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La Mensa Caritas del S. Cuore si trasferisce a S. Domenico in autunno una nuova mensa in via Chiassaia

Da lunedì 30 giugno 2025 il servizio di mensa diurna gestito dalla Caritas presso la parrocchia del Sacro Cuore e Santa Teresa Margherita Redi, in zona Giotto ad Arezzo, sarà trasferito presso i locali della parrocchia di San Domenico in Arezzo, dove è già presente da qualche anno un servizio di mensa serale.

La Caritas, in accordo con il vescovo Andrea Migliavacca, con gli altri organismi della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e con i parroci delle due parrocchie interessate dal servizio, don Basilio Maher Bakhes e don Luca Lazzari, ha maturato questa scelta in vista dell’apertura, programmata per il prossimo autunno, di una nuova mensa Caritas che sarà ospitata nei locali di via Chiassaia della parrocchia di Santa Maria in Gradi in Arezzo. Viene così portato a compimento un progetto a lungo pensato con l’intento di rispondere in modo più adeguato e funzionale alle molteplici forme di povertà e di bisogno presenti nella nostra società. I mesi estivi serviranno per organizzare la nuova struttura.

Si conclude così, dopo quasi trent’anni, il servizio della mensa Caritas presso la parrocchia del Sacro Cuore, la cui nascita risale al 1997; in questa occasione, la Caritas e l’intera comunità diocesana di Arezzo-Cortona-Sansepolcro sentono il desiderio di ringraziare i tanti volontari che, in questi tre decenni, hanno donato il loro tempo e le loro energie con generosità per un prezioso servizio; insieme con loro, il ringraziamento va ai parroci che si sono succeduti alla guida della parrocchia del Sacro Cuore e che hanno sempre accompagnato e incoraggiato questa testimonianza cristiana della carità.

Il loro esempio è di stimolo perché anche nelle nuove collocazioni si conservi lo stesso spirito di accoglienza e di servizio che ha sempre contraddistinto le mense Caritas, affinché esse si confermino occasione per crescere nella testimonianza del Vangelo della carità attraverso l’ascolto, la vicinanza e l’aiuto ai più fragili.

Arezzo, 5 giugno 2025

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Ufficio Stampa

Habemus Papam: Leone XIV

Il Cardinale Robert Francis Prevost

è Papa Leone XIV, Vaticano, 8 maggio 2025

Prima Benedizione “Urbi et Orbi” del Santo Padre Leone XIV

Questa sera il Santo Padre Leone XIV, preceduto dalla Croce, si è affacciato alla Loggia esterna della Benedizione della Basilica Vaticana per salutare il popolo e impartire la Benedizione Apostolica “Urbi et Orbi”.

Prima della Benedizione il nuovo Papa ha rivolto ai fedeli le parole che seguono:

Parole del Santo Padre

La pace sia con tutti voi!

Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra. La pace sia con voi!

Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente. Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole ma sempre coraggiosa di Papa Francesco che benediva Roma!

Il Papa che benediva Roma dava la sua benedizione al mondo, al mondo intero, quella mattina del giorno di Pasqua. Consentitemi di dar seguito a quella stessa benedizione: Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti, e il male non prevarrà! Siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto, senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità necessita di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi, poi gli uni gli altri a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace. Grazie a Papa Francesco!

Voglio ringraziare anche tutti i confratelli cardinali che hanno scelto me per essere Successore di Pietro e camminare insieme a voi, come Chiesa unita cercando sempre la pace, la giustizia, cercando sempre di lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù Cristo, senza paura, per proclamare il Vangelo, per essere missionari.

Sono un figlio di Sant’Agostino, agostiniano, che ha detto: “con voi sono cristiano e per voi vescovo”. In questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato.

Alla Chiesa di Roma un saluto speciale! [applausi] Dobbiamo cercare insieme come essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere come questa piazza con le braccia aperte. Tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, la nostra presenza, il dialogo e l’amore.

Y si me permiten también, una palabra, un saludo a todos aquellos y en modo particular a mi querida diócesis de Chiclayo, en el Perú, donde un pueblo fiel ha acompañado a su obispo, ha compartido su fe y ha dado tanto, tanto para seguir siendo Iglesia fiel de Jesucristo.

E se mi permettete una parola, un saluto a tutti e in modo particolare alla mia cara diocesi di Chiclayo, in Perù, dove un popolo fedele ha accompagnato il suo vescovo, ha condiviso la sua fede e ha dato tanto, tanto per continuare ad essere Chiesa fedele di Gesù Cristo.

