lavoratore, a causa di un incidente; sono notizie che ci raggiungono troppo spesso: dobbiamo riflettere su quello che è accaduto per promuovere e per impegnarci, tutti, a favorire e sviluppare maggiore attenzione per la sicurezza nel mondo del lavoro».
A questo proposito, il Vescovo ricorda che il tema della sicurezza sul luogo di lavoro è da tempo al centro anche della riflessione del mondo cattolico: «In più di un’occasione, papa Francesco ha indicato come prioritaria la considerazione della responsabilità verso i lavoratori»; il riferimento di monsignor Migliavacca è, in particolare, a un intervento del Papa tenuto nel settembre scorso, in occasione di un incontro con l’Associazione mutilati e invalidi del lavoro.

18 aprile 2024

Mons. Gherardo Gambelli è il nuovo Arcivescovo Metropolita di Firenze. Il Vescovo Andrea Migliavacca: “Fraterni auguri a mons. Gambelli e gratitudine al cardinale Betori”

È stato annunciato oggi, a mezzogiorno, che papa Francesco, accettando la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Firenze, presentata dal cardinale Giuseppe Betori, ha eletto nuovo arcivescovo metropolita il reverendo don Gherardo Gambelli, finora Parroco dellaMadonna della Tosse, nella stessa arcidiocesi di Firenze.

Il vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, monsignor Andrea Migliavacca, ha espresso all’arcivescovo eletto, don Gambelli, le felicitazioni sue e della Chiesa diocesana per la nomina del Santo Padre: Desidero rivolgere all’arcivescovo eletto i miei fraterni auguri, assicurandogli fin d’ora la vicinanza e la preghiera mie e della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro; la nostra Chiesa diocesana, che è legata da vincoli di comunione ecclesiale con la Chiesa metropolitana fiorentina, di cui è suffraganea, gioisce insieme con l’arcidiocesi di Firenze, per la nomina del nuovo Pastore”.

Il vescovo Andrea ha voluto rivolgere anche un pensiero grato e affettuoso al cardinale Giuseppe Betori, che ha retto dal 2008 l’arcidiocesi di Firenze per il generoso e importante contributo che ha offerto in questi lunghi anni sia come nostro metropolita, sia come presidente della Conferenza episcopale toscana: “In numerose occasioni il cardinale Betori è stato presente anche in mezzo a noi, nella nostra Diocesi, e ha accompagnato momenti importanti per la nostra comunità;molti lo ricordano, in particolare, accanto al Santo Padre Benedetto XVI, il 13 maggio 2012, in occasione della visita pastorale ad Arezzo e a Sansepolcro”. Il Vescovo Andrea è legato da particolari vincoli di amicizia con il cardinale Betori sin dal suo arrivo in Toscana nel 2015: “Sono grato al cardinale Betori per i segni di accoglienza che mi ha riservato quando dalla Lombardia sono arrivato in Toscana come Vescovo di San Miniato”.

Il vescovo Andrea ha voluto rivolgere anche un pensiero grato e affettuoso al cardinale Giuseppe Betori, che ha retto dal 2008 l’arcidiocesi di Firenze per il generoso e importante contributo che ha offerto in questi lunghi anni sia come nostro metropolita, sia come presidente della Conferenza episcopale toscana: “In numerose occasioni il cardinale Betori è stato presente anche in mezzo a noi, nella nostra Diocesi, e ha accompagnato momenti importanti per la nostra comunità; molti lo ricordano, in particolare, accanto al Santo Padre Benedetto XVI, il 13 maggio 2012, in occasione della visita pastorale ad Arezzo e a Sansepolcro”. Il Vescovo Andrea è legato da particolari vincoli di amicizia con il cardinale Betori sin dal suo arrivo in Toscana nel 2015: “Sono grato al cardinale Betori per i segni di accoglienza che mi ha riservato quando dalla Lombardia sono arrivato in Toscana come Vescovo di San Miniato”.