Lo stato della giustizia in Italia

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Lo scenario è un po’ insolito: il palazzo vescovile. Ma non lo è affatto la cornice che accoglie i protagonisti del dibattito: la sala di Giustizia dove i cinquecenteschi affreschi di Teofilo Torri, che richiamano all’alto ideale della Giustizia, daranno il benvenuto giovedì 10 novembre, alle ore 17.30, a Piercamillo Davigo, attuale presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, e a Giuseppe Fanfani, membro laico del Consiglio superiore della Magistratura, per un incontro  di stimolante attualità: Lo stato della giustizia in Italia. Fra riforme realizzate e riforme da realizzare.

Un tema – quello della giustizia – a cui la Chiesa cattolica è da sempre stata molto attenta fin dalle origini, come ricorda san Paolo nella Lettera ai Romani, “Vuoi non avere da temere l’autorità? Fa il bene e ne avrai lode, poiché essa è al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora temi, perché non invano essa porta la spada; è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il male” (Rm 13,3 – 4), proseguendo fino ai giorni nostri con Encicliche e vari documenti del Magistero.

“La Chiesa – ricorda S.E. mons. Riccardo Fontana – ha il dovere di conoscere il mondo in cui vive e di vivere ben immersa nella società espressa dai tempi correnti. Un dibattito sulla giustizia nel nostro Paese non è solo di grande attualità, ma di grande necessità per tutti noi. Per comprendere e discernere i tempi che viviamo. E per imparare, ogni giorno di più, ad essere persone impegnate, capaci di portare il proprio granello di sabbia per l’edificazione della nostra società”.

 Tanti i temi in discussione, dall’organizzazione della giustizia alle prassi diverse a seconda dell’Ufficio Giudiziario interessato, dalla professionalità del giudice al processo amministrativo passando per le proposte di riforma del ministro Orlando… in un  dibattito che si preannuncia interessante sia per l’alta qualità dei relatori che per l’attualità del tema, la cui ricaduta è di innegabile significato per ciascuno di noi.

Modera l’incontro Stefano Mendicino, economo della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.

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Piercamillo Davigo, magistrato, Consigliere della II Sezione Penale e delle Sezioni Unite penali presso la Core di Cassazione, dallo scorso aprile è presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati.

Laureato in Giurisprudenza alla Università di Genova è entrato in Magistratura nel 1978. Ha iniziato la sua carriera come giudice presso il Tribunale di Vigevano; poi dal 1981 è al Tribunale di Milano, come sostituto Procuratore della Repubblica, dove si è occupato prevalentemente di reati finanziari, societari e contro la Pubblica Amministrazione.

In questo contesto ha fatto parte, nei primi anni Novanta, del pool Mani Pulite assieme ai colleghi Antonio Di Pietro, Francesco Saverio Borrelli, Gerardo D’Ambrosio, Gherardo Colombo, Ilda Boccassini, Francesco Greco, Tiziana Parenti e Armando Spataro.

Ha scritto vari libri, tra cui La Giubba del Re – Intervista sulla corruzione, in collaborazione con Davide Pinardi, La corruzione in Italia – Percezione sociale e controllo penale, scritto con Grazia Mannozzi e Processo all’italianacon Leo Sisti.  

Nel febbraio 2015, assieme ad un gruppo di colleghi magistrati, è uscito dalla corrente Magistratura Indipendente ed ha fondato la corrente Autonomia e Indipendenza, di cui è presidente.

 

Giuseppe Fanfani, avvocato, dopo essere stato sindaco del Comune di Arezzo dal 2006 al 2014, ha lasciato l’incarico amministrativo, a seguito della sua elezione come componente laico del CSM in quota PD, con 499 voti su 489 richiesti.

Nipote del celebre Amintore, fratello del padre, fin da giovanissimo ha partecipato alla vita politica locale ricoprendo vari incarichi, tra cui quello di segretario provinciale della Democrazia Cristiana.

Iscritto all’Azione Cattolica nell’adolescenza ha sempre vissuto l’impegno politico come dovere civico. Un impegno che, alle elezioni politiche del 13 maggio 2001, lo ha premiato con l’elezione alla Camera dei Deputati per l’Ulivo. 

Alla Camera ha fatto parte della Giunta per le autorizzazioni a procedere, del Comitato parlamentare per i procedimenti d’accusa, della Commissione Giustizia e Telekom-Serbia.

 

E’ stato responsabile nazionale Giustizia della Margherita.