A tutti voi, fratelli e sorelle di Roma, di Italia, di tutto il mondo vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, che cerca sempre la carità, che cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono.

Oggi è il giorno della Supplica alla Madonna di Pompei. Nostra Madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino, aiutarci con la sua intercessione e il suo amore.

Allora vorrei pregare insieme a voi. Preghiamo insieme per questa nuova missione, per tutta la Chiesa, per la pace nel mondo e chiediamo questa grazia speciale a Maria, nostra Madre.

Ave Maria…

Dal Bollettino della Santa Sede, giovedì 8 maggio 2025

La Chiesa di Arezzo-Cortona-Sansepolcro si unisce in comunione di preghiera con la Chiesa italiana per Papa Francesco

Questa sera, alle ore 20, nella chiesa di San Domenico a Bologna, il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, presiederà il Santo Rosario per la salute di Papa Francesco. La preghiera verrà trasmessa in diretta su Tv2000 (canale 28) e su Play2000 (la piattaforma streaming di Tv2000 e inBlu2000).

“Vogliamo stringerci al Santo Padre – afferma il Cardinale Zuppi –, chiedendo al Signore di sostenerlo in questo momento di sofferenza, perché trovi sollievo e possa ristabilirsi al più presto. Sarà un modo concreto per rinnovargli la vicinanza e l’affetto delle comunità ecclesiali italiane, che da giorni hanno intensificato la loro preghiera”.

Quello di stasera è, infatti, il primo appuntamento che, a partire da Bologna, coinvolgerà da domani tutte le Chiese in Italia unite, insieme, in un unico abbraccio orante. L’Ufficio Liturgico Nazionale sta predisponendo due schemi, disponibili a breve, per tessere questa catena di preghiera che raduna tutte le comunità intorno al Vescovo di Roma che presiede nella comunione. https://www.chiesacattolica.it/stasera-alle-20-il-rosario-per-la-salute-del-papa-presieduto-dal-card-zuppi


 

 

Nota sulla legge del suicidio assistito

In merito alla legge sul “suicidio assistito”, approvata ieri dal Consiglio regionale della Toscana, che vanta così un tristissimo primato fra le regioni italiane, i vescovi delle chiese toscane hanno già espresso, con una nota del 28 gennaio scorso, una ferma posizione critica, affermando, fra l’altro, che «La vita umana è un valore assoluto, tutelato anche dalla Costituzione: non c’è un “diritto di morire” ma il diritto di essere curati e il Sistema sanitario esiste per migliorare le condizioni della vita e non per dare la morte».
Ieri, dopo l’approvazione del progetto di legge da parte dell’assemblea regionale, è intervenuto il presidente della conferenza episcopale toscana, cardinale Paolo Augusto Lojudice, secondo il quale «sancire con una legge regionale il diritto alla morte non è un traguardo, ma una sconfitta per tutti» (qui entrambe le note: https://www.chiesacattolica.it/card-lojudice-una-sconfitta-per-tutti-la-legge-regionale-sul-suicidio-assistito-la-nota-dei-vescovi-toscani/).

A queste voci, si aggiunge oggi il seguente intervento della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro con il suo vescovo Andrea Migliavacca e il responsabile diocesano per la pastorale della salute, insieme alla consulta diocesana di pastorale sanitaria, all’associazione Medici cattolici di Arezzo e all’opera Casa Betlemme:

«Da poche ore è stata approvata da parte della Regione Toscana la legge regionale sul suicidio assistito: un fatto che ci ha lasciato sgomenti e addolorati.
La vita è un dono che va difeso e tutelato in tutte le sue condizioni.
Siamo contrari ad alimentare una cultura dello scarto dove si stabilisce chi ha la dignità per vivere.
Lo diciamo a nome di tanti medici, infermieri, operatori sanitari, volontari, membri di associazioni e di tante persone che sono in “prima linea”, che ogni giorno si impegnano a servizio di una vita che merita di essere vissuta pienamente in tutti i suoi momenti, anche quelli più difficili e di sofferenza.
La risposta di una comunità che accoglie non può essere quella di creare la solitudine del suicidio ma di rendersi capace di farsi prossimo in maniera concreta a chi vive il dolore nel corpo e nella mente.
Dobbiamo tornare ad umanizzare la morte e al giusto accompagnamento attraverso la terapia palliativa oltre ad “ad una buona dose di amore”.
A tutti coloro che credono nel valore della vita e della centralità della persona chiediamo di non perdere coraggio: continuino, invece, ad essere testimoni di speranza con rinnovata passione ed entusiasmo.
Nessuno si deve sentire abbandonato, perché solo così e senza altri artifizi, saremo in grado di dare dignità alle persone anche nel loro percorso finale di vita».

Foto e video di matrimoni e cerimonie religiose: online l’elenco aggiornato dei professionisti accreditati

Prosegue l’iniziativa avviata nel 2008 grazie all’accordo tra Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e le associazioni di categoria

Prosegue ad Arezzo l’attività formativa per accreditare i fotografi professionisti al servizio durante le celebrazioni liturgiche, portata avanti dalla Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e dalle associazioni di categoria. Proprio in questi giorni si sono ultimate le operazioni di rinnovo dei tesserini per la stagione in corso, che di fatto abilitano ad effettuare foto e riprese video in occasione di matrimoni, cresime e prime comunioni. E il 23 gennaio scorso vescovo Andrea Migliavacca ha voluto incontrare nel Seminario Vescovile gli oltre 50 fotografi e video operatori accreditati, per ribadire l’importanza del loro ruolo.

“Mi ha fatto molto piacere incontrare i fotografi e i video operatori del nostro territorio e aver potuto sostenere la ripresa di questo cammino di formazione – ha detto il vescovo mons. Andrea Migliavacca -. Ho espresso loro il mio grazie per questa occasione di incontro e per questo impegno, attraverso la formazione, di offrire un servizio sempre più adeguato e rispettoso della liturgia che viene celebrata”.

Il percorso di accreditamento dei professionisti dell’immagine, nato già nel 2008 grazie all’accordo tra Ufficio Liturgico della Diocesi, Confartigianato Imprese Arezzo, CNA e Confcommercio, ha l’obiettivo di conciliare il loro lavoro con il dovuto rispetto delle liturgie. Gli operatori che seguono le indicazioni sono infatti in grado di capire come e quando documentare i momenti più importanti delle celebrazioni, senza mai interferire con le liturgie e il necessario spirito di raccoglimento che esse richiedono. Il tesserino di accreditamento consente dunque ai parroci di riconoscere gli operatori debitamente formati, i soli a poter essere ammessi allo svolgimento del servizio foto/video, come da regolamento della Diocesi, evitando di autorizzare coloro che ne siano sprovvisti.

L’elenco dei professionisti accreditati sarà consultabile online nel sito in questa sezione: ELENCO DEGLI ACCREDITATI 2025

“L’accreditamento – dichiarano i presidenti delle rispettive associazioni fotografi Nedo Baglioni (Confartigianato), Lorenza Ricci (CNA) e Marco Giramondi (Confcommercio) – da una parte assicura trasparenza nei confronti dei clienti che possono essere certi di affidarsi a dei professionisti e, dall’altra, offre la garanzia che il servizio foto/video non ostacoli il corretto svolgimento della liturgia. Principi messi a rischio dai fenomeni sempre più diffusi dell’abusivismo e dell’improvvisazione. Grazie a questa iniziativa chi necessita di un servizio fotografico di cerimonia liturgica può fare una scelta consapevole e corretta e ottenere il risultato atteso nel documentare questi momenti unici e irripetibili”.

 

Luca Primavera, Ufficio Stampa Diocesano

Giornata di digiuno e preghiera per la pace lunedì 7 ottobre 2024

Il vescovo diocesano mons. Andrea Migliavacca ha indetto una giornata di preghiera e digiuno per la pace il prossimo lunedì 7 ottobre, in contemporanea alla Chiesa che è in Gerusalemme, dove il cardinale Pierbattista Pizzaballa ha chiesto una giornata di preghiera e digiuno.

“È importante e necessaria la preghiera di fronte all’insensatezza e violenza della guerra” spiega mons. Migliavacca, che ha chiesto che ogni Messa, il 7 ottobre prossimo, in tutte le parrocchie della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, venga celebrata con l’intenzione “per la pace e la giustizia”, affinché si fermino le ostilità in tutto il mondo, con un pensiero per l’Ucraina e in particolare per tutto il Medio Oriente. Ogni parrocchia inoltre, è libera di promuovere ulteriori momenti di preghiera e riflessione, come per esempio il Rosario per la pace, secondo le proprie possibilità.

Tutti i fedeli sono invitati dunque a partecipare all’iniziativa del 7 ottobre nella propria parrocchia, un’occasione per pregare anche per il viaggio che i vescovi toscani, insieme anche ad alcuni giovani, faranno – a Dio piacendo – in Terra Santa dal 14 al 17 ottobre come segno di vicinanza ai cristiani che vivono nella terra di Gesù e come appello per la pace.

Due opere di Pietro Lorenzetti in mostra a New York e Londra

Due importanti opere di arte sacra sono partite alla volta di New York per essere esposte al Metropolitan Museum of Art all’interno della grande mostra dedicata alla pittura senese del Trecento in programma da ottobre 2024 a gennaio 2025. Successivamente la stessa esposizione verrà riallestita alla National Gallery di Londra, dove sarà possibile visitarla da marzo a giugno 2025. Si tratta delle cinque tavole del Polittico di Pietro Lorenzetti (1280-1348), il capolavoro di proprietà della parrocchia della Pieve di Santa Maria in Arezzo e un particolarissimo Crocifisso sagomato in tempera e oro su tavola, sempre di Pietro Lorenzetti, custodito nel museo diocesano di Cortona sin dal 1945.

Il primo via libera alla complessa operazione venne dato nel 2019 dall’arcivescovo Riccardo Fontana, con i vertici del Metropolitan e della National Gallery ad Arezzo per un tour preparatorio. L’ok è stato confermato poi dal vescovo Andrea Migliavacca, così come già aveva fatto don Alvaro Bardelli, parroco di Santa Maria della Pieve e tutto il progetto, in questi anni, è stato seguito passo passo dall’Ufficio diocesano per l’Arte Sacra, di concerto con le tante Istituzioni coinvolte.

Il Metropolitan Museum of Art e la National Gallery, in cambio del prestito di queste preziose opere della Chiesa locale, finanzieranno il restauro di un’importante tela collocata nella Concattedrale di Santa Maria Assunta in Cortona. Si tratta del Transito di San Giuseppedi Lorenzo Berrettini, cm. 264 x 172, del (1662 – 1672).

Per la riuscita del progetto la diocesi ringrazia tutti gli enti coinvolti, a partire dalla Soprintendenza, guidata dall’architetto Gabriele Nannetti coadiuvato dai suoi funzionari, l’Istituto Centrale di Restauro di Roma, il restauratore Roberto Saccuman, incaricato dalla National Gallery e Met e lo Studio Lauria di Grosseto che ha progettato l’articolato sistema che ha permesso di poter trasportare in sicurezza le opere.

L’origine del Polittico è raccontata da Giorgio Vasari. Nel 1320 Pietro Lorenzetti venne chiamato ad Arezzo dal vescovo Guido Tarlati per affrescare la tribuna e l’abside della pieve di Santa Maria, dipingendo dodici storie della Vergine culminanti nell’Assunzione.

Il Crocifisso sagomato cortonese è databile intorno al 1315-20, nel periodo in cui Lorenzetti stava realizzando molte opere nella cittadina etrusca. Il Cristo viene rappresentato mentre sta esalando l’ultimo respiro. Ai lati sono rappresentati la Vergine e san Giovanni. L’opera è stata probabilmente eseguita su legno sagomato per creare un’immagine che desse l’impressione di una scultura.

Nuovi parroci in alcune comunità della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro

Durante le celebrazioni eucaristiche di oggi, domenica 15 settembre 2024, nelle parrocchie interessate dagli avvicendamenti sono state comunicate alcune nomine decise dal vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, monsignor Andrea Migliavacca.

Nel dettaglio:

don Fabrizio Vantini è nominato collaboratore pastorale parrocchia S. Croce in Arezzo (mantiene l’incarico precedente);
padre Fabio Muniz, SGS, è nominato Amministratore parrocchiale di Pergo (mantiene l’incarico precedente);
padre João Eugênio Da Silva Junior, SGS, è nominato vicario parrocchiale dell’unità pastorale di Terontola;
don Henryk Gaber è nominato Parroco di Carda (mantiene l’incarico precedente);
mons. Giancarlo Rapaccini è nominato Parroco di S. Fiora in Sansepolcro (mantiene l’incarico precedente);
padre Kouassi Pascal Ayinon, MDM, è nominato Vicario Parrocchiale dell’Unità Pastorale della Parrocchia della Collegiata di Castiglion Fiorentino;
don Alexander Calderon è nominato Parroco di Levane, Levanella, Ginestra, Moncioni;
don Josè Torres Gonzales è nominato Parroco di Ceciliano;
don Salvatore Scardicchio è nominato Parroco di Subbiano, Santa Mama, Vogognano;
don Johnson Koovakunnel è nominato Parroco di Ponticino, Laterina, Casanuova, Pieve a Maiano;
don Wagner Morais de Sousa è nominato Parroco di Viciomaggio, Battifolle;
don Luca Vannini è nominato Parroco di Tregozzano, Puglia;
don Alessandro Bernardini è nominato Collaboratore pastorale a Castelluccio;
don Alphonse Onema Etoyi è nominato Parroco di Monterchi (mantiene l’incarico precedente);
don Fabio Magini è nominato Parroco di Montecchio in Camucia, Monsigliolo, San Lorenzo a Rinfrena (mantiene l’incarico precedente).

Infine, il Vescovo ha nominato don Wagner Morais de Sousa incaricato diocesano per il giubileo.

Le date dell’ingresso dei nuovi parroci saranno comunicate successivamente; da tali date, essi assumeranno il nuovo ufficio pastorale, mentre fino alla presa di possesso della nuova parrocchiaessi mantengono l’attuale incarico.

Arezzo, 15 settembre 2024

Torna a nuova vita la Lunetta di Beato Angelico sopra il portale di San Domenico a Cortona

È stato inaugurato il restauro della Lunetta di Beato Angelico valorizzandone così la presenza sul portale maggiore della chiesa di San Domenico a Cortona. Di questa Lunetta esiste anche il “disegno preparatorio” (sinopia), custodito al Museo Diocesano di Cortona insieme ad altri due capolavori del frate pittore: la celeberrima Annunciazione e il polittico Madonna col Bambino e Santi.

La Lunetta raffigura la Madonna con il Bambino e i santi Pietro e Domenico, insieme agli evangelisti e risale al 1434 circa. L’intervento è stato reso possibile grazie all’interessamento del parroco don Giovanni Ferrari e grazie alla donazione di un benefattore che ha voluto rimanere anonimo. Così nel mese di febbraio 2024 l’opera è stata smontata da sopra il portale della chiesa di San Domenico, è stata spostata nella sacrestia della chiesa ed è stata oggetto di restauro da parte di Luciana Bernardini e Beatrice Cenci, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo nella persona del dottor Isacco Cecconi e la direzione dei lavori di Serena Nocentini, dell’Ufficio Beni culturali della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.

L’affresco era già stato restaurato nel 1955, ma aveva subito uno strappo una decina di anni dopo. Trasferito in un supporto di masonite è stato negli anni prima posizionato all’interno della chiesa poi successivamente ricollocato al suo posto, cioè nella lunetta sopra il portale. Nel corso degli anni è stato anche inserito un vetro protettivo (ormai ingrigito ed obsoleto) il tutto inserito dall’interno della chiesa e chiuso dopo l’inserimento dell’affresco, da pannelli in compensato.

L’intervento di restauro ha previsto in primo luogo una ripulitura, poi sono stati eseguiti interventi di consolidamento in due punti dove i vecchi stucchi erano saltati, è stata rifatta la stuccatura e si è poi proceduto al ritocco pittorico. L’intervento comprende anche una soluzione per la protezione dalle intemperie, nuova illuminazione e nuovo vetro di tipo museale che offrirà una migliore lettura dell’opera.

“La mia presenza all’inaugurazione vuole esprimere la gratitudine per chi si è impegnato fattivamente per il restauro di questa opera – ha detto il vescovo mons. Andrea Migliavacca -. Che possa essere di incoraggiamento per altre opere che necessitano di cura”.

“È motivo di grande soddisfazione vedere questo intervento concluso e soprattutto poter ammirare ancora l’opera, in sicurezza, nel suo luogo originario – spiega Serena Nocentini, direttrice dell’Ufficio diocesano per i Beni Culturali -. Le opere d’arte devono restare, possibilmente, nei luoghi di culto per conservare alle chiese l’aspetto significativo della fisionomia originaria. Il concetto di ‘nuova’ leggibilità dell’opera, è stato la ragione fondamentale alla base di questo restauro che ha visto anche la messa in opera di un nuovo vetro protettivo e di una più moderna illuminazione. Un intervento indispensabile per il quale ringrazio le restauratrici per il meticoloso lavoro svolto, il parroco e i parrocchiani di San Domenico per averlo fortemente promosso e la nostra Soprintendenza, con il funzionario Isacco Cecconi, per il consueto impegno a tutela dei beni della nostra Diocesi. In ultimo, ma non per importanza, il nostro ringraziamento all’anonimo mecenate cortonese che con la sua nobile e generosa donazione ha reso possibile tutto questo”.

“Questo restauro – conclude il parroco don Giovanni Ferrari – è un risultato molto importante per tutta la comunità cortonese e per coloro che visitando la città vorranno mettersi in preghiera nella chiesa di San Domenico. È stato reso possibile grazie all’impegno di molte persone che ci permettono oggi di tornare ad ammirare un’opera straordinaria dimostrando che quando una comunità è viva e coesa, se ciascuno da il suo contributo, si possono raggiungere grandi risultati”.

Al via il restauro del crocifisso ligneo del XIV secolo della Propositura di San Fedele in Poppi

Hanno preso il via i lavori di restauro del Crocifisso ligneo del XIV secolo collocato sopra l’altare maggiore della Badia di San Fedele in Poppi. Obiettivo del restauro, accompagnato dalle opportune indagini diagnostiche, oltre che recuperare un capolavoro della pittura toscana del Trecento, è di permettere uno studio accurato che ne evidenzi le peculiarità al netto dei restauri, a volte arbitrari, subiti in precedenza. La Croce dipinta, realizzata a tempera e oro su tavola, è riferibile all’ambito toscano e misura 330 x 240 centimetri. Il restauro è stato promosso dalla Venerabile Compagnia di San Torello e dalla parrocchia propositura di San Fedele e si dovrebbe concludere indicativamente nell’arco di dodici mesi. Le spese saranno finanziate dal contributo della Fondazione CR Firenze e parte da sponsor privati.

Il lavoro, autorizzato e seguito sotto l’alta sorveglianza dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Siena Grosseto e Arezzo, è eseguito per la parte pittorica da Daniela Galoppi con Stefania Bracci e per il supporto ligneo da Giovanni Gualdani, mentre la direzione dei lavori è dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. In occasione del restauro è stato costituito un gruppo di studio e di ricerca composto da Serena Nocentini, direttrice dell’Ufficio diocesano per i Beni Culturali e l’Arte Sacra e Sonia Chiodo, professoressa associata di Storia dell’Arte Medioevale e direttrice della Scuola di Specializzazione in Beni storico-artistici dell’Università di Firenze. L’opera è stata movimentata in sicurezza dalla ditta Alternativa; il cantiere di restauro è stato allestito all’interno dei locali del Complesso di San Fedele.

“Sono contento che si intervenga per il restauro di questo crocifisso segno di un importante patrimonio culturale anche a Poppi – dice il vescovo mons. Andrea Migliavacca –. L’intervento si inserisce in un’attenzione che la diocesi ha nella cura dei propri beni artistici”.

“Era già da tempo che avremmo voluto restaurare quest’opera, però ci è voluto un po’per raccogliere i 25mila euro necessari – dichiara Giampiero Bucarelli, presidente della Compagnia di San Torello -. Grazie all’impegno di tutto il Consiglio, dei cittadini, del Comune di Poppi, della Fondazione CR Firenze e di alcune ditte, siamo riusciti a reperire questi fondi. In qualità di custodi dell’abbazia siamo più che soddisfatti di questo risultato ed è importante anche che i lavori avvengano all’interno della chiesa, rendendo le varie fasi di restauro visitabili. E non è finita qui, cercheremo entro la fine dell’anno di intraprendere anche il restauro del rosone di vetro in fondo alla chiesa che raffigura il beato Torello”.

“La croce è il simbolo della nostra salvezza – dichiara don Adalberto Ryczkowski, parroco della Propositura di Poppi -. Questo antico crocifisso, è da secoli presente nella nostra chiesa ed è molto importante salvaguardare il segno della fede che il popolo ha tramandato e conservato per tutti questi secoli. Noi siamo eredi e custodi di questa storia di arte e di fede che non può essere dissipata, ma che va piuttosto conservata e tramandata a chi verrà dopo di noi”.

Allo stato attuale il crocifisso presenta delle alterazioni notevoli: il fondo oro ai lati del Cristo è andato perduto, la cromia è considerevolmente impoverita, ma cosa ancora più grave è stata la perdita delle quattro terminazioni lobate reintegrate (fisicamente e iconograficamente), nel 1953, in sede di restauro facendo riferimento allo schema del crocifisso giottesco di Ognissanti a Firenze. L’autore del nostro Crocifisso di certo riprende la “morfologia” della croce giottesca bensì lo stile, la grafia pittorica e l’impostazione cromatica suggeriscono un tono più acerbo, dai toni artistici più vicini all’attività di Andrea Orcagna.